Food Film Fest Bergamo 2018. 29 finalisti in gara per il titolo di miglior pellicola gastronomica

14 Giu 2018, 13:30 | a cura di

Quinta edizione per la rassegna cinematografica aperta alle produzioni di tutto il mondo, purché dedicate al cibo e alla cultura alimentare, tra reportage di viaggio, documentari impegnati e film d'animazione. Appuntamento dal 12 al 17 giugno: ecco chi c'è.

 

Il festival

Una nuova edizione, la quinta, per il festival del cinema gastronomico che ha trovato casa a Bergamo grazie all'impegno dell'Associazione Montagna Italia, con il patrocinio della Camera di Commercio della città. Una rassegna che riunisce corti, lungometraggi, documentari e film d’animazione legati a temi come gusto, arte culinaria, corretta nutrizione, ma anche produzione di cibo, biodiversità e memoria gastronomica come patrimonio collettivo da preservare. Una kermesse di pellicole golose che ha preso coraggio un anno dopo l'altro, forte di una partecipazione sempre più numerosa, di pubblico, ma soprattutto di candidati: sono 29 in tutto i film finalisti al concorso, lavori di registi di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Svizzera, dal Mozambico alla Gran Bretagna, dal Venezuela alla Germania, dall'Italia alla Spagna.

Gli italiani in concorso

Le tematiche sono le stesse – cibo, cultura e sostenibilità alimentare – tutte presentate all'interno del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo, per una sei giorni – fino al prossimo 17 giugno – di gusto, arte e cultura. Film, documentari e film d'animazione sono le tre categorie del concorso, che vede la partecipazione di ben 6 pellicole italiane. Come Quarume – Mai arritornare indietro di Arturo Merelo, italiano nato in Spagna e cittadino del mondo, instancabile viaggiatore che nel suo film racconta la storia di Ulises, da poco vedovo, che decide di intraprendere un viaggio insieme al suo amico Angelo: una volta approdati a Palermo, i due provano tutto il cibo da strada locale, prodotto tradizionale fortemente legato al territorio, che aiuterà Ulises a elaborare il lutto. O ancora il film documentario Ritratti di Malga di Michele Trentini, la descrizione di un gruppo di casari di formaggi a latte crudo nelle piccole malghe delle Prealpi Trevigiane, simbolo della resistenza artigianale del Paese. E poi Seed of Renaissance di Flavia Casella, un'indagine sul ruolo dell'agricoltura, quella sana e sostenibile, per la nostra salute, che fa luce sui punti in comune fra l'arte contemporanea e il campo agroalimentare. Tante per citarne alcuni.

Le pellicole straniere

Molti titoli interessanti anche da altre parti del mondo: Tina Krüger, antropologa, fotografa, graphic designer e regista del Mozambico, presenta Kitchen's Orchestra, cortometraggio di un minuto che offre uno sguardo intimo e potente sulla musicalità della cucina, fra lo sfrigolio del cibo in padella e il tintinnio delle posate durante la preparazione del makhofu, tipico piatto mozambichese. Dal Canada, invece, Alan Poon porta Nets of Gold, un viaggio attraverso i cibi più costosi del mondo, mentre lo spagnolo Manuel Reyes Halaby si dedica ai film d'animazione, con il suo Nouvelle Cuisine, il racconto di uno chef d'alta cucina che si trova a dover stravolgere per il proprio menu per degli ospiti molto speciali. E ancora The Curse of Don Scarducci dell'americano Chris Fondulas, la storia di un gangster che un giorno si scopre intollerante al glutine, The Wild Chef di Ross Harvey, dal Regno Unito, sul cibo selvatico e le erbe spontanee, Dinner without Joe del duo svizzero Machereel e Schaad, corto d'animazione che vede il protagonista costretto a inventare un amico immaginario a tavola in assenza del suo commensale.

www.foodfilmfestbergamo.com/

a cura di Michela Becchi

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