Guerrilla Kitchen. Dalla spazzatura alla cucina di strada ad Amsterdam il cibo vive due volte

31 Dic 2015, 10:00 | a cura di

Due ragazze e un obiettivo: combattere lo spreco attraverso una battaglia pacifica che educhi al rispetto dell'ambiente. E del prossimo. Così si cucina in strada con gli scarti dei supermercati: atmosfera di festa e tanti rifugiati che condividono il piacere di un pasto caldo e gratuito. 


Lotta allo spreco

Qual è l'ultima frontiera della lotta allo spreco alimentare? Si chiama Guerrilla Kitchen e arriva dall'Olanda, dove hanno preso sul serio la battaglia del riciclo. Tutto è cominciato ad Amsterdam dall'iniziativa di due amiche, che oggi gestiscono una cucina mobile su un furgone di seconda mano in grado di sfamare anche duecento persone per volta. Ma l'inizio della storia ha origini più lontane e ci porta dall'altra parte del mondo, dove le ragazze hanno incontrato Andrew George, anch'egli impegnato sul fronte della lotta allo spreco e fondatore dell'attività di volontariato Free Feed Street Kitchen, che dal 2013 recupera gli scarti alimentari ancora integri all'uscita delle cucine dei ristoranti e li distribuisce in strada, gratuitamente. Così al ritorno in Olanda, anche le ragazze hanno cominciato a rovistare tra i bidoni di una città popolosa come il capoluogo olandese.

L'arte del riciclo. Le feste di Guerrilla Kitchen

La ricerca prendeva in considerazione soprattutto gli alimenti rimasti inutilizzati tra le derrate dei supermercati , tra latte ancora perfettamente integro, caffè, frutta, verdura. E all'inizio del 2015 la consapevolezza che di cibo buono ogni giorno se ne spreca molto ha portato alla creazione di un supermercato estemporaneo e itinerante, avvistato più volte all'uscita di scuola dagli studenti di Amsterdam. I prodotti in “assortimento”? Tutto cibo recuperato tra i rifiuti, spesso donato dagli stessi supermercati convenzionali. E tutto gratis. Il passo successivo ha portato alle feste notturne di Guerrilla Kitchen. E la storia riparte dai giorni nostri: due appuntamenti settimanali e 50 volontari (anche italiani) in grado di sfamare centinaia di persone.

L'obiettivo umanitario

Mentre le ragazze guardano già avanti e non si tirano indietro davanti alle emergenze. Come nel caso dei rifugiati in arrivo dal Medio Oriente: la nuova cucina mobile – acquistata tramite crowdfunding – si preoccupa anche di loro, distribuendo pane, verdure e pasti pronti realizzati a bordo con gli ingredienti della “strada”. Il prossimo obiettivo è quello di stabilire una rete con i mercati cittadini e gli agricoltori locali, magari per evitare che il cibo considerato brutto e quindi non appetibile finisca nella spazzatura. E proprio perché lo spirito è quello di una grande festa, l'idea in cantiere è quella di proporre in strada corsi di cucina del riuso per chiunque abbia voglia di condividere un'esperienza e poi mangiare insieme i piatti preparati. Mentre le prossime trasferte sono dietro l'angolo, da Atene a Budapest, a Belgrado per stare al fianco dei migranti e attribuire una valenza nuova alla lotta contro lo spreco.

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