Houston, non c'è problema. E il Roadshow del Gambero Rosso va in orbita

27 Apr 2015, 15:55 | a cura di
L'Italian Wine Roadshow del Gambero Rosso fa tappa a Houston, dove le aziende sono state accolte all'interno del Minute Maid Park, trasformato nel regno del vino made in Italy, particolarmente apprezzato sul mercato texano. Ecco com'è andata.

Il Roadshow al Minute Maid Park. Uno stadio del baseball per il vino italiano

Con l’evento del 21 aprile a Houston - città conosciuta come Space City per via dellasede Nasa - l’Italian Wine Roadshow del Gambero Rosso è andato definitivamente in... orbita. Gli oltre sessanta produttori Top che rappresentano l’Italia del vino in questa straordinaria rassegna itinerante (quella del 2014/15 è l’ottava edizione), dopo le tappe di Osaka (ottobre ’14) e Istanbul a dicembre scorso, hanno raggiunto il Texas, uno dei mercati più brillanti e performanti dello scenario Usa degli ultimi anni. E per l’evento una sede eccezionale: uno stadio del baseball, il Minute Maid Park, al centro di Houston, la sede degli Houston Astros.
È incredibile entrare in uno stadio e vedere la tua foto sul tabellone centrale del campo” racconta divertito Gregory Perrucci, titolare della pugliese Felline “l’ambientazione è perfetta per i nostri grandi vini, e ha fatto una bellissima impressione ai nostri amici americani”. Il Minute Maid Park è una bellissima struttura al centro della city di Houston, e dalla sua inaugurazione è uno dei poli d’attrazione della città, anche al di fuori degli eventi sportivi (ha una capienza di oltre 42 mila posti. E se c’è un concerto di una pop star, come Madonna o Taylor Swift, il Minute Maid park è la sede).

L'accoglienza del Texas

Per il vino italiano son venuti a tifare oltre 400 professionisti: distributori, agenti, ristoratori e sommelier, che hanno potuto assaggiare oltre 240 etichette ed incontrare i produttori. “Il Texas è ormai un mercato importante e maturo” ci racconta Benjamin Roberts della Republic National Distribution “c’è una ristorazione di livello, a Houston come a Dallas e a Austin, che chiede informazione e presenza, non solo etichette, e che vuole conoscere i protagonisti dell’Italia del vino. Il Paese della cultura del cibo e del vino, della storia e della diversità”. Affollatissime le due masterclass tenute da chi scrive, con la degustazione di trenta vini e le tante domande sull’Italia da parte dei curiosi partecipanti. “L’Italia e i suoi vini sono il regno della complessità” aggiunge Elvira Bortolomiol di Valdobbiadene “vanno raccontati e spiegati, tenendo conto che questo è un mercato esigente in fatto di qualità, che vuole conoscere le motivazioni di ogni scelta”. Non ultimo, l’executive chef del Park, Dominic Soucie (responsabile di una decina di ristoranti al suo interno, con un fatturato annuo di oltre 20 milioni di dollari) ha realizzato un buffet – apprezzatissimo dai partecipanti - dove la cucina tex-mex ha incontrato suggestioni mediterranee. Un grande successo, insomma, per il vino made in Italy e i suoi più dinamici e motivati protagonisti.
Ma il Roadshow continua: prossima tappa? Città del Messico.

a cura di Marco Sabellico

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram