I lavoratori del cibo in mostra a Milano. Foto, parole e documenti raccontano un passato fatto di braccianti, mondine e casari

1 Gen 2015, 09:56 | a cura di
Il Museo del Risorgimento ospita fino al 29 marzo una mostra fotografica e documentaria sulla storia delle campagne lombarde e ricorda l’identità di un territorio votato all’agricoltura attraverso i volti di mondine e braccianti, le testimonianze delle battaglie sindacali, il processo di modernizzazione e meccanizzazione delle operazioni.

ITALIA POPOLO DI CONTADINI
Popolo di santi, poeti, navigatori. E non solo. Perché l’Italia non può (e non vuole?) nascondere una storia di vita nei campi, fatta di braccianti, casari, falciatori, mondine, cavallari e famigli, come quelli immortalati nelle fotografie in bianco e nero delle cascine milanesi, che sembrano parlare da un passato remoto. Eppure la storia delle campagne e la sua evoluzione nel tempo aiuta a ricostruire un tassello importante dell’economia e i rapporti sociali di un territorio tanto legato al settore agroalimentare come quello della nostra Penisola.
Così tra una manifestazione enogastronomica e una mostra dedicata al cibo come scienza (si veda Food al Museo di Scienze Naturali), Milano accoglie il racconto dei Lavoratori del cibo, che si dipana tra fotografie, parole e documenti nelle sale del Museo del Risorgimento di Palazzo Moriggia. L’esposizione, realizzata con il supporto dell’Archivio del Lavoro sarà visitabile fino al 29 marzo 2015 e rientra nel novero delle iniziative promosse dal Comune di Milano in attesa del grande appuntamento con l’Expo.

IL DOPOGUERRA NEI CAMPI IN BIANCO E NERO
I volti cotti dal sole dei braccianti agricoli si alternano ai volantini ingialliti distribuiti durante le manifestazioni di protesta; poi ci sono i video d’epoca che restituiscono le immagini di ieri a confronto con le interviste realizzate in occasione della mostra, a tu per tu con contadini, mungitori, imprenditori e sindacalisti dei giorni nostri.
Ne emerge un quadro d’insieme sui mestieri della campagna completo e inedito, articolato in cinque sezioni che ricostruiscono l’identità culturale lombarda del secondo Dopoguerra attraverso le condizioni di vita e di lavoro degli operatori del settore, passando dalle battaglie sindacali per i diritti salariali (nel 1962 donne e giovani guadagnano ancora il 30% in meno degli uomini) al processo di motorizzazione e innovazione nei campi, con la comparsa di nuove macchine agricole accanto ai trattori della prima metà del Novecento (per semina, fertilizzazione, irrigazione, ma anche impianti di mungitura meccanizzati).
E si riscopre anche il ruolo di quelle cascine (un tempo luogo di lavoro e residenza concesse in usufrutto) oggi recuperate a fatica da cooperative e associazioni agricole, che pure sono state fondamentali nel passato della città.

I Lavoratori del cibo | Museo del Risorgimento, Palazzo Moriggia, Via Borgonuovo 23, Milano | Fino al 29 marzo 2015, dal martedì alla domenica 9-13 e 14-17.30 | Ingresso gratuito | www.lavoratoridelcibo.it

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