I Ristoranti d'Italia 2019 de L'Espresso. La presentazione, i premiati e le novità

1 Ott 2018, 11:30 | a cura di

Edizione numero 41 per la guida de L'Espresso, il manuale che offre un'istantanea della ristorazione italiana attuale. Due nuovi ingressi nell'olimpo dei penta-cappellati: Riccardo Camanini e Norbert Niederkofler. Ma aumenta anche il numero degli chef con Quattro Cappelli. 

 

Riflettori accesi sul palco del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, che per la prima volta quest'anno ospita la presentazione della guida I Ristoranti d'Italia de L'Espresso, il volume che da 41 anni racconta il panorama della ristorazione nazionale. Da quel primo numero del '78, uscito presso l'editore Carlo Caracciolo, ai tempi in cui Gualtiero Marchesi sciorinava i primi grandi fondamenti della nouvelle cuisine, preparandosi a rivoluzionare la scena gastronomica italiana, molto è cambiato, tranne una solida certezza: l'evoluzione costante della cucina tricolore negli anni.

Nuovi Cinque Cappelli: Niederkofler e Camanini

Lo dimostrano i numeri che, in questa 41esima edizione, aumentano segnando l'ingresso di due nomi noti nel settore, che per la prima volta guadagnano i Cinque Cappelli, il massimo riconoscimento. Al quintetto formato da RomitoAlajmoBotturaCrippa e Uliassi, si aggiungonoRiccardo Camanini di Lido84 e Norbert Niederkofler del St Hubertus del Rosa Alpina di San Cassiano. Proprio lui che un anno fa saliva emozionato sul palco del Teatro Regio di Parma per ricevere le sue Tre Stelle Michelin.

Da tre a quattro, e i “nuovi classici”

Un anno costellato di successi, per Niederkofler, ma anche per Gian Piero Vivalda dell'Antica Corona Reale di Cervere, in provincia di Cuneo, che sale da Tre a Quattro Cappelli. Insieme a lui in questo traguardo, BertonMatias Perdomo del Contraste, Luigi Taglienti con il suo Lume, Davide OldaniMoreno Cedroni  e Andrea Mattei del Meo Modo di Borgo San Pietro, che accolgono entusiasti questo nuovo premio da appuntare alla divisa. La scorsa edizione, poi, ricca di novità in occasione del quarantennale, aveva segnato l'esordio dei Cappelli d'Oro, assegnati ai ristoranti cosiddetti “nuovi classici”, quelli che hanno costruito la storia della cucina italiana degli ultimi decenni, in un viaggio tra grandi tavole che spazia da Nord a Sud. Da 10 indirizzi si passa ora a 11, con l'arrivo di Romano di Viareggio, che si affianca a  CainoLe Colline CiociareDal PescatoreDon AlfonsoEnoteca Pinchiorri,LorenzoMarchesi alla ScalaMiramonti l'AltroSan DomenicoVissani.

I premi speciali

Spazio, infine, ai premi speciali, già annunciati lo scorso agosto dal curatore della guida Enzo Vizzari. Condividono il riconoscimento “Novità dell'Anno” Dina, il locale di Alberto Gipponi aperto da meno di un anno a Gussago, e Da Gorini a San Piero in Bagno, nel cuore dell'Appennino Tosco Romagnolo. “Premio Innovazione”, invece, per Condividere, il ristorante di Federico Zanasi e Ferran Adrià nella Nuvola Lavazza, mentre a guadagnarsi il titolo di “Giovane dell'Anno” è Fabrizio Mellino del Quattro Passi di Nerano. Non mancano i premi dedicati al mondo del vino e della sala: “Sommellier dell'Anno” di questa edizione è Valentina Bertini della Terrazza Gallia di Milano, mentre il “Maître dell'Anno” è MassimoRaugi del Villa Crespi a Orto San Giulio.

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