Il 2018 di Massimo Bottura. Un refettorio a Parigi nella cripta della Madeleine. Ma prima a Firenze per Gucci

30 Dic 2017, 11:35 | a cura di

Se le trattative andranno in porto – e i termini si definiscono in queste ore – il Refettorio parigino aprirà a marzo, negli spazi storici della chiesa della Madeleine, che già ospita il ristorante della cooperativa Le Foyer de la Madeleine. Il modello è quello di sempre: grandi chef, riuso degli scarti, opere d’arte e voglia di restituire la dignità. Prima però, dal 10 gennaio, l’esperienza fiorentina al Gucci Garden.


Un refettorio nella cripta della Madeleine

L’aveva annunciato a Le Figaro alla fine dell’estate, ora il progetto è sempre più vicino a concretizzarsi. E così nel 2018, probabilmente già entro il mese di marzo, anche Parigi avrà il suo Refettorio firmato Massimo Bottura. In queste ore si definiscono i dettagli, l’accordo con il gruppo Voyageurs du Monde, presieduto da Jean-Francois Rial, dovrebbe garantire al progetto portato nel mondo dall’associazione Food for Soul lo spazio sottostante la chiesa della Madeleine, con la cripta dell’edificio storico pronta a trasformarsi in una mensa per accogliere le persone in cerca di un pasto caldo, e di un po’ di compagnia. Una scelta non casuale, quella della cripta dell’imponente chiesa neoclassica situata nell’area degli Champs Elysees, dal momento che proprio sotto le sue volte, da più di 40 anni, la cooperativa Le Foyer de la Madeleine serve il pranzo a prezzi accessibili (9 euro, di cui finisce in beneficenza) a un gran numero di persone, arruolando volontari per il servizio ai tavoli e devolvendo parte del ricavato alle persone in difficoltà che si rivolgono alla parrocchia.

Arte, dignità e cucina degli scarti

Con la collaborazione dell’artista francese JR, secondo una modalità ormai consolidata che individua anche nella realizzazione di uno spazio confortevole e bello la possibilità di restituire dignità all’individuo, la parte della cripta destinata a ospitare il nuovo refettorio si prepara così ad accogliere circa 90 persone per turno, con la collaborazione degli chef francesi – nomi blasonati compresi – che vorranno collaborare al progetto. Il modello, quindi, resta quello sopravvissuto altrove nel tempo: tuttora, da Milano a Rio de Janeiro, passando per Londra (l’ultimo refettorio nato in ordine di tempo, la scorsa estate), le mense realizzate con il supporto di Food for Soul restano attive per le rispettive comunità, e proprio negli ultimi giorni, dal mondo sono rimbalzate le immagini di tavole imbandite per un pranzo di Natale all’insegna della solidarietà e dell’aiuto reciproco. A Parigi, peraltro, il progetto troverebbe una rete solidale già ben avviata, che al Refettorio garantirebbe l’arrivo delle eccedenze e degli scarti alimentari di attività come la gastronomia Fauchon e l’Hotel Crillon. Agli chef coinvolti il compito di trasformarli in pietanza nutrienti, buone da mangiare e belle da vedere, sull’esempio dei celebri colleghi che prima di loro si sono cimentati con l’iniziativa (molte delle ricette, cominciando da quelle proposte durante la prima esperienza milanese al Refettorio Ambrosiano, sono raccolte nell’ultimo libro dello chef modenese, Il Pane è Oro).

 

Da Napoli a Firenze. Solidarietà e alta moda

Intanto, mentre le trattative per portare il refettorio a Parigi volgono al termine, ricordiamo che il 2018 sarà pure l’anno dell’arrivo a Napoli, negli spazi di Made in Cloister, presso la chiesa di Santa Caterina a Formiello, ancora una volta con la collaborazione di Mimmo Paladino. Una mensa partenopea che chiamerà a raccolta i cuochi campani per servire il pranzo della domenica. Prima però, e tra pochissimi giorni, Bottura sarà coinvolto in un progetto di tutt’altro respiro, a Firenze, presso il Gucci Museo di Palazzo della Mercanzia, dove la maison d’alta moda inaugurerà il 10 gennaio (in concomitanza con le giornate di Pitti Uomo) il Gucci Garden. Qui, oltre a una nuova boutique, troverà spazio un ristorante affidato alla consulenza del patron della Francescana: un bistrot negli spazi ripensati dal direttore creativo Alessandro Michele, già dietro la creazione della nuova linea Gucci Decor, dedicata a oggetti per la casa e complementi d’arredo, che probabilmente sarà parte integrante del progetto. Sul versante gastronomico, invece, la proposta è ancora top secret. Ne riparleremo a breve.

 

www.foyerdelamadeleine.fr

 

a cura di Livia Montagnoli

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