Il brindisi delle feste. Consumi in crescita per le bollicine: le stime dell'OVSE

23 Dic 2015, 16:30 | a cura di

Soprattutto etichette nazionali – trainate dal boom del Prosecco doc – e un giro d'affari di 445 milioni di euro in bollicine per il periodo festivo che segna il passaggio al 2016. Dopo 7 anni i consumi tornano a crescere, con picchi significativi a Natale e Capodanno. E all'estero si beve soprattutto italiano. 


Feste col botto. Irrinunciabili bollicine

Al botto della festa non si rinuncia. Arriva dall'OVSE di Gianpietro Comolli (che nel 1991 fondava l'osservatorio economico indipendente dei mercati e consumi nazionali e mondiali) la stima sui consumi di bollicine per la fine del 2015 alle porte. E la previsione sembra incoraggiante, se è vero che dopo sette anni di decrescita “per i canonici 25 giorni di festa stimiamo una ripresa molto significativa, segno di un ritorno di innamoramento verso le bollicine”.

E così la crescita prevista a cavallo dell'anno - che si nutre anche della buona tenuta del consumo domestico, anche se circa il 30% delle bottiglie vendute sarà stappato fuori casa – è del 3,9%, con un incremento significativo delle bottiglie di bollicine stappate/vendute: da 54 a 56,1 milioni, con picchi prevedibili a Natale (salteranno 11 milioni di tappi) e Capodanno (con 29 milioni di bottiglie). Le bollicine, soprattutto quelle nazionali, continuano a essere un regalo molto apprezzato, le cantine spumantistiche italiane vendono bene e si stima che il giro d'affari al consumo si attesterà intorno ai 445 milioni di euro, un +2,2% rispetto al 2014.

Bene il Prosecco, cresce l'interesse per i brand locali

Di questa ripresa beneficia particolarmente il Prosecco, che si conferma il più richiesto, anche sui mercati esteri (e il prezzo di vendita di Prosecco doc e Valdobbiadene docg resta stabile, tra 3.60 e 6.90 euro a bottiglia); mentre è da rilevare il buon momento di piccoli brand locali e regionali come il Gavi e il Lambrusco. Sul versante prezzi il Cartizze si conferma metodo italiano più caro in assoluto: lo trovate sugli scaffali della gdo tra 9.50 e 14 euro. Parallelamente cresce il consumo di Champagne, ma solo per i grandi brand e le riserve.

Mercati esteri. Gli inglesi brindano più di tutti

E all'estero cosa succede? A quanto pare saranno molte le tavole straniere bagnate dalle bollicine: con una previsione di 165 milioni di bottiglie stappate ci si avvia verso il record dei record, un +24% sui consumi delle feste 2014 che è impossibile non sottolineare. A tutto vantaggio delle bollicine italiane, che a più riprese si sono dimostrate le più gradite dai mercati internazionali, trainando la crescita dell'export vinicolo made in Italy registrata nel corso dell'anno appena trascorso. Tra i Paesi più affezionati al brindisi delle feste c'è la Gran Bretagna, che ancora una volta supererà gli americani per il numero di calici bevuti. Sul terzo gradino del podio la Germania. Così il valore mondiale (Italia esclusa) del consumo durante le feste 2015/2016 supererà il miliardo e mezzo, facendo registrare un +19% rispetto allo stesso intervallo del 2014.

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