Il cibo come lo avete sempre visto. Un blob del cinema gastronomico nel film footage di Elvio Gorelli

23 Giu 2015, 10:14 | a cura di
Da Aldo Fabrizi a Forrest Gump, passando per Massimo Troisi e Charlie Chaplin, Fantozzi e Robert de Niro. In comune il rapporto con il cibo nella vita di tutti i giorni, estrapolato con ironia da ben 150 pellicole dal 1930 ad oggi. Un'ora di collage a firma Elvio Gorelli: ognuno troverà la sua scena preferita.

C'è un compendio di storia del cinema a tema gastronomico accostato con gusto (!) e ironia nel food film footage – come lo definisce il suo autore – Il cibo come lo avete sempre visto. Poco meno di un'ora di spezzoni cinematografici selezionati con cura che scorrono sullo schermo per ricordarci quanto il cibo intervenga in ogni aspetto della nostra vita; 55 minuti per ridere, commuoversi, sospirare, sognare rievocando un immaginario sopito in ognuno di noi, tra cult del cinema hollywoodiano e internazionale, scampoli di cultura popolare, film d'animazione, spot pubblicitari (chi non ricorda la Signora in giallo dei Ferrero Rocher?) e grandi miti della filmografia italiana alle prese con il cibo.
Ci sono Aldo Fabrizi e Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Carlo Verdone, Bud Spencer e Roberto Benigni, Paolo Villaggio e Nanni Moretti, Totò e Gigi Proietti... Ma anche Charlie Chaplin e Braccio di Ferro, Matrix, Soul Kitchen, Cristina d'Avena e il Diavolo Veste Prada (quale donna può dimenticare la celebre battuta “tu mangi carboidrati!”?), Antonio Banderas novello mugnaio, Willy il Coyote, Forrest Gump e Mario Soldati. Una retrospettiva trasversale – dal 1930 a oggi - in cui ogni spettatore riuscirà a scovare la sua scena del cuore, volutamente priva di gerarchie, come sottolinea Elvio Gorelli, regista e mente brillante che ha realizzato il collage in due mesi di lavoro, visionando 264 pellicole ed estrapolando i momenti salienti da ben 150 di queste: “ Non c’è solo il cibo in questo lavoro, c’è la sete, l’amore, l’erotismo, la violenza, la povertà e la fantascienza, ci sono la storia e la comicità, la tristezza e l’abbandono. Il cibo ha la peculiarità di adattarsi a qualsiasi sceneggiatura, è solo una questione di scelta degli ingredienti.” Non resta che augurarvi buona visione.

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