Il ritorno a Roma di Kotaro Noda: dopo La Torre di Viterbo e il Jumeirah di Via Veneto (e uno stage al Noma di Copenhagen) sbarca a Bistrot64

24 Mar 2014, 11:01 | a cura di
Lo chef giapponese, come abbiamo anticipato qualche giorno fa, è tornato sulla piazza capitolina dopo un anno sabbatico. Niente riposo per lui, ma ricerca e sperimentazione. Ora i suoi piatti vengono serviti nel ristorante di cui si occupa Emanuele Cozzo, nel quartiere Flaminio.

Kotaro Noda è tornato a Roma. Dopo aver lasciato il Magnolia, ristorante del Jumeirah Grand Hotel Via Veneto, il quarantenne chef giapponese aveva fatto perdere le sue tracce e si è dedicato alla formazione, la sua. Lo ha fatto in un luogo considerato uno dei templi moderni del cibo: il Noma di Copenaghen. E ora è tornato a Roma. Il frutto di questo periodo di studio viene riproposto nella carta di Bistrot 64, la giovane avventura ristorativa avviata da poco meno di un anno da Emanuele Cozzo nel quartiere Flaminio. A due passi dal MAXXI, dall'Auditorium parco della Musica e dal Teatro Olimpico, chef Noda propone una carta variegata e completa, con la possibilità di scegliere anche tra due menu degustazione (35 euro per quattro portate o 50 per sette). “Ho avuto il primo contatto con la cucina italiana in Giappone”, ha raccontato lo chef a Gambero Rosso. “Ho lavorato al ristorante di Gualtiero Marchesi a Kobe. È lì che ho deciso che sarei dovuto venire in Italia. Tra le varie esperienze che ho avuto, forse la più significativa è stata quella di Viterbo. A Enoteca La Torre ho capito che non dovevo concentrarmi troppo sulla tecnica e che era importante lavorare sulla materia prima. Il viterbese è una zona eccezionale in questo senso, si trovano ingredienti di qualità ovunque ed è bello lavorare con questo tipo di materie”. Nella carta di Bistrot 64 non si trova, infatti, il solito connubio chef giapponese – sushi e sashimi, ma hamburger con ventricina di coniglio, lombrichelli all'astice o wurstel di pollo. Ovviamente non nelle classiche declinazioni. “Nei miei piatti c'è spesso una contaminazione viterbese a cui si aggiunge quello che ho imparato al Noma. A Copenaghen ho seguito due mesi di stage che sono stati per me estremamente interessanti. Quell'esperienza si è aggiunta al mio bagaglio e ora sono più ricco. Ma l'Italia è troppo bella, in particolar modo il centro, ed è qui che voglio lavorare”. E al bistrot di Emanuele Cozzo ha la possibilità di fare lo chef così come vuole. Quando i piatti dei menu degustazione escono dalle cucine è direttamente Kotaro Noda a servirli e presentarli. Uno chef da sala che ama il contatto con il cliente e si preoccupa della sua soddisfazione.

Bistrot 64 | Via Guglielmo Calderini, 64, Roma | tel. +39 06 32 35 531 | www.bistrot64.it

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