In Borgogna lotta hi-tech contro la grandine: generatori da terra rilasceranno particelle di idruro d'argento

18 Mar 2014, 09:48 | a cura di
L'associazione regionale per lo studio e la lotta contro i problemi atmosferici (Arelfa), nata da pochi mesi ha già messo a punto un sistema che da maggio proteggerà 9 mila ettari vitati.

Proteggersi dalla grandine con la tecnologia. È la strada che stanno tentando i vignerons in Borgogna visti gli andamenti climatici devastanti degli ultimi anni. Per correre ai ripari, pochi mesi fa, è nata l'associazione regionale per lo studio e la lotta contro i problemi atmosferici (Arelfa) che oggi propone una soluzione di difesa hi-tech: installare dei generatori a terra che creano delle minuscole particelle di ioduro d’argento o di acetilacetone di rame capaci di salire fino alle nuvole, bloccando la formazione dei chicchi di grandine, e riducendo così la ferocia delle tempeste di grandine almeno del 50%. La prima ipotesi era di utilizzare i razzi antigrandine, ma l'idea è stata scartata per non deturpare troppo il territorio che - ricordiamo - è stato candidato a diventare Patrimonio Unesco. Per il sistema dei generatori a terra, l'associazione prevede di installarne 34 entro il mese di maggio: uno ogni 10 chilometri dalla Côte de Beaune alla Haut - Côte de Beaune, dalla Côte Chalonnaise a Couchois, iniziando così col proteggere 9 mila ettari di vigneti. A quanto ammonta l'investimento? 100 mila euro (ovvero circa 11 euro ad ettaro) che dovrebbe ricadere sugli stessi vignerons. A meno che, fanno sapere dall'associazione, non intervengano delle società esterne, come ad esempio le compagnie di assicurazione.

a cura di Loredana Sottile

Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri. Abbonati anche tu se sei interessato ai temi legali, istituzionali, economici attorno al vino. E' gratis, basta cliccare qui.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram