Anteprima Tre Bicchieri 2020. Premio Cantina emergente. Tenuta Santa Caterina

21 Ott 2019, 12:00 | a cura di
I grandi vini del Monferrato: alla scoperta della Tenuta Santa Caterina. Per noi la Cantina Emergente 2020.

Cantina emergente 2020 per la guida Vini D'Italia

Guido Alleva trascorre la sua infanzia sulle Colline del Monferrato, la terra dove la mamma aveva le sue origini, e dove scopre il valore della tradizione enologica piemontese. La passione per la natura e per la coltivazione lo hanno riportato ai territori della sua infanzia coronando un sogno nato “da lontano”. L’azienda della famiglia Alleva ha la sede in un contesto molto suggestivo, frutto di un eccellente restauro degli antichi fabbricati della tenuta, con splendida vista sui vigneti di proprietà. La produzione si concentra sui vitigni autoctoni: barbera, freisa, grignolino (soprattutto) e nebbiolo. Una batteria da fuochi d’artificio, che vale a Santa Caterina il premio di Cantina Emergente.

tenunta santa caterina

Quando è iniziata l’avventura di Tenuta Santa Caterina?

All’inizio del nuovo millennio, dopo alcuni anni trascorsi coltivando un vigneto in Lucchesia, ho rilevato Tenuta Santa Caterina (20 ettari di vigneto coltivato a Grignolino, Freisa, Barbera, Nebbiolo e Chardonnay). Avevo ancora nelle orecchie le parole di mia madre che mi invitava a tornare a casa: per lei significava Piemonte!

Cosa ti ha spinto a fare un investimento nel Monferrato e non in altre zone viticole piemontesi più blasonate?

Il Monferrato è una parte importante della storia del vino in Piemonte sin dal 1200. La natura selvaggia di queste colline, con relativamente pochi insediamenti urbani, si associa molto bene alla mia idea di coltivazione della vite che deve essere orientata alla piena sostenibilità. Piante micorrizate, messe nelle condizioni ideali per esplorare il terreno, e per questo più forti e capaci di assorbirne la natura minerale e calcarea, con uno sviluppo vegetativo equilibrato e gestito con una tecnica agronomica sapiente e rispettosa dei cicli naturali: questa è la mia idea di viticoltura.

Com’è nata la tua passione per il mondo del vino e per quali vini in particolare?

L’amore per la terra me l’hanno trasmesso sin da piccolo le estati trascorse nelle campagne di famiglia in Monferrato e in Abruzzo, tanto che avevo anche ipotizzato di seguire un percorso di studi dedicato all’agricoltura. Il sogno è quindi diventato realtà nel corso della vita. Molto ha influito la continua ricerca e il desiderio di conoscere e capire attraverso incontri, visite e degustazioni il vino e chi l’ha prodotto, in Italia e all’estero, con grande capacità. È stato un viaggio affascinante e che è tuttora in corso.

I vini di Tenuta Santa Caterina sono caratterizzati dal fatto di essere vini importanti e da invecchiamento. Come mai questa scelta?

Condivido la tradizione piemontese quando sostiene che i vini richiedano tempo per esprimersi al meglio. Pur nelle loro diversità, ognuno dei vitigni che coltiviamo dà un prodotto che si valorizza dopo un passaggio in legno e un tempo adeguato di permanenza in bottiglia. Questo senza però perdere l’identità varietale e l’integrità del frutto. È questa la vera scommessa di Tenuta Santa Caterina: mantenere la vitalità del vino nel tempo anche perché la capacità evolutiva del vitigno è espressione della sua diretta vitalità.

Perché investire proprio sul grignolino e sulla freisa, due vitigni considerati minori nel panorama ampelografico piemontese?

Semplice: sono vitigni nobili! Solo un sapiente lavoro in vigna, con piante anche di 45 anni, e in cantina ne assicura la qualità. È su queste due varietà che concentriamo i nostri maggiori sforzi, sia tecnici sia economici, a partire dalla selezione massale e terminando con la vinificazione. Solo percorrendo con umiltà questa strada possiamo arrivare a trovare la migliore espressione per questi due vitigni.

 

tenunta santa caterina

Perché la scelta di far invecchiare il grignolino?

Con uve grignolino produciamo due tipologie: l’Arlandino (10.000 bottiglie) vinificato in acciaio che esprime il lato immediato e fragrante, e una versione che fa un lungo affinamento in legno, il Monferace (3.000 bottiglie). Due versioni per interpretare la doppia anima di questo vitigno. Nel Monferace recuperiamo la tradizione di maturare in legno le migliori partite dell’annata. È un vino che si distingue per eleganza ed equilibrio, ma soprattutto è un vino che, nonostante la sua austerità, si connota per la straordinaria finezza.

Quali sono gli stimoli che vi porterà il Premio Cantina Emergente?

Considero un incentivo e un grande onore questo premio, ma lo vivo come riconoscimento all’intero territorio del Monferrato Aleramico nel quale si stanno producendo grandi sforzi di ammodernamento. Approfondiremo ancor più le esperienze di coltivazione e di vinificazione delle nostre uve, cercando di interpretare sempre al meglio le diverse annate, i vigneti diversi nella loro singola vocazionalità e i singoli vitigni nelle loro diverse e uniche potenzialità. Un lavoro che non ha mai fine e che stupisce per le grandi potenzialità di ricerca e sperimentazione.

Tenuta Santa Caterina- Grazzano Badoglio (AT) - via Marconi 17 - +39 0141 925108 - www.tenuta-santa-caterina.it

a cura di Gianni Fabbrizio

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