Io cuoco. Il kit fai da te che insegna a cucinare la pasta italiana a giapponesi e americani. E gli ingredienti della filiera corta prendono il volo

10 Dic 2014, 10:56 | a cura di
È un’azienda toscana, la Gift’s House di Ponte a Egola, a proporre sul mercato internazionale i cofanetti per la preparazione fai da te di otto primi piatti della tradizione culinaria italiana. Nel kit oltre agli ingredienti selezionati di piccole realtà made in Italy anche le istruzioni per assemblare il piatto passo dopo passo, nel rispetto dell’autenticità. A gennaio il lancio sul mercato giapponese e canadese.

Paghereste 20 euro per due piatti di spaghetti cucinati in casa? Non è uno scherzo se gli ingredienti made in Italy necessari per prepararli devono viaggiare Oltreoceano. L’azienda toscana Gift’s House di Ponte a Egola (in provincia di Pisa) si è inventata così un’ottima strategia di guadagno, lanciando sul mercato - per ora solo in Canada e in Giappone dove il prodotto debutterà a gennaio – un kit per la preparazione guidata dei più classici primi piatti all’italiana. Con tanto di ingredienti certificati che prendono il volo, custoditi nello speciale cofanetto, per arrivare sulle tavole dei nostalgici della cucina di mamma emigrati all’Estero o nelle cucine di tutti coloro che amano il brand gastronomico del Belpaese, ma proprio non sanno come muoversi per servire un piatto di orecchiette con i broccoli o degli spaghetti al pomodoro cotti al dente.
Poco importa che la selezione di piatti rappresentativi dei diversi territori della Penisola, da Nord a Sud, sembri in alcuni casi arbitraria (se non discutibile); gli otto ambasciatori della cucina nostrana nel mondo – corredati di ricetta per assemblare gli ingredienti contenuti nel cofanetto Io cuoco – sono: gli immancabili spaghetti al pomodoro, orecchiette con i broccoli, penne ai funghi porcini, risotto agli asparagi, tortellini alla bolognese, maccheroni alla pizzaiola (?), tagliolini al tartufo e malloreddus al ragù. E le istruzioni di “assemblaggio” fornite dalla Gift’s House sembrano garantire il risultato al di là delle reali capacità dell’aspirante e improvvisato cuoco.
Gli ingredienti sono stati selezionati da alcuni produttori dislocati sul territorio nazionale (per trasferire il concetto di filiera corta a 10mila chilometri di distanza) per poi essere disidratati per garantirne la conservazione: sale marino siciliano, olio extravergine d’oliva, pomodoro in fiocchi disidratato (resterà qualcosa del gusto originale?), verdure fresche disidratate per il soffritto, porcini e tartufi di San Miniato liofilizzati. Ma anche uno speciale formato di spaghetti – che asseconda le difficoltà di approccio alla pasta lunga – di 22 centimetri, contro i 27 canonici. La pasta utilizzata sarà solo di grano duro trafilata in bronzo, essiccata 64 ore.
Le ricette, illustrate in undici lingue, si candidano a diventare un passepartout della tradizione culinaria italiana all’Estero. A patto che non diventino l’ennesimo caso di interpretazione più o meno fantasiosa della nostra cultura gastronomica.

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