L’importanza del packaging. Con Giuseppe Di Martino la pasta Antonio Amato incontra le ceramiche di Vietri

2 Mag 2015, 08:56 | a cura di
A distanza di un anno e mezzo dall’acquisto che ha salvato il pastificio salernitano dal fallimento, Giuseppe Di Martino rivela i piani per il rilancio del brand. E intanto presenta un nuovo accattivante packaging che valorizza la tradizione del territorio.

Qualità e innovazione. Giuseppe Di Martino e la pasta

Se dovessimo eleggere un ambasciatore della pasta italiana – quella di qualità - nel mondo, tra i primi nomi della rosa Giuseppe Di Martino farebbe la sua bella figura. Il patron del Pastificio dei Campi, attività secolare di Gragnano che ha da poco celebrato il centenario, pur consapevole del successo di un brand che esporta il 93% della sua produzione in ben 32 Paesi del mondo senza mai far venire meno il controllo sulla qualità, è un vulcano di idee e un grande esempio di imprenditorialità all’italiana.
Dalla fine del 2013 Di Martino è proprietario di un brand altrettanto noto nel panorama campano, soprattutto nella città di Salerno, dove lo storico stabilimento di via Tiberio Claudio Amato rischiava di non sopravvivere al fallimento, segnando la fine prematura della pasta Antonio Amato. A distanza di un anno e mezzo, Di Martino può rivelare i suoi piani d’azione per il rilancio del pastificio che dovrà portare sul mercato internazionale l’orgoglio del Cilento e della Costiera Amalfitana, con il riposizionamento dell’azienda campana ai vertici del settore della pasta di semola di qualità.

Packaging d’autore: i colori delle ceramiche di Vietri sulle confezioni Amato

L’effetto sorpresa, che anticipa le novità previste per i prossimi mesi, sta nel packaging, che solo qualche giorno fa è stato presentato ufficialmente, e già si rintraccia su qualche scaffale. Impossibile non notarlo. Alla guida del Pastificio dei Campi Di Martino ci ha abituato ad un significativo sforzo nel rivoluzionare il ruolo del packaging (prima fin troppo marginale) nel settore della pasta, ora tira fuori dal cilindro un design accattivante capace di ricordare al primo sguardo il legame della pasta Amato con il suo territorio d’origine, che della lavorazione artigianale della ceramica ha fatto un vanto. E infatti, il nuovo look dei pacchi di pasta è caratterizzato da colori e motivi grafici delle celebri ceramiche di Vietri.
Poi si procederà con i cambiamenti più significativi: d’ora in avanti l’offerta del marchio si amplierà per comprendere prodotti riconducibili alla Dieta Mediterranea, dall’olio alle farine, ai pomodori, fino a comprendere una linea dedicata ai prodotti del mare, che saranno presentati al pubblico in occasione dell’imminente fiera milanese Tuttofood. E presto sarà attivato il mulino con l’assunzione di venti nuove unità e la possibilità di ospitare a Salerno – dove sorgerà anche un centro di Ricerca e Sviluppo – giovani provenienti da tutto il mondo in un reciproco scambio di idee che puntino in direzione dell’innovazione tecnologica . Obiettivo possibile: riconquistare una posizione tra i primi dieci player italiani del settore, riconquistando la quota di mercato che l’azienda deteneva in passato. Guardando anche ai mercati esteri più interessanti, come quello mediorientale. Intanto noi ci godiamo le nuove confezioni di pasta Amato. Che, bisogna ammetterlo, sono un piacere per gli occhi.

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