L’Indonesia vieta il consumo di vino: la vittoria dei partiti islamici sul vino

19 Apr 2015, 09:00 | a cura di
Si pensa a salvare il futuro delle giovani generazioni secondo il ministro del Commercio che giustifica il divieto di vendita e somministrazione di alcol in tutto il Paese, ad eccezione dell’isola di Bali per motivi turistici.

Che l’Islam non sia esattamente un sostenitore del vino, lo si sa da sempre. La novità è che dal 16 aprile in Indonesia, il più grande Paese musulmano del mondo, sono stati vietati vendita e consumo di alcol. Il divieto vale per tutte le attività commerciali, compresi i negozi, i centri commerciali e le bancarelle lungo le strade, per un totale di 55 mila dettaglianti e 16 mila rivenditori. Pena la reclusione: da tre mesi a due anni per i consumatori clandestini, fino a 10 anni per i trafficanti. È quindi passata la proposta di legge dei partiti islamici, che già da anni premevano per questa soluzione. Vige solo qualche eccezione: autorizzazioni e permessi particolari in occasione di feste religiose, così come nei siti di attrazione turistica, quale ad esempio l'isola di Bali, a maggioranza induista.
Ma quale sarebbe la motivazione ufficiale della scelta, a parte quella di una vera e propria imposizione religiosa? “Salvare il futuro delle nostre giovani generazioni”, è stato il commento del ministro del Commercio.

E l’export nel Paese asiatico? Un caso che preoccupa

E adesso, cosa cambierà per l'Europa? Bisogna tenere presente che stiamo parlando di un Paese di 250 milioni di persone, dove la maggior parte pratica un Islam moderato e quindi non beve alcolici. Insomma non sarà una legge a cambiare le sorti delle esportazioni di vino italiano, che secondo i dati Istat raggiungono appena i 700 mila euro, mentre sono più alti i numeri di Francia, Australia e Cile. Tuttavia, un divieto così forte, è un segnale generale negativo che potrebbe anche avere degli imitatori negli altri Paesi di fede islamica. Senza contare che blocca sul nascere una debole tendenza in corso: negli ultimi 5-6 anni il consumo di vino è cresciuto del 25% annuo. Tendenza evidenziata anche da uno dei sostenitori di questo divieto, MP Muhammad Arwani Thomafi del Partito Unificato di Sviluppo: "Il consumo di alcol è in aumento, soprattutto tra i giovani, e minaccia il loro futuro perché provoca dipendenza e può danneggiare la loro salute".
Ovviamente sono in molti nel Paese a contestare la nuova legge che secondo gli economisti potrebbe assestare un duro colpo alle casse dello Stato, visto che solo in tasse, la rendita del settore per l'Indonesia è di oltre 460 milioni di dollari. Altra osservazione non di poco conto: il Governo di Giacarta, non rischia, così di favore lo sviluppo del mercato nero?

a cura di Loredana Sottile

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