La birra artigianale è legge. L'ultima approvazione in Senato: ecco cosa cambia

7 Lug 2016, 12:30 | a cura di

Per la prima volta la legislazione italiana si pronuncia sui criteri di artigianalità della birra, regolamentando l'attività dei piccoli birrifici indipendenti che proliferano nel Paese. Al bando processi “industriali”, quantità massima 200mila ettolitri annui. Spinta d'incoraggiamento per la filiera del luppolo nazionale. 


Dal dibattito alla legge

Il primo segnale positivo era arrivato l'inverno scorso: in data 18 febbraio il Ddl S 1328-B in materia di semplificazione, razionalizzazione, competitività per l’agroalimentare arrivava in Camera dei Deputati, facendo seguito al dibattito avviatosi mesi prima di fronte alla Commissione Agricoltura. In prima linea, all'epoca, anche i principali attori del comparto brassicolo, chiamati a dirimere i criteri di artigianalità per la produzione di birra in territorio italiano. Di pari passo con l'avanzare di un fronte, quello dei microbirrifici (oltre 1000, compresi brew pub e beer firm) e della birra di qualità made in Italy, che recentemente ha fatto molto discutere in relazione alla “querelle” Birra del Borgo (qui e qui) e che necessitava di una regolamentazione precisa e più efficace rispetto all'obsoleta legge 1354/1962 relativa alla disciplina igienica della produzione e del commercio della birra, tuttora vigente nel nostro Paese.

Ieri, durante la seduta del 6 luglio 2016, il Ddl è finalmente arrivato in Senato, in terza e ultima lettura, approvato dalla maggioranza dei senatori, che non hanno ritenuto necessario apportare ulteriori modifiche. Ora si attende solo la pubblicazione. Dell'intero testo, ciò che fa notizia tra gli addetti ai lavori è il traguardo storico scritto nero su bianco all'articolo 35, dedicato alla “Denominazione di birra artigianale”.

 

La filiera del luppolo. Incentivi alla territorialità

Ma pure il successivo, l'articolo 36 sulla Filiera del luppolo, si dimostra particolarmente attento alla territorialità degli ingredienti applicata alla produzione brassicola, anche se, è bene ricordarlo, la birra resta uno dei prodotti meno vincolati a limiti territoriali: molti dei principali birrifici nazionali importano luppolo dall'estero (e potranno continuare a farlo), senza per questo pregiudicare la qualità del prodotto finale. D'altro canto, c'è da sottolineare la volontà di incentivare coltivazioni specializzate, per cui il Ministero delle Politiche Agricole si dice pronto a stanziare fondi che migliorino condizioni di produzione, trasformazione e commercializzazione del luppolo e dei suoi derivati, al fine di ricostruire il patrimonio genetico del prodotto, in collaborazione con il Ministero della Salute che si occuperà della scelta dei fitofarmaci idonei alla coltivazione.

 

Denominazione di birra artigianale

Ma torniamo all'articolo 35, che di fatto aggiunge all'articolo 2 della legge 1354/1962 un comma (il 4-bis) particolarmente significativo. Cos'è dunque, a norma di legge, una birra artigianale? “Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione”, ribadisce il legislatore sottolineando un criterio discriminante che molti avevano richiesto a gran voce: al bando dunque i processi di pastorizzazione e microfiltrazione, passaggi “industriali” che danneggerebbero l'artigianalità. Ma, continua il testo, anche le quantità giocano un ruolo determinante: il piccolo birrificio indipendente è quello “la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi” e in aggiunta legalmente ed economicamente indipendente, con impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio. Per la prima volta, quindi, la legislazione italiana sottolinea la differenza tra microbirrifici e grandi impianti industriali, finora affiancati sugli stessi livelli di imposizione fiscale e complessità degli adempimenti. E per chi rispetta tutti i requisiti sarà possibile scrivere in etichetta "birra artigianale".

 

Il dilemma delle accise

Nulla di fatto, invece, per la richiesta di ridurre le accise che pesano sul settore, avanzata a gran voce nei mesi scorsi da CNA e Unionbirrai. Ma la causa ha trovato una paladina nell'onorevole del M5S Chiara Gagnarli (già promotrice degli emendamenti approvati sulla coltivazione di luppolo nazionale), che si dice pronta a proporre nuovi emendamenti nella prossima legge di stabilità.

 

Qui il testo del DDL 1328-B

 

a cura di Livia Montagnoli

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