La fabbrica di cioccolato di Cioccolatitaliani nel cuore di Milano. Dalla fava di cacao alla tavoletta

5 Mar 2017, 14:43 | a cura di

L’ultima idea della famiglia Ferrieri, che in otto anni ha costruito un impero economico indovinando il format gastronomico per piacere all’Italia e al mondo, è un centro di produzione a vista, che tutti i clienti del flagship store di Milano possono sperimentare con mano. Così nasce la prima fabbrica di cioccolato del gruppo. 


Cioccolatitaliani. La crescita in Italia e nel mondo

In un mondo gastronomico sempre più in cerca del colpo di scena per raccogliere consensi trasversali la spettacolarizzazione di produzione e consumo è all'ordine del giorno. E così capita di assistere alla nascita di una fabbrica di cioccolato nel cuore di Milano. Dal 2009 la famiglia Ferrieri ha scommesso sull'apprezzamento generalizzato per il cioccolato per lanciare il format Cioccolatitaliani su scala nazionale prima, oltreconfine (e particolarmente negli Emirati Arabi) poi. Oggi l'attività conta 23 punti vendita in Italia e nel mondo, ma la storia del brand fa capo al primo flagship store di via Edmondo De Amicis 25. Dove dopo 40 anni trascorsi nel mondo della ristorazione, la famiglia Ferrieri (a capo dell’azienda c’è il giovane Vincenzo, un passato nella finanza e le idee giuste per sfondare, ispirato dal modello Le Pain Quotidien) ha puntato a riunire sotto il cappello del cioccolato mondi diversi, ma affini: gelato, caffè, pasticceria, con formula mista di ristorazione e somministrazione che ha dato ragion d'essere all'investimento iniziale. Il prossimo passo, già inaugurato in via De Amicis, si chiama From Bean to Bar Live (dalla fava di cacao alla tavoletta), e si propone di conquistare il pubblico milanese con “la trasparenza dell'artigianalità e la forza dell'esperienza”. Che tradotto in pratica permetterà di produrre il cioccolato direttamente in loco, e portare i clienti nel cuore del processo produttivo, come novelli Willy Wonka calati nella parte disegnata da Roal Dahl.

 

La fabbrica di cioccolato

All'architetto Fabio Mennella è stato dato mandato di progettare uno spazio multiforme, che alla boutique del cioccolato (con corner di gelateria e caffetteria) sommasse un laboratorio a vista, dove sbirciare sin dalle vetrine su strada. E così lo “spettatore” può attraversare tutte le fasi di produzione: tostatura, decorticazione, macinatura, raffinazione, concaggio, temperaggio e modellaggio, tra spazzole e setacci, mulini e cilindri d'acciaio, e macchinari progettati in esclusiva per Cioccolatitaliani da Selmi Group. Intorno un'ambientazione che strizza l'occhio ai cru di provenienza del cacao, materiali naturali, tanto legno massello. E poi, come in ogni fabbrica di cioccolato delle favole che si rispetti, fontane di cioccolato e un caveau in vetro per custodire preziosi lingotti da mangiare. Restyling anche per il dehors, progettato da Maurizio Lai. La materia prima è il Fino de Aroma, denominazione che identifica il frutto nato dall'incontro tra le fave di Criollo e quelle di Trinitario, in questo caso in arrivo dalla Colombia, dalle piantagioni della compagnia Casa Luker. Collaborazione avviata da tempo, che rivela anche un risvolto etico e sociale, a sostegno della Fondazione Granja Luker, un centro di ricerca sul cacao che riunisce 700 agricoltori ogni anno per fornirgli una formazione adeguata in materia, sulla base di sistemi di coltivazione sostenibile.

 

La proposta gastronomica

In “fabbrica” l'ingrediente si trasforma in tante preparazioni diverse, con la collaborazione del pasticcere Leonardo di Carlo, che per il brand firma una serie di creazioni originali, i cosiddetti Capolavori di Leonardi. Ma ci sono anche i Coni d’autore di Roberto Lobrano e una ricca selezione di maestri del cioccolato con le loro specialità, in vendita alla boutique, dai cremini di Guido Gobino alle praline di T’A, da Sabadì a Domori, nel segno di un’Italia unita dall’artigianalità. Dalla colazione all’aperitivo.

 

Cioccolatitaliani | Milano | via De Amicis, 25 | www.cioccolatitaliani.it

 

a cura di Livia Montagnoli

 

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