La mostra del MUVIT al Padiglione del Vino di Expo. Cinquemila anni di storia enologica

26 Mar 2015, 14:00 | a cura di
Ventisette pezzi selezionati tra le tremila testimonianze e opere d'arte che il museo di Torgiano della Fondazione Lungarotti custodisce per promuovere la cultura vitivinicola italiana. Arriveranno al Padiglione del Vino di Expo per raccontare il rapporto dell'uomo con il vino nei secoli.

MUVIT. 5000 ANNI DI CULTURA ENOLOGICA

Si definiscono sempre di più i contorni della partecipazione del mondo vinicolo italiano alla prossima Esposizione Universale. E anche il MUVIT, Museo del Vino della Fondazione Lungarotti in quel di Torgiano (in Umbria) porterà il proprio contributo a Expo, esponendo 27 tra i pezzi più pregiati della sua collezione. Il museo si impegna da decenni – proprio nel 2014 ha festeggiato i suoi primi quarant'anni, da quando nella notte dei falò del 23 aprile 1974 Giorgio e Maria Grazia Lungarotti decisero di aprire al pubblico le porte della tenuta sulle colline umbre - per valorizzare la cultura enologica e il legame della viticoltura con l'identità del territorio italiano, raccontando 5000 anni di storia del vino in tremila pezzi.
Il museo che il New York Times ha recentemente eletto come miglior museo a tema enologico in Italia, presterà le proprie opere a Veronafiere, incaricata di realizzare il Padiglione del vino a Milano.

LA MOSTRA DI EXPO

La mostra si articolerà in sei filoni tematici, a partire dalle origini della viticoltura nelle civiltà dell'antica Grecia e dei Romani, per poi soffermarsi sulle relazioni tra vino e mito; ma l'importanza del nettare degli dei nella società antica sarà indagata anche in relazione alla sfera religiosa, alla medicina, alle dinamiche sociali, al suo aspetto nutritivo.
Tra i pezzi in mostra anche una kylix in ceramica che richiama il rito del Simposio – quando il vino diventò protagonista di una pratica di condivisione tra pares nella società greca, etrusca, romana – ma anche reperti più curiosi dal mondo rinascimentale, come il ferro del XVI secolo per cialde dolci, da accompagnare al vin santo o la coppa nuziale Bevi se puoi, che consentiva ai novelli sposi di bere contemporaneamente dalla stessa coppa tramite un artificio nascosto. Dalla Cooperativa di Ceramica di Imola, su progetto di Gio Ponti, arriva invece la Bottiglia Mamma realizzata per il MUVIT, metafora del legame tra passato e futuro.

MUVIT | Palazzo Graziani Baglioni, Corso Vittorio Emauele 31, Torgiano (PG) | Tel. 0759880200 | Per informazioni e orari d’apertura www.lungarotti.it/fondazione/muvit/index.php

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