La Noce del Santo della Pasticceria Giotto. Da Sant'Antonio al carcere di Padova

10 Giu 2016, 15:30 | a cura di

Hanno studiato note della spesa e consuetudini alimentari lontane nei secoli, per riproporre in un solo morso la suggestione di un dolce della tradizione dedicato a Sant'Antonio. Così si lavora nella premiata Pasticceria del carcere di Padova. 


La Noce del Santo

La Noce del Santo è un lievitato a base di noci, nocciole e mandorle, esaltate dai profumi del miele e reso concreto con l’utilizzo di farina integrale molita a pietra, che porta la firma dei pasticceri e detenuti della Pasticceria Giotto dal Carcere di Padova. Nata all’interno di una linea di sei prodotti chiamati Dolci del Santo a cui l’Accademia Italiana della Cucina ha attribuito il premio “Dino Villani” per l’impegno nel recupero della tradizione gastronomica attraverso la valorizzazione di prodotti italiani di alta qualità, ne incarna l’anima, e ne racchiude il sapore. Ed è il pretesto per raccontare la nostra storia, che affonda le radici in tempi antichissimi.

La Noce del Santo di Giotto, infatti, nasce con il duplice obiettivo di celebrare il perpetuarsi di un rapporto antico, quello tra Sant’Antonio e i carcerati, e di fornire a pellegrini, turisti e semplici golosi un prodotto semanticamente pregno e storicamente attendibile, da assaggiare e portare a casa dopo la visita a Padova e alla sua basilica.

Sant'Antonio e i carcerati. Un rapporto millenario

La prima manifestazione di attenzione ai carcerati da parte di Antonio si data al 1231, quando ottenne dal comune patavino l'opportunità di modificare gli Statuti vigenti per liberare dalla detenzione le vittime dell’usura. Nel 2008 poi, per la prima volta, le reliquie del santo hanno varcato le soglie della casa di reclusione e hanno fatto visita ai detenuti, cella per cella, in un momento di grande commozione umana e religiosa. La risposta a questa dimostrazione d’attenzione è arrivata da parte dei carcerati che, con i pasticceri e i frati minori, ciascuno secondo le proprie competenze e possibilità, hanno studiato a lungo le note della spesa e gli usi alimentari dell’epoca fino a mettere a punto un omaggio al noce, l’albero prediletto dal santo, su cui fece costruire la sua cella a Camposampiero.

Il risultato è un autentico dolce della tradizione cittadine, perché racchiude in un solo boccone gli ingredienti del modello alimentare del tempo di Antonio, basato sul consumo dei prodotti di raccolta, dal miele come dolcificante alla frutta a guscio, e del regime alimentare successivo, con l’introduzione della farina integrale di frumento.

E la Noce diventa un gusto gelato

Fino al 13 giugno (nel giorno della morte e della festa patronale del Santo), la Gelateria Giotto, che è figlia della Pasticceria Giotto e ne condivide i laboratori all’interno della casa di reclusione, in omaggio alla tredicina dedicata al santo più invocato al mondo, la propone in degustazione abbinata al gusto Noce del Santo, un gelato a base di noce, mandorla e nocciole, addolcito da zucchero di canna e arricchito con miele e noci caramellate, che ne riprende il gusto, e ne reinterpreta le suggestioni.

 

Gelateria Giotto | Padova | via Eremitani, 1 | tel. 049 665767 | www.idolcidigiotto.it

 

a cura di Alessandra Dammone

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