Latin America’s 50 Best Restaurants 2018. La cucina Nikkei di Maido vince ancora, Lima capitale gastronomica del Sudamerica

31 Ott 2018, 08:58 | a cura di

C’è ancora Mitsuharu Tsumura sul gradino più alto del podio di una top 50 guidata saldamente dal Perù, che fa doppietta con il secondo posto di Virgilio Martinez. Medaglia di bronzo per il Pujol di Enrique Olvera, Messico. Grande presenza di Buenos Aires. 


 

Il podio. Maido, Central, Pujol

Dopo gli anni votati al controllo di Virgilio Martinez, in America Latina si consolida il primato di Mitsuharu Tsumura, che per la seconda edizione consecutiva guida la classifica dei migliori 50 ristoranti sudamericani. È questo il verdetto della Latin America’s 50 Best Restaurants 2018 - rivelata a Bogotà nella notte italiana - che ha incoronato nuovamente la cucina Nikkei di Maido a pochi giorni dalla scomparsa di uno dei precursori del genere che mixa sapori peruviani e tecniche giapponesi, Humberto Sato, fondatore a Lima del celebre Costanera 500. E nella capitale del Perù resta il titolo più ambito della top 50, come pure la medaglia d’argento che Virgilio Martinez, anche a seguito del trasferimento del Central l’estate scorsa, continua a stringere tra le sue mani (nella classifica mondiale, però, Martinez precede Tsumura di un piazzamento, rispettivamente al sesto e settimo posto), mentre sua moglie, Pia Leon, compagna nella vita e sul lavoro, detiene già da qualche settimana il titolo di Best Female Chef 2018 dell’America Latina. New entry sul podio, invece, il Messico di Enrique Olvera, che ottiene il bronzo per Pujol scalzando il D.O.M. del brasiliano Alex Atala (ora al quinto posto), sopravanzato pure dal Boragò di Rodolfo Guzman (quarto).

 

La top 10 e la crescita di Bogotà

Ma in top 10 c’è spazio ulteriore per il Perù, con l’ottavo piazzamento del papà dell’alta ristorazione nazionale, Gaston Acurio con Astrid y Gaston; doppietta anche per il Brasile – A Casa do Porco è settimo – e per Città del Messico, con il nono posto di Quintonil Jorge Vallejo. Mentre con un bel salto di otto posizioni strappa l’ultimo piazzamento in top 10 Leonor Espinosa (Leo), probabilmente la più celebre chef colombiana, impegnata da anni in progetti sociali per il riscatto delle donne che lavorano nella coltivazione e produzione di cacao. Ma Bogotà festeggia anche per il 15esimo posto di Villanos en Bermudas (al numero 40 nel 2017), per il 21esimo di El Chato (new entry) e il 23esimo di Harry Sasson, rafforzando la presenza colombiana in una classifica ampiamente dominata da grandi capitali gastronomiche come Lima, Buenos Aires (molti i riconoscimenti per la capitale argentina), San Paolo del Brasile. Con un dato peculiare alla top 50 sudamericana, che allinea quasi esclusivamente insegne nate per valorizzare le culture gastronomiche locali, a differenza della classifica asiatica, dove molti sono i ristoranti di ispirazione francese o italiana in lista.

 

I premi speciali

Tra i premi speciali il riconoscimento alla carriera va a una bella storia familiare della cucina messicana, quella di Nico’s e di Maria Elena Lugo Zermeno e Gerardo Vazquez Lugo (madre e figlio), mentre la scelta degli chef cade su Carlos Garcia (venezuelano, guida un ristorante a Miami). Miglior pastry chef è Jesus Escalera (La Postreria di Guadalajara, Messico), promessa per il futuro il ristorante brasiliano Manu, guidato dalla chef Manuella Buffara. Vincitore sul palco, Micha Tsumura ha ringraziato il suo team, facendo appello alla coesione in un momento politicamente e socialmente difficile per molti Paesi sudamericani: “La cucina può tenerci insieme, e farci crescere”.

 

La Top 50 2018

 

 

a cura di Livia Montagnoli

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