Lavazza alla conquista dello spazio, il primo caffè in orbita accompagnerà le giornate della Missione Futura

16 Giu 2014, 13:14 | a cura di
È una macchina per l’espresso mai vista prima quella progettata da Argotec in collaborazione con lo storico marchio di caffè made in Italy. Si chiamerà ISSpresso e garantirà agli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale un punto di aggregazione all’insegna del buon caffè italiano.

Con la Missione Futura per la prima volta una donna italiana, l’astronauta dell’Esa Samantha Cristoforetti, salirà a bordo della Stazione spaziale internazionale. Ma il bilancio dei primati non si ferma qui, se è vero che proprio la prossima missione spaziale segnerà il lancio nello spazio del primo sistema a capsule per caffè in grado di funzionare in orbita. L’impresa è tutta italiana e nasce dall’incontro tra lo storico marchio del caffè Lavazza e l’azienda ingegneristica Argotec, non nuova alla messa a punto di soluzioni per migliorare l’alimentazione degli astronauti.
Più di una scommessa per le due realtà industriali torinesi, che sembrano esser riuscite a centrare l’obiettivo presentando una macchina, l’ISSpresso, in grado di soddisfare il rigido protocollo dell’Agenzia spaziale Italiana e della Nasa. La sofisticata tecnologia perfezionata da Argotec, e pensata per resistere alle forti sollecitazioni della fase di lancio (più di 20 chilogrammi per una “semplice” macchina per caffè!), sarebbe infatti capace di lavorare in condizioni di microgravità e fluidodinamica molto diverse da quelle terrestri, assicurando ai passeggeri della Stazione spaziale (ISS) un espresso a regola d’arte, ma anche caffè lungo e tisane che soddisfino il gusto internazionale.
La speciale macchina per il caffè si candida così a diventare un elemento di aggregazione nei momenti di pausa dell’equipaggio, proprio come avviene ogni giorno sulla Terra. E a portare in orbita l’orgoglio del made in Italy che guarda all’eccellenza, scommettendo su u grande sapere ingegneristico e sulla capacità di realizzare idee innovative, come traspare dalle parole di Giuseppe Lavazza, vicepresidente del gruppo torinese "Èla voglia di accettare nuove sfide e di dimostrare la nostra competenza a permetterci di realizzare anche i prodotti in apparenza impossibili".

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