Mangiare al museo. Il bando per gestire ristorante e bistrot del Centro Pecci di Prato

23 Mag 2016, 08:00 | a cura di

Riaprirà a ottobre il Centro per l'arte contemporanea della città toscana, dopo un lavoro di ristrutturazione che ha coinvolto l'archistar Mauricio Nio. E nella “navicella spaziale” troveranno posto un ristorante e un bistrot/pub. Obiettivo: qualità a buon prezzo. 


Arte e cibo. Cultura e intrattenimento

Lo dice chiaramente Fabio Cavallucci, direttore del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, prossimo alla riapertura, prevista per il 16 ottobre 2016: “Un museo deve andare incontro alle esigenze della popolazione”. Nel segno di una migliore e diversa fruizione degli spazi, che significa, per esempio, prevedere un orario di apertura serale, ma anche implementare i servizi al pubblico. E come anticipato proprio da Cavallucci, il ristorante all'interno del complesso museale si farà. All'ampliamento del centro, con la ristrutturazione dell'edificio realizzato nel 1988 da Italo Gamberini, sta provvedendo l'architetto Maurice Nio, l'intenzione è quella di “diventare un punto di riferimento internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei”, si legge in una nota del Museo. E anche un punto di incontro per tutti coloro che sono alla ricerca di luoghi di svago e relax, dove l'arte possa trovare un buon contraltare nel cibo di qualità. Per questo il Centro Pecci ha ufficialmente indetto un bando per l'assegnazione della gestione del nuovo ristorante e del bistro/pub che troveranno spazio nell'edificio com'è stato ripensato dall'architetto olandese d'origine indonesiana.

Il bando. Ristorante gourmet e bistrot informale

Per l'esattezza, il ristorante sorgerà all'interno del museo, ma potrà disporre di un'entrata indipendente a lato dell'ingresso, con uno spazio esterno da sfruttare durante la stagione estiva. L'idea è quella di attrarre un pubblico adulto in cerca di un luogo di interesse gastronomico con un carta che alla qualità dei piatti in uscita dalla cucina abbini una carta dei vini di buon livello, pur mantenendosi in una fascia di prezzo accessibile e competitiva. Il bistrot/pub, invece, sorgerà nella piazza del museo, vicino al teatro all'aperto che diventerà anche cinema; in questo caso, quindi, si scommette su un target giovane, prezzi contenuti, atmosfera vivace e apertura anche serale (oltre gli orari di apertura del Centro). I partecipanti potranno fare richiesta per entrambe le strutture: se la commissione esaminatrice troverà le proposte particolarmente stimolanti potrebbe procedere con l'assegnazione di entrambe le attività a un unico soggetto. Per candidarsi c'è tempo fino alla mezzanotte del 19 giugno 2016: i partecipanti dovranno presentare documentazione specifica con esperienze svolte in passato e piano di gestione complessivo del servizio, in sinergia con le attività del Centro Pecci. L'obiettivo della Fondazione, si legge sul bando, è quello di “individuare il concessionario tra soggetti di comprovata pluriennale esperienza nella gestione di esercizi della tipologia in oggetto”. La concessione del ristorante è fissata in sei anni rinnovabili, quella del bistrot in tre anni, anch'essi rinnovabili, con canoni annui minimi, rispettivamente, di 50mila e 25mila euro.

Intanto, a Firenze, si attende la pubblicazione del bando per assegnare la gestione del servizio di ristorazione del Museo degli Innocenti, che tra circa un mese – il 23 giugno – riaprirà al pubblico dopo la ristrutturazione importante a cura dell'Istituto di piazza dell'Annunziata. Con la speranza che l'assegnazione possa portare un'altra bella realtà della ristorazione in una struttura museale, com'è successo con La leggenda dei frati di Filippo Saporito a Villa Bardini da poco più di un anno.

 

a cura di Livia Montagnoli

 

Per dettagli inerenti al bando del Centro Pecci www.centropecci.it/bandi

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