Manovra di bilancio. Le novità per il 2023

22 Nov 2022, 15:58 | a cura di
Contrasto al caro energia, carta risparmio spesa, buoni lavoro. I punti salienti della Manovra di bilancio per il 2023

Seduta serale per il Consiglio dei Ministri che ha approvato la Manovra di Bilancio per il 2023, una manovra da 35 miliardi, di cui due terzi finanziati in deficit, ovvero andando a pesare sul debito publico, il resto riducendo altre spese o aumentando delle tasse. Una manovra, la prima del nuovo governo, che – si legge nel comunicato - “si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso tempo sostenibile per la finanza pubblica”. “Coraggiosa” la definisce la presidente Giorgia Meloni che si dichiara molto soddisfatta di un testo “legato a precise scelte politiche”. Ma è anche e soprattutto una manovra che rifinanzia molte delle misure messe in atto dal Governo Draghi, a partire da quelle relative al contrasto dei rincari dell'energia, la voce più consistente dei provvedimenti che si concentrano su due priorità: la crescita, con l'obiettivo di “mettere in sicurezza il tessuto produttivo, incentivare il lavoro e premiare chi in momenti di difficoltà si rimbocca le maniche” dice la premier, e la giustizia sociale, “con l'attenzione alle famiglie e alle categorie più fragili e redditi più bassi”. A corollario anche misure quali la riattivazione della società Stretto di Messina spa attualmente in liquidazione, per riavviare il progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, la sospenzione della plastic tax e sugar tax, previste in origine per il 2023. Mentre sale a 5mila euro il tetto all'uso del contante.

Misure contro il caro energia

Circa 21 miliardi - “praticamente l'intero scostamento di bilancio” si dice in conferenza stampa - sono destinati a contrastare il caro energia, in continuità con le misure già in atto introdotte dal governo Draghi per sostenere famiglie e imprese. Confermato il bonus sociale sulle bollette per le famiglie con redditi bassi, con un ampliamento degli aventi diritto, coprendo famiglie con redditi ISEE fino a 15 mila euro (a fronte dei 12 mila attuali). Confermato anche il taglio degli oneri impropri delle bollette (rifinanziato fino al 30 marzo 2023) e il credito d'imposta per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale per bar, ristoranti ed esercizi commerciali che salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore sale da 40% a 45%.

Per quanto riguarda i carburanti, il taglio delle accise scende a 18,3 centesimi al litro (dai 30,5 attuali).

L'Iva e la Carta Risparmio Spesa

Nessun taglio, totale né parziale, dell'Iva sui beni primari come pane, pasta e latte, ipotesi ventilata per giorni e poi già sfumata a ridosso del Consiglio dei Ministri. Misura costosa, per Fratelli d'Italia, e soprattutto iniqua, perché avrebbe interessato tutti e non solo chi è in difficoltà, con un beneficio a conti fatti, piuttosto contenuto. C'è però un taglio dell'Iva che scende al 5% su alcuni prodotti di prima necessità per l’infanzia come pannolini, biberon, omogeneizzati (dal 22%) e sui dispositivi igienici femminili non compostabili (attualmente al 10%).

La novità è la proposta di una Carta Risparmio Spesa del valore complessivo di 500 milioni di euro, destinata a sostenere i redditi più bassi nell'acquisto di una serie di beni primari (selezionati con decreto), misura che richiede l'intervento della rete dei comuni. Non solo: “abbiamo in mente di fare un appello ai produttori e distributori per aiutarci” annuncia Meloni, che poi spiega “diremo quali sono quelli che hanno aderito, racconteremo all'Italia quali sono state le persone che in un momento di difficoltà hanno dato una mano calmierando il prezzo, per aiutare le persone,”. Ancora non è chiaro in che modo il Governo si farebbe carico di comunicare al Paese le aziende virtuose.

Taglio del cuneo fiscale e sostegno alle assunzioni

Da sempre uno dei tasti dolenti del mondo imprenditoriale italiano, il costo del lavoro. Come già nel governo Draghi, anche in questa manovra è previsto un taglio del cuneo fiscale: alla riduzione al 2% delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35mila euro, si aggiunge un ulteriore punto (arrivando dunque al 3%), per i redditi inferiori a 20mila euro (una misura che vale oltre 4miliardi di euro).

Agevolazioni delle assunzioni a tempo indeterminato per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare per le donne, under 36 e i percettori del reddito di cittadinanza, con sconti sui contributi fino a 6 mila euro annui.

Rifinanziato per 1 miliardo il fondo che garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore (banca o altro) alle per le piccole e medie imprese. Prorogato anche bonus Ipo, il credito imposta per favorire la quotazione pmi in borsa.

A sostegno delle imprese, per contrastare la concorrenza sleale, delle misure volte a impedire l'abusivismo degli esercizi definiti “apri e chiudi” che con la loro vita brevissima riescono a sfuggire agli obblighi fiscali.

Flat Tax per lavoratori dipendenti e autonomi

Tre le Flat Tax, o meglio “tasse piatte” come le ha chiamate Giorgia Meloni in conferenza stampa: per i lavoratori dipendenti una tassa al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro, per i lavoratori autonomi una flat tax al 15% fino a 85mila euro (anche questa è una misura già esistente, ma fino a 65mila), e una flat tax incrementale – sempre per gli autonomi - del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto rispetto al massimo picco del triennio precedente, con un tetto massimo di 40 mila euro.

Buoni lavoro

Arrivano anche i buoni lavoro fino a 10mila euro per regolarizzare il lavoro occasionale in agricoltura, horeca e assistenza domestica che – però - “deve accompagnarsi a controlli rigidi”. Una misura che pare riportare in auge i vecchi voucher lavoro, abrogati nel 2017 e tornati, come ticket lavoro un anno dopo. Misura che riscuote il plauso di Coldiretti: "l’arrivo dei buoni lavoro è importante nelle campagne dove occorre lavorare con la semplificazione burocratica per salvare i raccolti e garantire nuove opportunità di reddito in un momento particolarmente difficile per il Paese" ha dichiarato  il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che si dichiara pronto al confronto con istituzioni e sindacati per "individuare le formule più adeguate che garantiscano maggiore semplificazione per le imprese e le necessarie tutele per i lavoratori agricoli". 

Reddito di cittadinanza

Non viene cancellato del tutto il tanto reddito di cittadinanza, ma viene introdotta una novità che riguarda gli abili al lavoro che avranno un limite massimo di 8 mensilità nel 2023, invece delle attuali 18 rinnovabili (per loro il RdC verrà comunque abolito alla fine del 2023), reddito che decade al rifiuto della prima offerta di lavoro congrua. Tra i requisiti per percepire il RdC, la presenza sul territorio nazionale e la partecipazione a corsi di formazione o riqualificazione professionale (possibili grazie al fondo sociale europeo) di almeno sei mesi. Una soluzione ponte rispetto all'ipotesi di interrompere il sussidio già da gennaio 2023, con conseguenze sociali che si sarebbero rivelate disastrose a fronte di un risparmio di circa 1,8 miliardi di euro l’anno.

Sostegno alla famiglia

Nel pacchetto famiglia, oltre all'assegno unico per le famiglie con 3 o più figli (610 milioni), per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli, con delle misure che favoriscono il congedo parentale fino ai 6 anni di vita dei figli. Confermato l’assegno per i disabili, c'è anche la proroga delle agevolazioni per l'acquisto prima casa per i giovani under 36.

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