Michelin Spagna e Portogallo 2017. Trionfa Martin Berasategui, arriva il primo tristellato per Barcellona

24 Nov 2016, 10:00 | a cura di

Otto stelle suddivise per tre. E tutte portano allo stesso nome: Martin Berasategui. Lo chef basco, già tristellato in patria e due stelle a Tenerife, porta al successo il Lasarte dell'hotel Condes, regalando a Barcellona il primo tre stelle di sempre. Promozioni importanti anche a quota due, e infornata di prime stelle tra Spagna e Portogallo. 


Trionfo Berasategui

Il grande deluso è sempre lui: Andoni Luis Aduriz. Anche quest'anno gli ispettori della Rossa non premiano l'esperienza dello chef basco – tra i più apprezzati esponenti dell'avanguardia gastronomica spagnola – che resta fermo a quota due stelle. Ma il disappunto di tanti estimatori del Mugaritz resta in sordina di fronte alla novità più significativa di questa annata Michelin Spagna. L'edizione 2017 della guida, presentata qualche ora fa a Girona, infatti, ha un vincitore indiscusso: Martin Berasategui. Che da oggi è il primo chef nella storia della Rossa in Spagna a condurre contemporaneamente due ristoranti tristellati. E con lui festeggia anche la città di Barcellona, dove per la prima volta brillano i tre macaron. Esponente di vecchia data – e solido talento – dell'alta ristorazione basca (proprio come il collega e amico Aduriz), Berasategui già negli scorsi anni aveva portato al riconoscimento più ambito l'omonimo ristorante a Lasarte-Oria (non troppo distante da San Sebastian), nel Nord della Spagna. E durante la cerimonia di premiazione andata in scena nella serata spagnola è riuscito a strappare una nuova tripletta per il ristorante che il suo gruppo – nella persona dello chef Paolo Casagrande, italiano di Conegliano Veneto, da tempo alla corte dello chef – gestisce all'interno dell'hotel Condes di Barcellona, Lasarte (già due stelle, dal 2010). Se poi aggiungiamo che Berasategui può vantare un paio di stelle per l'MB dell'hotel Abama sull'isola di Tenerife, l'eccezionalità del riconoscimento è lampante: 8 stelle che premiano un impero della ristorazione tra i più floridi e apprezzati del panorama internazionale.

Lo chef-imprenditore e il primo Tre Stelle per Barcellona

Insomma, anche in Spagna, quest'anno la Rossa sceglie di puntare su un cavallo di razza, senza timore di imprimere il proprio placet sulla figura dello chef-imprenditore capace di gestire più cucine a distanza. In Italia, appena una settimana fa, la stessa sorte aveva baciato il lavoro di Enrico Bartolini tra Milano e le due insegne satellite di Bergamo e Castellina in Chianti. Così la Spagna si risveglia con nove tristellati – tutte conferme le altre del gruppo di testa – e la capitale catalana entra per la prima volta nell'Olimpo della ristorazione mondiale dalla porta principale, riconfigurando la mappa delle stelle a favore del Sud della Penisola Iberica, che un anno dopo l'altro si sta dimostrando in grado di tenere testa al predominio del Nord (anche se in questo caso l'impronta vincente è ancora di uno chef basco).

 

Due Stelle. 7 new entry

Ma c'è movimento anche tra i bistellati: nella categoria che precede l'eccellenza, l'edizione 2017 annovera 28 insegne tra Spagna e Portogallo, con 7 new entry: L'Escaleta, DSTAgE (Diego Guerrero a Madrid), Annua, Cenador de Amos, BonAmb, Il Gallo D'Oro sull'isola di Madera, The Yeatman a Porto, con il Portogallo che mette a segno due piazzamenti importanti.

 

Le prime stelle. Tra Spagna e Portogallo

Elevato anche il computo delle prime stelle – 15 novità in Spagna, 7 in Portogallo – che porta la categoria a un totale di 166 insegne stellate, con particolare interesse per la scena gastronomica di Madrid (con il madrileno Sergi Arola che va a prendersi una stella anche in Portogallo, a Sintra, con il suo Lab), Catalogna e regione di Valencia, di cui la Rossa sottolinea l'evoluzione di un'offerta sempre più diversificata e valida. Un'edizione generosa anche con la Spagna, dunque, che continua però a lasciare aperto (più di) qualche interrogativo: oltre alla mancata promozione di Aduriz, che dire del Nerua di Josean Alija – una dei più interessanti casi al mondo di alta ristorazione in un museo – fermo da anni a quota uno? Se ne riparlerà il prossimo anno. Intanto onore a Martin Berasategui (che in Italia vanta dei giovani e promettenti allievi, i fratelli Pellegrino di Bros, a Lecce).  

 

Tre stelle

Lasarte, Barcellona

Akelare, San Sebastian

Arzak, San Sebastian

Azurmendi, Larrabetzu

DiverXo, Madrid

El Celler de Can Roca, Girona

Martin Berasategui, Lasarte-Oria

Quique Dacosta, Dénia

Sant Pau, Sant Pol de Mar

 

I nuovi Due stelle

L'Escaleta, Cocentaina

DSTAgE di Diego Guerrero, Madrid

Annua, San Vicente de la Barquera

Cenador de Amos, Villaverde de Pontones

BonAmb, Xàbia

Il Gallo d'Oro, Funchal (Madera)

The Yeatman, Vila Nova de Gaia (Porto)

 

I nuovi Una Stella

Celeri, Barcellona

Xerta, Barcellona

Ca l'Arpa, Banyoles

La Boscana, Bellvís

L'Antic Molì, Ulldecona

A' Barra, Madrid

Gaytan, Madrid

El Invernadero, Collado Mediano

Sents, Ontinyent

Raul Resino, Benicarló

Cobo Vintage, Burgos

Noor, Cordoba

Baluarte, Soria

Adrian Quetglas, Palma di Maiorca

Argos, Port de Pollença (Maiorca)

Casa de Chá da Boa Nova, Leça da Palmeira (Portogallo)

Alma, Lisbona (Portogallo)

Loco, Lisbona (Portogallo)

William, Funchal (Madera)

L'And Vineyards, Montemor-o-Novo (Portogallo)

Antiqvvm, Porto (Portogallo)

Lab by Sergi Arola, Sintra (Portogallo)

 

 

 

a cura di Livia Montagnoli

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