Michelin Tokyo 2016. La stella premia (per la prima volta) le zuppe del ramen bar

5 Dic 2015, 15:00 | a cura di

È Tsuta il protagonista indiscusso dell'ultima edizione della Rossa dedicata al dinamico panorama gastronomico di Tokyo. Considerato il miglior ramen bar del Nord della città, conta solo 9 posti a sedere e la fila è sempre lunga. E poi c'è un nuovo Tre Stelle: ora sono 13 in tutto.  


Il ramen che vale la stella. Succede a Tokyo, con Tsuta

L'appuntamento con le stelle italiane è sempre più vicino, previsioni e aspettative si concentrano sulla cerimonia del prossimo 10 dicembre, quando i migliori autori della cucina nazionale si ritroveranno per scoprire premiati (e delusi?) dell'edizione Michelin 2016. Intanto i riflettori della critica gastronomica si accendono dall'altra parte del mondo, a Tokyo, dove fa notizia la promozione di un ramen bar alla categoria stellata. Già qualche tempo fa gli ispettori della Rossa si erano dimostrati piuttosto inclini ad ammettere nel gotha della ristorazione di qualità le proposte più informali (e a basso costo) dello street food, dedicando alla cucina popolare di strada un'intera sezione sulla guida di Hong Kong. Ma d'altronde, si sa, l'arte del cibo di strada in Estremo Oriente a Sud Est Asiatico raggiunge esiti particolarmente convincenti e attira folle di viaggiatori buongustai in cerca di un'esperienza gastronomica autentica (non a caso il grande mercato che Anthony Bourdain progetta per New York sarà ispirato alla scena di Singapore). Nella capitale giapponese è Tsuta a conquistare la prima stella per la categoria ramen restaurant (9 posti a sedere, fila fissa davanti all'uscio e noodle di qualità, che gli hanno regalato il titolo di “finest ramen in northern Tokyo”), finora considerata alla stregua dei Bib Gourmand, le insegne dove si mangia bene spendendo poco, che solo a Tokyo sono 343 (con 83 nuove entrate)!

Gli stellati in città. C'è anche Alain Ducasse

Alla Rossa il panorama gastronomico della grande metropoli piace moltissimo, tanto da assicurare la stella a 153 tavole (17 le nuove); la compagine bistellata, invece, conta “solo” 51 insegne, con tre new entry che parlano in parte francese. A eccezione del tradizionale Momonoki, sono Alain Ducasse e Dominique Bouchet ad appuntarsi sul petto la seconda stella: uno per la cucina di Beige (che sale di una posizione), l'altro per l'insegna omonima al primo ingresso in guida. E al vertice cosa si dice? Le Tre Stelle sono 13 e crescono di un'unità rispetto al 2015, con la promozione di Kohaku, specializzato in kaiseki.

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