Morto Silvano Corsini dell’omonima torrefazione. Ricordo di un imprenditore di successo

23 Ago 2016, 14:00 | a cura di

Se ne è andato all’età di 94 anni Silvano Corsini, figlio del fondatore della torrefazione Caffè Corsini di Arezzo, una delle più grandi realtà di settore a livello nazionale. Una visione imprenditoriale e una passione smodata per il caffè lo hanno portato negli anni al successo attuale. 


Caffè Corsini

Era il 1950 quando Corsino Corsini poneva le basi per quella che oggi è una delle più significative torrefazioni in Italia. Dal piccolo laboratorio ad Arezzo, ancora oggi sede dell’azienda, alle innovative gamme monorigini, dalla scuola di formazione alla collaborazione con la fiorentina Ditta Artigianale, i passi mossi dalla famiglia Corsini in questo settore sono stati numerosi. A contribuire in maniera determinante allo sviluppo dell’azienda è stato il figlio del fondatore, Silvano Corsini, scomparso lo scorso 13 agosto 2016 a Siena all’età di 94 anni. Presidente del Gruppo Caffè AIIPA – Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari – Presidente del Comitato Italiano Caffè e del Consorzio Promozione Caffè, Presidente dell’ANT – Associazione Nazionale Torrefattori – e “Coffee man of the world”: i ruoli ricoperti da Silvano durante la sua carriera sono stati svariati, così come i riconoscimenti ottenuti.

 

Silvano Corsini

Silvano Corsini, imprenditore di successo

Quella di Silvano Corsini è una storia di imprenditoria intelligente, svolta fin da giovanissimo, a cominciare dalla guida dell’azienda di famiglia subito dopo la laurea in Economia e Commercio all’Università di Firenze. Inizia il suo percorso professionale con un obiettivo ben chiaro in mente: far diventare Caffè Corsini un marchio vero e proprio, riconosciuto a livello nazionale e internazionale come simbolo del made in Italy. A ricordarlo oggi è l’attuale presidente della torrefazione, Patrick Hoffer: “Ho conosciuto Silvano da bambino e con lui ho un legame affettivo e professionale molto profondo. È il marito di mia madre ed è stato lui a insegnarmi tutto quello che so sul caffè. Per me, Silvano è un modello da imitare, nel lavoro come nella vita”.

 

Silvano Corsini e Patrick Hoffer

È stato infatti Silvano a ideare Caffè Corsini così come è oggi. “Inizialmente, la torrefazione aveva solo una miscela, Caffè Caracas. Quando Silvano ha preso in mano le redini dell’azienda, è nato il primo monorigine d’Italia, Estrella del Caribe”. Era il 1987 e l’attenzione per l’origine, per i caffè di piantagione e per i nuovi metodi di estrazione era ancora un sogno lontano. Erano anni in cui il settore del caffè in Italia era un terreno completamente vergine, anni in cui non esistevano ancora Scae – Specialty Coffee Association of Europe – o altre associazioni simili. “Silvano è stato un predecessore, uno dei primi a porre le basi per lo sviluppo di questo settore, insieme a Ernesto Illy, Emilio Lavazza, Alberto Hesse, i grandi maestri con cui si è sempre confrontato”.

I monorigini, il caffè filtro e la collaborazione con Ditta Artigianale

La notizia di un caffè monorigine fu di tale scalpore in quegli anni da uscire sulle maggiori riviste di settore e qualche grande quotidiano nazionale, “che ancora oggi conserviamo con amore”. E dopo il successo così immediato, fermarsi è impossibile. Siamo negli anni ’90 e Corsini decide di creare un’intera gamma dedicata ai monorigini, chiamata La Compagnia dell’Arabica: “Silvano è stato lungimirante e ha capito fin dall’inizio le potenzialità di un caffè 100% arabica, nonostante il gusto degli italiani in quegli anni fosse completamente diverso. L’interesse per le piantagioni e le diverse origini dei chicchi è rimasto, da allora, il motore dell’azienda”.

E se la materia prima è fondamentale per ottenere una buona bevanda, la scelta del metodo di estrazione è altrettanto imprescindibile per avere risultati sempre più soddisfacenti. E questo Silvano lo sapeva bene, lo sapeva per primo. “All’epoca Caffè Corsini era associato Scaa – Specialty Coffee Association of America – unica realtà esistente impegnata nella promozione del caffè di qualità”, racconta Hoffer. “In Italia non esisteva ancora il concetto di caffè filtro, ma i viaggi all’estero e il continuo confronto con i professionisti stranieri avevano portato Silvano a contatto con questa bevanda”. E nasce così l’American Coffee, il primo caffè filtro in Italia realizzato in accordo con Melitta, ai tempi azienda leader per la produzione di carta e macchine per caffè filtro. “Silvano aveva individuato il potenziale di quella nicchia di mercato e non voleva lasciarselo sfuggire”.

E Ditta Artigianale, nata quando Silvano si era già distaccato dall’azienda per motivi di salute, non è che “l’evoluzione di tutto questo”. Il bar/torrefazione di Firenze nasce infatti dalla collaborazione fra Hoffer e Francesco Sanapo, pluricampione italiano barista, come “progetto di diffusione della cultura dei caffè specialty”. Ditta Artigianale diventa ben presto una realtà indipendente, ma Caffè Corsini continua a supportare il team del bar per tutto quello che riguarda la parte logistica, dalla ricerca all’importazione dei chicchi: “Silvano mi ha insegnato che il legame con i coltivatori è fondamentale. Bisogna toccare con mano la vita in piantagione e il torrefattore deve essere l’anello di congiunzione fra produttore e consumatore. Io continuerò su questa linea”.

La scuola, i premi, le associazioni

E il percorso di Caffè Corsini si svolge parallelamente a quello dell’intero comparto del caffè in Italia e in Europa, che dagli anni ’80 a oggi ha visto la nascita e lo sviluppo di tante associazioni. Silvano è fra i soci fondatori di Scae Europa, del Gruppo AIIPA, ANT, e del Consorzio del Sao Café, associazione nata nel 1971 dalla volontà di diversi torrefattori italiani di unire le loro conoscenze e presentare insieme il meglio della loro produzione. Impegno importante anche nell’ambito della formazione, “tema molto caro a Silvano”, tanto da creare una delle prime scuole per baristi in Italia. La Master Bar si avvale di un gruppo di trainer Scae, fra cui Sanapo, per insegnare agli aspiranti baristi i segreti del mestiere. Oltre alla formazione, Caffè Corsini fornisce anche il proprio supporto per l’organizzazione di alcune tappe del campionato italiano baristi, valide per la qualificazione al World Barista Championship.

Un personaggio come Silvano Corsini non poteva non essere riconosciuto a livello internazionale come uno dei maggiori esponenti del settore. E infatti i premi non sono tardati ad arrivare. Nel 1994 la rivista americana Tea & Coffee Trade Journal assegna a Silvano il titolo di “Coffee man of the World”, quello che può essere considerato l’Oscar nel mondo del caffè. Quel giorno, era stato definito “Un uomo di grande cultura, dal carisma irresistibile, di gusto raffinato e con il culto per le belle cose”, un professionista dalle “grandi capacità intuitive e mosse strategiche vincenti”. Oggi, insieme a Patrick Hoffer, lo vogliamo ricordare come “un esempio di uomo e di imprenditore”.

a cura di Michela Becchi

 

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