Nasce la FIOI - Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti: una nuova spinta per l’extravergine italiano di qualità

29 Lug 2021, 11:58 | a cura di
La valorizzazione delle produzioni olivicole artigianali d’eccellenza è il primo obiettivo della nuova sigla che raccoglie alcuni dei migliori produttori della Penisola.

Cos'è la FIOI - Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti

Si è costituita formalmente il 23 Luglio 2021 a Roma la FIOI – Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti, nuova arrivata tra le associazioni dei produttori di olio extravergine. A distinguerla dalle altre già presenti in Italia è però la comunione di intenti sul fatto di rappresentare realtà olivicole che fanno della produzione artigianale d’eccellenza la loro cifra stilistica. In particolare gli olivicoltori indipendenti comprendono anche frantoi artigiani e piccole cooperative, tutti produttori impegnati nella creazione di olio extra vergine da cultivar di olive italiane. Aziende che possono garantire l'autenticità e il carattere artigianale di un olio frutto del lavoro dell’olivicoltore che ha trasformato le proprie olive e monitorato tutto il ciclo produttivo garantendone l’origine e la qualità.

La FIOI per la valorizzazione dell'extravergine italiano

Un progetto partito da un’idea di Caterina Mazzocolin, nominata segretario generale, che ha cercato di coinvolgere alcune delle realtà di riferimento nel settore con l’obiettivo di seguire l’esempio di quello che è già stato fatto con il vino attraverso la FIVI: “Circa due anni fa ho pensato che si doveva fare qualcosa per creare un gruppo di olivicoltori e frantoiani che avesse come obiettivo la valorizzazione del prodotto attraverso attività comuni, dando così risalto a un determinato modus operandi produttivo sia su scala nazionale che all’estero. Lo scopo è quello di aiutarsi tra produttori per poter creare un mercato ad hoc puntando molto anche ad arrivare oltre i confini nazionali, dove spesso apprezzano il nostro oro verde di qualità molto di più di quanto facciamo noi. Un po’ come è successo nel vino, dove in passato il valore aggiunto e la spinta qualitativa è arrivata proprio da fuori. Tutti i produttori coerenti con il nostro Statuto, dal più piccolo al più grande, saranno i benvenuti”.

A queste parole si aggiungono quelle del neo presidente Paolo Di Gaetano dell’azienda Fonte di Foiano: “Siamo appena nati, ma puntiamo da subito a indirizzare il nostro percorso verso la valorizzazione delle peculiarità territoriali e dell’identità di ciascuno di noi. Facendo tutto questo come singoli si rischia di vanificare gli sforzi e le buone intenzioni, mentre insieme parleremo con una voce sola e avremo più forza comunicativa. La nostra è una Federazione Indipendente e viene gestita dagli olivicoltori stessi, da aziende agricole che non hanno alcuna compartecipazione con il mondo dell’industria dell’olio e che, con la loro presenza e attività, preservano e tutelano i terreni agricoli garantendo personalmente l’attento monitoraggio di tutta la filiera.

Tutelare le cultivar storiche

Aggiunge la vice presidente Antonella Titone dell’azienda agricola Titone di Trapani: “L'olio artigianale deve potersi distinguere da quello commodity, offerto sul mercato al prezzo più basso. Rivendichiamo il diritto a esistere, a esprimerci, a dichiarare la nostra diversità sulle etichette e sugli scaffali.” Le fa eco il secondo vice presidente Pietro Intini – Az. Agr. Intini di Alberobello: “L’Italia può contare sul più grande patrimonio olivicolo al mondo (oltre 580 ‘cultivar’) grazie alla molteplicità di terreni e diversità di microclimi, un patrimonio di altissimo valore che rischiamo di perdere. Le nostre azioni sono volte dunque alla custodia delle cultivar italiane storiche, alla loro riscoperta e valorizzazione. Rispettiamo le diverse culture olivicole estere, rifiutando però l'importazione di modelli agronomici o tecnologici, di varietà o ibridi che snaturino l'identità nazionale. Ormai possiamo offrire incomparabili espressioni qualitative, una miriade di profumi e sapori, vogliamo dunque annunciare e diffondere la “bella notizia” e mettere l’olivicoltura italiana al centro di un progetto di studio e riqualificazione economica e culturale”.

Le aziende che hanno aderito al progetto

Azienda agricola Fonte di Foiano, Castagneto Carducci 

Azienda agricola Titone, Trapani 

Azienda agricola Intini, Alberobello

Azienda agricola Gaiatto, Lago di Como 

Azienda agricola Fattoria Ramerino, Bagno a Ripoli 

Azienda agricola Tommaso Masciantonio - Trappeto di Caprafico, Casoli

Azienda agricola Oro di Rufolo - Ortoplant, Giovinazzo

Azienda agricola Sorelle Garzo, Seminara 

Azienda agricola Il Conventino di Monteciccardo, Monteciccardo 

Azienda agricola Bisceglie Maria di S.Spirito, Bari 

Azienda agricola Cosmo Di Russo, Gaeta 

Azienda agricola Madonna dell’Olivo, Serre

a cura di Indra Galbo

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