Sassari da bere e mangiare: la miniguida della città sarda

25 Nov 2022, 10:37 | a cura di
Il terzo capoluogo più grande d’Italia, prima università della Sardegna, custodisce una radicata tradizione agropastorale ma guarda avanti, in prima linea nella riqualificazione in chiave green del territorio.

Sassari docet

Esiste un pecorino sardo anti-colesterolo, mentre la dieta a base di legumi e suini allevati “in casa” sarebbe l’elisir dei pastori ultracentenari. Il terzo capoluogo più grande d’Italia, prima università della Sardegna, custodisce una radicata tradizione agropastorale ma guarda avanti, in prima linea nella riqualificazione in chiave green del territorio. Nei dintorni, le meraviglie del Parco Nazionale dell’Asinara, il Golfo con le sue spiagge incontaminate, le distese di vitigni autoctoni, e un incredibile paesaggio tutto da scoprire.

La cucina povera del popolo più longevo d’Italia

Fave a ribisari: è il legume più rappresentativo della gastronomia locale, impiegato in diverse ricette della tradizione. Per questa occorrono le favette novelle - in alternativa quelle secche precedentemente ammollate - sbollentate in acqua salata quindi condite con olio, aglio, prezzemolo e peperoncino e fatte insaporire per almeno un paio d’ore.

Frisjori longhi: frittelle a forma di spirale tipiche del periodo di Carnevale. L’impasto è a base di semola, latte, uova, lievito di birra, zucchero, liquore d’anice e scorza di agrumi. Dopo aver mescolato gli ingredienti fino a ottenere una consistenza cremosa e non troppo liquida, si lascia riposare fino a che il composto non raddoppia di volume, per poi friggerlo versandolo con un imbuto nell’olio bollente creando delle lunghe strisce arrotolate su se stesse. Ultimo tocco, una spolverata di zucchero semolato.

Monzette: insieme alla ciogga minuta e a quella grossa, che a seconda delle dimensioni vengono impiegate in diverse preparazioni, queste lumachine - col guscio verde e il “tappo” bianco - sono una delle prelibatezze più amate dai sassaresi. Saltate in padella con olio, aglio e prezzemolo, sono pura goduria se “succiade” (succhiate) direttamente dal guscio.

Pedi d’agnoni: sono i piedini d’agnello, altra specialità tipica delle trattorie più veraci. Dopo averli lessati fino a che la polpa non si stacca dall’osso, si fanno insaporire in padella in un sugo di pomodoro arricchito da una spruzzata d’aceto forte e da un tocco di peperoncino.

Pompìa intrea: agrume rarissimo e poco conosciuto che cresce solo in alcune zone della Sardegna, il Citrus limon var pompia è simile a un grande limone, dalla buccia rugosa e la polpa molto acidula. Dopo essere stato sbucciato, viene fatto cuocere per oltre 4 ore nel miele millefiori, nel cui sciroppo viene poi conservato. Con l’aggiunta di mandorle tritate la conserva si chiama pompìa prena.

Mangiare e bere a Sassari

 

Fainé Sassu

Dalla Liguria con amor. Street Food. La protagonista è nel nome, perché qui da generazioni si produce la farinata tipica di Genova, fatta secondo tradizione, sia nella versione “nuda” che condita con salsiccia, funghi o cipolle.

Ficu

Variopinto contemporaneo. Una ventata di nuovo e di spirito internazionale il progetto di Giovanni Calvia: a tavola, in un contesto minimale e di gusto, ci si diverte e si appaga la gola grazie ad accostamenti originali ma centrati.

Il Giamaranto

Il classico che non tramonta. La dimora di Antonello Casula rimane un luogo consolidato per chi non ama le sorprese: da anni qui si va sul sicuro con una materia prima di qualità e su ricette collaudate rinfrescate qualche volta da uno spunto diverso.


 

Mangatia

Gastronomia. Una rivendita che vanta quasi un secolo di storia, da sempre riferimento chiave per i sassaresi in cerca di qualità e assortimento.

Re | Mi

Otto spicchi di felicità. L’impasto è dato da farine selezionate in mix variabili, le basi sono croccanti e digeribili, i condimenti di qualità.

Sale & Pepe

Una e trina. Bottega, gastronomia e cucina. A “casa” di Massimiliano Puggioni si viene per fare una spesa da vero buongustaio col meglio della Sardegna ed eccellenze dal mondo.

Trattoria da Gian Luca

Per veri amatori. È nel cuore dei puristi della tradizione sassarese più rude, quella delle lumache e dei piedini di agnello, della coratella e del diaframma stufato con verdure al rosmarino. D’altronde Gian Luca è erede di osti, e il mestiere ce l’ha nel sangue. Anche i suoi piatti “verdi”, infatti, sono tutta un’altra storia, vedi le melanzane alla sassarese o le favette con cipolla, pancetta affumicata, purè di patate, pecorino e gorgonzola. Ambiente e servizio ruspanti e amichevoli.

Trigu

Lo chef Vincenzo Russo, giovanissimo ma con esperienze importanti alle spalle (soprattutto con Cannavacciuolo), propone un menu essenziale, dove si esaltano gli ingredienti attraverso cotture mai invasive e accostamenti non banali e armonici.


 

Enoteca Club - La Cantina del Buongustaio

Conta ormai quasi mezzo secolo l’attività di Salvatore Monaco, che di esperienza ne ha da vendere - a scaffale trovate il meglio accanto al poco conosciuto delle produzioni sarde, italiane ed estero - e da raccontare a chi viene a trovarlo.


 

Vigno

La nuova vita di un’istituzione. Wine Bar. Dopo la scomparsa dello storico titolare Vincenzo nel 2020, le nuove generazioni, Tina e Alessandro, hanno preso le redini di questo luogo storico del vino. Ampliati e rinfrescati gli spazi, Vigno conta oggi sulla pluridecennale esperienza di famiglia - con selezione imponente di bottiglie da tutto il mondo - ma è pure enotavola raffinata e salumeria di eccellenze. Da comprare, farsi portare a casa o degustare in loco. Non mancano serate a tema.

Caseificio Fratelli Saba

Formaggi. Dalla ricotta alle caciotte in varie stagionature, dalle creme alle “perette” di latte vaccino, senza contare l’extravergine di produzione propria. È un lavoro che va avanti da generazioni quello di questa azienda - tecnicamente - agro-zootecnica, con allevamento di ovini sardi nel quadrilatero della Nurra. Ne trovate i prodotti nello shop (chiuso la domenica) e nei mercatini di Campagna Amica (elencati sul sito). Visite aziendali per appuntamento.

Bosisio Passione Bio

Gelateria. Prodotto genuino (specie per il latte), stagionalità, niente semilavorati e simili, valorizzazione degli ingredienti del territorio, la giusta dose di estro, anche per torte, drip cake di ispirazione anglosassone, lieviti da colazione, dolci delle feste.

Tondini

Gelateria. Tra classici e gusti meno convenzionali, spesso omaggi alla tradizione dolciaria regionale, la bottega di Silvia e Mario è ormai un must, perché le materie prime sono genuine e non mancano scelte senza lattosio o glutine.


Tre tappe sul Golfo dell’Asinara, prima di partire alla scoperta dell’isola del diavolo

 

Castelsardo - Il Cormorano

Ristorante. Affidabile pit stop dove un’esperienza di oltre quattro decenni assicura piacevolezza della sosta, cibo buono e vini - sardi - giusti.

Porto Torres - Tenuta Li Lioni

Trattoria. Tavola ruspante di tradizione agropastorale, poco fuori città, nel verde e in un contesto adatto a una pausa di relax come a occasioni importanti.

Stintino - Ittiturismo Antares

Trattoria. Il menu, fisso a 35 euro, cambia ogni giorno. È il mare a decidere, e il patron-pescatore a portare a casa - è proprio la sua: prenotazione obbligatoria - la “spesa” quotidiana, praticamente a metro zero. I piatti sono semplici e appaganti, spesso con le verdure fresche di stagione. Fatevi raccontare delle battute di pesca, ne vale la pena.

 

a cura di Valentina Marino

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