Ai coreani piace Rosso

29 Ott 2012, 11:39 | a cura di

C’era grande attesa per il ritorno del Roadshow del Gambero Rosso a Seoul. Lo scorso anno la tappa coreana del World Tour del Gambero aveva fatto registrare un grande successo, e l’edizione 2012 è andata oltre le aspettative.


L’evento s’è svolto anche stavolta al Grand Hyatt Hotel di Seoul. Venerdì 26 ottobre dalle 10,30 di mattina hanno cominciato ad affluire gli operatori e i giornalisti accreditati ai seminari. Dalle 13 in poi si sono aperti i battenti del Salone dei ricevimenti dell’hotel, e i 60 produttori italiani presenti hanno potuto ricevere il flusso ininterrotto dei visitatori (oltre 700 professionisti, frutto di un’accurata selezione) fino alle 18.

L’interesse crescente del pubblico coreano per il vino e per quello italiano in particolare erano apparsi evidenti fin dallo scorso anno, e il comparto ha risposto presentando ben dieci produttori in più della scorsa edizione. Come ha evidenziato l’ambasciatore italiano Sergio Mercuri, la percezione del nostro paese nella penisola coreana è alta, ed è legata allo stile di vita italiano, fatto di arte, moda, design e sensibilità del gusto. Lo scenario economico in cui ci troviamo a competere è assai stimolante. Quella coreana è una delle economie rampanti del Sud Est asiatico, ed è basata sull’industria elettronica e automobilistica. I redditi in crescita stanno aprendo la strada a consumi sofisticati e allo stile di vita occidentale, ed il consumo di vino, ora sotto il litro pro capite annuo, sta gradatamente crescendo.

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«Il suo potenziale è comunque altissimo
- ci dice Joshua Hall, titolare e firma dell’autorevole sito Wine Koreaanche se ora è appena il 2% del consumo di alcol totale». I giovani e la comunità internet sono vicini al vino, e nonostante le politiche di prezzi aggressivi del Cile (primo paese esportatore) e della Spagna (quinto posto, ma in rapida ascesa), l’Italia del vino – soprattutto se rosso o spumante -  fa registrare incrementi importanti e si piazza saldamente al terzo posto alle spalle di una Francia non brillante negli ultimi anni. Ma parliamo di un mercato dal potenziale incredibile, che nel 2011 ha fatto “appena” 195 milioni di casse, circa un settimo del Giappone (al primo posto della classifica degli importatori) e situandosi al quarto dopo Cina e Hong Kong. La liberalizzazione dell’import ha favorito la crescita dei consumi, e ora in Corea operano oltre 400 importatori, anche se sono 150 circa quelli che hanno altri dipendenti oltre il Presidente/amministratore unico.

Insomma «Se il makgeolli (vino di riso) e la birra sono le bevande quotidiane – continua Hall – si sta scoprendo con successo il mondo dell’abbinamento tra la cucina tradizionale coreana ed il vino. E i coreani ne sono entusiasti».

 

Gambero Rosso Roadshow Master Class    





Marco Sabellico

29/10/2012

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