Anche quest’anno in questa regione ben 26 vini hanno superato la soglia dell’eccellenza e si sono aggiudicati i Tre Bicchieri. Sono tutti vini bianchi ottenuti sia da vitigni autoctoni sia internazionali a conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, della vocazione del Friuli Venezia Giulia per questa tipologia.
È luogo comune pensare che i vini bianchi siano pronti già in primavera, non abbiano grandi potenzialità d’invecchiamento e quindi vengano generalmente consumati in annata, ma da una rapida consultazione dell’elenco dei premiati si evince che meno della metà sono frutto della vendemmia 2017. È un dato significativo, che evidenzia la sensibilità dei produttori che, consci delle potenzialità del territorio per la produzione di vitigni a bacca bianca, rinunciano a immediati guadagni a favore di un ulteriore affinamento in bottiglia.
In questo contesto spiccano il Sauvignon Ris. ’13 di Russiz Superiore, lo Chardonnay Grafin del la Tour ’14 di Villa Russiz e lo Chardonnay Gmajne ’15 di Primosic. Sono tre dei dodici Tre Bicchieri attribuiti a vini del Collio goriziano che si presenta anche con il Collio Bianco Ris. ’16 di Angoris, il Fosarin ’16 di Ronco dei Tassi, il Broy ’17 di Collavini ed il Solarco ’17 di Livon. Completano la lista il mitico Friulano ’17 di Schiopetto, il Pinot Grigio Mongris Ris. ’16 di Marco Felluga, il Sauvignon di Tiare e i due fantastici Pinot Bianco di Doro Princic e Toros.
Quest’anno il Pinot Bianco è proprio il vino che ha ottenuto il maggior numero di riconoscimenti. A quelli del Collio si aggiungono due conferme: il Pinot Bianco Myò ’17 di Zorzettig e il Pinot Bianco ’17 di Torre Rosazza e, come new entry, il Pinot Bianco ’16 di Masut da Rive della denominazione Friuli Isonzo, dove brillano sempre le stelle di Vie di Romans con il Sauvignon Piere ’16 e della Tenuta Luisa con il Desiderium i Ferretti ’16. La Tunella si vede premiato il BiancoSesto ’16, mix di vitigni autoctoni. Volpe Pasini si riconferma con il Sauvignon Zuc di Volpe ’17, La Viarte con il Friulano Liende ’17 e Livio Felluga con il Rosazzo Bianco Terre Alte ’16. Jermann con un sontuoso Capo Martino ’16 l’ha spuntata addirittura sul Vintage Tunina. Nelle Grave ecco Le Monde con lo Chardonnay ’17. Onore anche ai bianchi macerati, che trovano la massima espressione nell’Ograde di Skerk ’16, nella Malvasia ’15 de Il Carpino e nel Nekaj di Podversic.
Capo Martino ’16 - Jermann
Collio Bianco Broy ’17 - Eugenio Collavini
Collio Bianco Fosarin ’16 - Ronco dei Tassi
Collio Bianco Giulio Locatelli Ris. ’16 - Tenuta di Angoris
Collio Bianco Solarco ‘17 - Livon
Collio Chardonnay Gmajne ’15 - Primosic
Collio Chardonnay Gräfin de La Tour ‘14 - Villa Russiz
Collio Friulano ’17 - Schiopetto
Collio Pinot Bianco ’17 - Doro Princic
Collio Pinot Bianco ’17 - Franco Toros
Collio Pinot Grigio Mongris Ris. ’16 - Marco Felluga
Collio Sauvignon Tiare ’17 - Roberto Snidarcig
Collio Sauvignon Ris. ‘13 - Russiz Superiore
Desiderium I Ferretti ‘16 - Tenuta Luisa
FCO BiancoSesto ‘16 - La Tunella
FCO Friulano Liende ‘17 - La Viarte
FCO Pinot Bianco ‘17 - Torre Rosazza
FCO Pinot Bianco Myò ‘17 - Zorzettig
FCO Sauvignon Zuc di Volpe '17 - Volpe Pasini
Friuli Chardonnay ‘17 - Le Monde
Friuli Isonzo Pinot Bianco '16 - Masùt da Rive
Friuli Isonzo Sauvignon Piere ‘16 - Vie di Romans
Malvasia ‘15 - Il Carpino
Nekaj ’14 - Damijan Podversic
Ograde ‘16 - Skerk
Rosazzo Terre Alte ’16 – Livio Felluga