Anteprime vol. 3. Note a margine dell'Anteprima Nobile di Montepulciano

27 Feb 2014, 12:43 | a cura di
Riserva 2010 e vendemmia 2010 e 2011 alla prova. Annate climaticamente diverse che confermano una complessiva crescita dei vini di Montepulciano. Un uso dei legni piรน elegante, maggiore finezza, spessore e piacevolezza, identitร  territoriale e puntuale interpretazione dei millesimi. E l'impegno per diventare la prima Docg italiana a emissioni zero.

Prima di focalizzare la nostra attenzione sulle ultime annate degustate a Montepulciano in occasione dellโ€™Anteprima, occorre fare un cenno al millesimo scorso, il 2013. Ben 4 stelle su 5 sono state assegnate, in nome di un vendemmia che promette molto bene. Allโ€™inverno molto piovoso รจ seguita una primavera piuttosto mite, con temperature sulla norma. Anche in estate le temperature non sono state particolarmente torride, ma caratterizzate da alcuni forti acquazzoni. La fase prevendemmiale si รจ rivelata perfetta con temperature ideali e forti escursioni termiche. Questo ha garantito buona concentrazione zuccherina, aciditร  e una buona concentrazione polifenolica. Chi ha saputo gestire al meglio i tempi della vendemmia riuscirร  nellโ€™intento di ottenere vini eleganti e fini, con un tannino maturo e morbido e caratterizzati da discreta aciditร .

A questo aggiungiamo che, con la complicitร  degli ultimi millesimi (registriamo ottime valutazioni da diversi anni), la qualitร  dei vini di Montepulciano รจ salita notevolmente, si รจ fatto un grande passo avanti sullโ€™utilizzo dei legni e i vini acquisiscono sempre piรน eleganza, finezza e spessore. In piรน non possiamo non notare un utilizzo sempre maggiore di Sangiovese che qui riesce a offrire caratteristiche di piacevolezza e bevibilitร  importanti. Altro aspetto che vale la pena sottolineare a Montepulciano riguarda lโ€™attenzione alla sostenibilitร  ambientale, visto che il territorio si pone lโ€™obiettivo di diventare la prima Docg italiana a emissioni zero. Sicuramente a tutto ciรฒ sta contribuendo in maniera significativa lโ€™azienda Salcheto, esempio in questo campo per la nazione intera e prima cantina in Europa indipendente dal punto di vista energetico.

Veniamo agli assaggi e partiamo dalle Riserve 2010. In questo caso lโ€™annata fresca e molto equilibrata ha garantito la riuscita di tantissimi vini che si rivelano prodotti che dureranno a lungo nel tempo. Dei tratti aromatici basati su cenni floreali e su un frutto rosso croccante caratterizzano lโ€™aspetto olfattivo, mentre alla beva risultano freschi, balsamici e di ottima profonditร , specie se contraddistinti da una trama tannica morbida e avvolgente. Tra tutti segnaliamo il Salco Evoluzione dellโ€™azienda Salcheto, vino di grande impronta territoriale, il Macchione (non la Riserva il nostro assaggio, ma il frutto dellโ€™annata 2010), il Bossona di Caterina Dei, dalle note affascinanti di sottobosco e resine nobili, la Riserva de Il Conventino, di grande bevibilitร  e armonia, quella della Tenuta Valdipiatta, dalla beva balsamica, tannica e austera.

Lโ€™annata 2011 รจ stata sicuramente piรน calda. Giร  da aprile si sono registrate temperature al di sopra della media e a giugno sembrava giร  di essere in piena estate. Luglio e agosto sono stati piรน regolari, ma dal 20 agosto il caldo si รจ rifatto sentire per almeno 3 settimane. Fortunatamente a Settembre le escursioni termiche e le temperature nella media hanno evitato ustioni o insolazioni sulle piante, a parte alcuni casi riscontrati nelle vigne esposte a Sud Ovest. La profonditร  dei terreni e la moltitudine dei vigneti con esposizioni a Nord hanno comunque influito positivamente sulle uve vendemmiate e i vini ottenuti risultano caldi, morbidi, dallโ€™alto tenore alcolico e dallโ€™aciditร  medie, ma non per questo privi di freschezza. La trama tannica, bella e matura, ha contribuito a donare equilibrio e armonia alle importanti strutture. I nostri migliori assaggi del millesimo 2011 sono stati Boscarelli, Dei, Talosa, Il Conventino, Il Macchione, Le Bertille, Poliziano, Il Santa Caterina di Trerose e Valdipiatta.

Per concludere, non possiamo che evidenziare nuovamente la positiva strada intrapresa dai produttori di Montepulciano verso una qualitร  indiscussa e unโ€™identitร  territoriale sempre maggiore, che passa attraverso lโ€™esaltazione delle varietร  piรน presenti, un utilizzo dei legni sempre piรน centrato e unโ€™interpretazione dei vari millesimi puntuale, come si conviene alle grandi zone vitivinicole mondiali.

a cura di Giuseppe Carrus

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