Antonello Maietta dell'Ais ci racconta il divorzio con Bibenda

22 Nov 2013, 15:02 | a cura di
Divorzi famosi: dopo 15 anni di cammino comune Ais e Bibenda potrebbero separarsi e sancire la fine della collaborazione tra l'associazione italiana sommelier e la casa editrice di Franco Maria Ricci. In dubbio il rinnovo di un accordo che vale quasi un milione di euro. Il motivo ufficiale è la scadenza del mandato del consiglio che è l'organo preposto al rinnovo, ma le polemiche e le voci sono tante. Ne abbiamo parlato con Antonello Maietta, presidente nazionale di Ais.

Dopo 15 anni di cammino comune, l'Associazione italiana sommelier (Ais) ha deciso di non rinnovare l'accordo triennale per la realizzazione della guida vini affidata finora a Bibenda editore, società che fa capo a Franco Maria Ricci, direttore di Bibenda e presidente della sezione romana di Ais. Il risultato è che il prossimo anno i 30mila soci Ais potrebbero ritrovarsi senza guida. Abbiamo chiesto al presidente nazionale di Ais, Antonello Maietta, di spiegarci i motivi di questa scelta, che arriva dopo cinque mandati consecutivamente rinnovati, per un accordo che vale quasi un milione di euro su base triennale.

Presidente Maietta, la prima doverosa domanda è: perché?
Ci sono una serie di concause. Ais e Bibenda sono tra virgolette due realtà già separate. Visto che una è un'associazione e l'altra è una casa editrice. Il legame che le lega è triennale, attualmente è scaduto e non è stato rinnovato perché c'è un consiglio, in scadenza di mandato, che è chiamato a rinnovarlo. E normalmente, in questi casi, non si prende un impegno economico di diverse centinaia di migliaia di euro prima di un rinnovo delle cariche. Rinnovo che è previsto a giugno 2014. Magari chi arriva dopo di noi decide di cambiare ulteriormente filosofia.

Ma ora ai 30mila soci Ais che cosa resta, solo la rivista?
Da sempre Ais ha dato ai suoi soci una guida e una rivista. Per ora la rivista continuerà ad arrivare e sarà così anche per la guida, che abbiamo presentato recentemente. Stando così le cose, Ais potrebbe anche decidere di farsela in proprio. Le possibilità ci sono. Ricordo che all'epoca della nascita della guida nel 1999 la sua redazione fu affidata al delegato romano Franco Maria Ricci. Eravamo un'associazione non profit e non potevamo svolgere attività commerciale, poi la norma è cambiata. Oppure Ais potrebbe anche decidere di cambiare editore.

Cambiare editore?
È una scelta che spetta al consiglio. Ma si potrebbe anche decidere di rinnovare con Bibenda stessa.

Quanto è vera l'affermazione che il mancato rinnovo del contratto sia dipeso da uno scarso coinvolgimento dei sommelier a livello regionale nella realizzazione della guida?
I redattori della guida vini sono tutti interni ad Ais. Io, ad esempio, sono uno di quelli che c'era dall'inizio e che anche in questa guida ha fatto la propria parte. Ed ero al corrente, tengo a sottolineare, che non erano presenti le descrizioni organolettiche dei vini.

Quindi Ais muove delle critiche a Bibenda di natura politica?
La criticità è di natura politico-amministrativa. Voglio fare un esempio: se un ministro è in scadenza di mandato ha senso secondo lei assumere migliaia di forestali quando sa che si sta per dimettere? È chiaro che su questa questione del contratto si dovrà fare una verifica. Di sicuro, non vogliamo lasciare il socio Ais senza una guida vini, ed è certo che non vogliamo lasciare con le castagne sul fuoco gli altri che arriveranno dopo di noi.

Dopo questa notizia che nel settore sta facendo parlare molto, vi siete sentiti con Franco Maria Ricci?
Certo, ci sentiamo spesso. E devo dire che lui è molto perplesso per tutto questo. Tuttavia, non escludiamo un nuovo possibile dialogo con loro. L'interlocutore immediato di Ais è Bibenda. C'è una storicità di legami. E sottolineo che non ci sono stati degli screzi.

Si potrebbe pensare che con questa decisione Ais voglia mandare a Bibenda un messaggio che va nel senso di una richiesta di ridefinizione degli oneri economici del legame.
È indubbio che all'Ais, di questi tempi, converrebbe risparmiare. Faccio notare che noi da molti anni abbiamo una quota associativa invariata: 80 euro.

Insomma, Ais è in attesa, e valuta ogni possibilità. Ma quali sono i tempi di questa decisione? Se si va per le lunghe la guida 2015 potrebbe non vedere la luce...
Si deciderà tra febbraio e marzo.

a cura di Gianluca Atzeni

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