Appunti di degustazione. Fiorano rosso, il vino vulcanico di Roma

28 Dic 2016, 11:30 | a cura di

Una degustazione eccezionale di 10 annate che abbracciano 30 anni di storia di questo vino unico nel panorama della campagna romana. All’insegna della continuità grazie anche a un terroir davvero straordinario per clima e giaciture.

Sono le ceneri vulcaniche, le pozzolane o come le chiamano i frascatani, le terrinelle a connotare indelebilmente i vini della Tenuta di Fiorano del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi. Duecento ettari nel Comune di Roma, tutti situati nel Parco Archeologico dell’Appia Antica, dove sono coltivati vigneti, uliveti, seminativi e grano. Una terra antica con la colata lavica di Capo Bove, denominata dagli addetti ai lavori Cava Boncompagni Ludovisi, testimonianza diretta dell’ultima eruzione avvenuta 290.000 anni fa del Vulcano Laziale. Un vulcano, ancora attivo ma fortunatamente in sonno millenario, che si staglia all’orizzonte, disegnando lo skyline dei Colli Albani e dei Castelli Romani. Proprio in questo suolo così ricco di sali minerali pescano le radici delle viti di cabernet sauvignon e di merlot, che danno vita al Fiorano Rosso, lo storico vino aziendale.

 

Alberico Boncompagni Ludovisi

La sua creazione si deve a un altro Boncompagni Ludovisi, Alberico, Principe di Venosa (Roma 14 /2/1918 – Roma 13/07/2005) un personaggio molto riservato, sicuramente fuori del comune, capace di formidabili intuizioni, che il tempo ha ammantato di leggenda. Quando nel 1946 ereditò la proprietà, decise di impiantare cabernet sauvignon e merlot, proprio negli stessi anni in cui a Castiglioncello di Bolgheri, Mario Incisa della Rocchetta, aveva optato per il cabernet sauvignon da cui sarebbe nato il Sassicaia. Sin dagli esordi si avvalse del fior fiore dei consulenti dell’epoca, dall’enologo e georgofilo prof. Giuseppe Palieri, a Tancredi Biondi Santi – suo il Brunello di Montalcino Riserva 1955 del Greppo, uno dei migliori vini del Novecento - e poi ancora con il suo allievo, il grande Giulio Gambelli.

Alberico, pur servendosi dell’apporto di questi personaggi, aveva le idee molto chiare sia sulla conduzione dei vigneti – nessuna concimazione chimica, solo letame proveniente dai suoi allevamenti di bestiame – sia nella gestione della cantina: vinificazione in tini di legno di rovere e di castagno, movimentazione del vino per caduta, maturazione in botti da 10 hl e soprattutto, nessuna fretta di vendere. La notorietà dei vini Boncompagni Ludovisi, nonostante l’alta qualità, fu sempre limitata dalla diffusione circoscritta, in pratica, alla sola Capitale: il Principe non voleva tra i piedi né agenti di commercio e né importatori e pretendeva il pagamento immediato, e in contanti, del suo vino.

 

Paolo e Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi

Improvvisamente nel 1998 Alberico, decise di spiantare i vigneti e infermo si ritirò in città, decidendo poco dopo di cedere parte della Tenuta di Fiorano a un suo cugino, il Principe Paolo Boncompagni Ludovisi, il quale, insieme a suo figlio Alessandrojacopo, iniziò ad occuparsi dell’azienda e a reimpiantare i vigneti (1999). Alla morte di Alberico (2005), una parte della Tenuta andò in eredità alle sue nipoti, le tre sorelle Albiera, Allegra e Alessia Antinori che hanno creato la Fattoria di Fiorano (Via di Fioranello, 34), l’altra parte si aggiunse a quella già in possesso di Paolo Boncompagni Ludovisi e di suo figlio Alessandrojacopo, oggi unico proprietario della Tenuta di Fiorano (Via di Fioranello, 19-31).

 

Il Fiorano Rosso

Per quanto riguarda il Fiorano rosso, le proporzioni 65% di cabernet sauvignon e 35% merlot sono state mantenute ma in generale le istruzioni trasmesse da Alberico ad Alessandrojacopo sui vari aspetti della coltivazione, produzione e vinificazione, sono state e sono, rigidamente rispettate anche dopo l’arrivo in azienda del consulente enologo, Lorenzo Costantini. La produzione dei 4 vini aziendali (Fioranello e Fiorano nella versione bianca e rossa) è di circa 35.000 bottiglie all’anno. Il Fiorano bianco ha preso i Tre Bicchieri con le annate 2010, 2012 e 2013; il Fiorano rosso con il 2011. La degustazione di Fiorano rosso (dieci annate) si è svolta a Trevinano (VT) nell’omonimo Castello, di proprietà di Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, sabato 17 dicembre 2016.

(I punteggi sono personali valutazioni dell’autore).

 

La degustazione

 

Fiorano Rosso 2012

Andamento stagionale: estate calda e siccitosa. La pioggia arrivò a settembre durante le operazioni vendemmiali. Uve in ottimo stato sanitario.

Rubino con riflessi violacei molto vivi; note olfattive caratterizzate da una frutta rossa molta viva e intensa. In bocca molto piacevole e sapido. Bello spessore con una tannicità serica, tendenzialmente avvolgente. È un vino che sta crescendo in bottiglia. Per le valutazioni ne riparliamo ad aprile 2017 quando, terminato l’affinamento in bottiglia, sarà immesso al consumo.

 

Fiorano Rosso 2011

Andamento stagionale: marzo e luglio abbastanza piovosi proprio nel periodo di maggior sviluppo della vegetazione. Agosto asciutto, ottimo stato sanitario delle uve e ed eccellente maturazione.

Rubino cupo, profondo con pronunciati riflessi violacei. Note di visciola matura e di tabacco scuro, molto piacevoli ed equilibrate. In bocca una intensa freschezza fa il paio con una tannicità armonica. Bella struttura e grande sapidità.

Valutazione: 91/100.

 

Fiorano Rosso 2010

Andamento stagionale: nel periodo precedente la vendemmia condizioni climatiche favorevoli con ventosità, assenza di pioggia e di umidità. Eccellente qualità delle uve in vendemmia. È l’anno dell’arrivo, dopo l’estate, del consulente: l’enologo Lorenzo Costantini.

Rubino molto pronunciato con riflessi porpora. Naso molto intenso, concentrato, elegantemente equilibrato, in cui prevalgono frutta rossa e una lieve speziatura. In bocca l’acidità si avverte ma in perfetto equilibrio con alcol e acidità. Bel vino sapido, pieno e lungamente persistente.

Valutazione: 92/100.

 

Fiorano Rosso 2009

Andamento stagionale: ottimo stato di maturazione delle uve dopo una giusta piovosità nei mesi primaverili e a fine agosto. Annata molto equilibrata.

Rubino netto con riflessi granati. Note olfattive, intense e persistenti, in cui si avverte la frutta rossa sotto spirito e una sensazione di funghi e terra sullo sfondo. In bocca è un vino equilibrato, elegante, concentrato ma anche dotato di una buona freschezza e sapidità. Molto piacevole e persistente.

Valutazione: 90/100.

 

Fiorano Rosso 2008

Andamento stagionale: lo stress idrico estivo è stato affrontato in scioltezza dalle viti, grazie alle riserve d’acqua costituite in primavera. Vendemmia asciutta nella seconda decade di settembre con uve in eccellente stato sanitario e di maturazione.

Rubino netto con riflessi granata. Naso speziato/aromatico con una pronunciata e piacevolissima frutta rossa matura (cassis). In bocca la struttura è molto elegante, spessa ma vellutata con una fresca sapidità ben espressa. Bel vino, uscito prima del 2007.

Valutazione: 90/100.

 

Fiorano Rosso 2007

Andamento stagionale: l’inverno 2006/2007 è stato tra i più miti e meno piovosi degli ultimi decenni mentre aprile e luglio sono stati particolarmente caldi e afosi. Vendemmia asciutta con ottime uve in cantina.

Rubino intenso e concentrato. Naso con tenui sentori di frutta rossa ancora in lenta evoluzione. In bocca grande concentrazione ma anche grande equilibrio, armonia ed eleganza. Sicuramente più pronto in bocca che al naso. È un grande vino ma in maturazione assai lenta. È stato immesso al consumo dopo l’annata 2008 proprio per questa sua caratteristica di evoluzione tardiva.

Valutazione: 90+/100.

 

Fiorano Rosso 2006

Andamento stagionale: annata assai scarsa di pioggia con sviluppo vegetativo contenuto. Stato sanitario buono ma quantità raccolta inferiore.

Rubino classico con riflessi granata. Naso con delicati sentori erbacei e frutta rossa tendenzialmente vegetale. In bocca la tannicità è più pronunciata ma è meno in equilibrio rispetto alle altre annate. Si direbbe che ha un impianto più bordolese di altre annate ma in cui prevale una certa semplicità.

Valutazione: 88/100.

 

Fiorano Rosso 1994

Andamento stagionale: estate calda e secca preceduta da una primavera favorevole con conseguente anticipo dello sviluppo vegetativo. Vendemmia anticipata con quantità al di sotto della media per effetto della scarsa piovosità.

Rubino classico con riflessi granata. Naso in cui si avverte un’acidità volatile più elevata rispetto alle altre annate con un effetto spalla rispetto ai frutti rossi. In bocca l’acidità toglie armonia al vino rendendolo meno importante esaltando, di contro, la tannicità. È una delle ultime annate di Alberico Boncompagni Ludovisi e corrisponde a un’annata di difficile equilibrio.

Valutazione: 86/100.

 

Fiorano Rosso 1988

Andamento stagionale: perfetta maturazione delle uve grazie a un’annata equilibrata sia rispetto alla piovosità, al caldo mai eccessivo e a una buona escursione termica.

Rubino classico con riflessi granata. Naso con delicati sentori di frutta rossa e lievi sentori speziati. In bocca, caldo, strutturato, armonico con una evoluzione controllata. Piacevole con una bevibilità vecchio stile un po’ “sauvage” che si fa rimpiangere rispetto a tanti odierni vini naturali.

Valutazione: 90/100.

 

Fiorano Rosso 1987

Andamento stagionale: annata difficile, fredda e piovosa, con clima sfavorevole durante la vendemmia. Uva non ottimale

Il vino nel suo complesso risente della difficoltà complessiva dell’annata che si avvertono sia al naso che in bocca anche a causa delle condizioni delle uve ma anche di vecchi contenitori in legno.

 

Fiorano Rosso 1986

Andamento stagionale: è l’anno della nevicata a Roma che a febbraio portò ben 23 cm di neve imbiancando tutti i Castelli.

Rubino con lievi riflessi aranciati. Naso fine, elegante, equilibrato con delicati sentori di frutta rossa. In bocca bel vino, armonico, lungamente persistente. Davvero piacevole e in grande forma. Una sorpresa non scontata per una bottiglia di 30 anni.

Valutazione: 90/100.

 

a cura di Andrea Gabbrielli

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