Autochtona 2016 report. Appunti di degustazione

2 Nov 2016, 15:30 | a cura di

Bolzano capitale dei vitigni autoctoni italiani: almeno nelle due giornate di fine ottobre che hanno ospitato la manifestazione dedicata proprio ai vini prodotti con vitigni locali. Un sunto della tipicitร  ampelografica italiana.

Si รจ chiusa la 13a edizione di Autochtona, lโ€™appuntamento annuale di Bolzano dedicato ai vini prodotti con vitigni autoctoni italiani.

Nelle due giornate del 24 e 25 ottobre sono stati oltre 1.200 i visitatori che hanno potuto incontrare 120 produttori, provenienti da 15 regioni italiane. Ben 480 le etichette in degustazione per un vero e proprio giro dโ€™Italia alla scoperta dei nostri vini piรน tipici.

Fin dalla mattinata di lunedรฌ gli stand erano pieni, a conferma dellโ€™interesse di un pubblico sempre piรน alla ricerca di vini autentici, dal sapore antico e intimamente legati alla storia e alla tradizione del territorio. Dโ€™altra parte, il patrimonio ampelografico italiano รจ il piรน ricco al mondo. Si contano piรน di 400 vitigni autoctoni, che rappresentano una biodiversitร  dal valore inestimabile. Oltre al primato del numero in termini assoluti, la particolaritร  dellโ€™Italia risiede nel fatto, che ogni regione possiede un gran numero di uve autoctone legate alla storia e della cultura enologica locale. Un universo di varietร  che si รจ salvato grazie alla tenacia e alla passione di piccoli viticoltori, che hanno continuato a credere nei prodotti del loro territorio, tenendo vivo un forte legame con le loro radici. Autochtona rappresenta e dร  voce proprio a questo mondo, che guarda con curiositร  e interesse alla tradizione, alla tipicitร , contro una visione standardizzata e industrializzata del vino, decretata dal successo dei piรน famosi vitigni internazionali.

Le degustazioni

A ogni edizione le degustazioni di Autochtona diventano sempre piรน interessanti. Se una decina dโ€™anni fa i vini prodotti con vitigni autoctoni minori erano spesso delle piccole raritร  artigianali, oggi il livello medio della qualitร  delle bottiglie รจ cresciuto moltissimo. I vini sono tutti delle belle espressioni varietali, molto interessanti per la loro tipicitร  territoriale. Nei nostri assaggi abbiamo deciso di privilegiare i vitigni piรน particolari, meno conosciuti, che raramente capita dโ€™incontrare nel bicchiere. Certo anche il sangiovese, il nebbiolo, il verdicchio, sono autoctoni, ma il senso piรน profondo di Autochtona รจ valorizzare soprattutto i vitigni minori, ancora da scoprire.

Cominciamo i nostri assaggi con lโ€™Abruzzo DOC Montonico Superiore 2015 Santapupa della Cantina La Quercia. Il montonico รจ un antico vitigno a bacca bianca da secoli presente in Abruzzo nella zona di Bisenti e Cermignano. Giร  nel 1600 la sua coltivazione era diffusissima e il vino molto apprezzato. Durante lโ€™occupazione francese del 1798-99, i nostri cugini dโ€™oltralpe lo chiamavano addirittura โ€œle petit champagneโ€. Ma dopo il flagello della fillossera, il montonico ha rischiato la completa estinzione e solo di recente รจ stato piantato un nuovo vigneto recuperando le marze da vecchie viti. Il vino รจ profumato, fresco armonioso dalla beva molto piacevole.

autochtona 2016

Altro vino dalla storia cosรฌ antica da sfumare nella leggenda รจ lโ€™Albana di Romagna. Pare che giร  Galla Placidia, figlia dellโ€™imperatore romano Teodosio, ne apprezzasse le virtรน. Non le diamo torto assaggiando un calice di Albana DOCG 2015 della Cantina ColombardaIl bouquet รจ delicatamente aromatico, con note di scorza dโ€™agrumi, frutta matura ed erbe officinali. Il sorso รจ intenso, equilibrato, con finale sapido e minerale.

Con i vini di Emilio Bulfon, viticoltore a Valeriano in provincia di Pordenone, entriamo veramente nella storia dellโ€™ampelografia. Il suo lavoro di recupero di vecchie varietร  autoctone friulane รจ straordinario. Solo grazie alla sua passione oggi possiamo degustare vini prodotti con vitigni ormai quasi estinti. Un vero viaggio nel tempo nel mondo del vino. Cominciamo con lo sciaglรฌn. Il nome โ€œschiavolinoโ€ molto probabilmente sta a indicare le sue origini Slave. Bulfon lo vinifica in purezza in due versioni: Spumate Extra-Dry Metodo Charmat, aromatico, morbido con finale rinfrescante e nella versione classica, e Venezia Giulia Sciaglรฌn IGT 2015, un vino dal bouquet floreale, lievemente aromatico, dal sorso fresco e con buona persistenza finale.

Il cividin รจ un altro vitigno ormai abbandonato, che ritroviamo nel Blanc di Sanzuร n 2015, un vino dal bouquet fruttato, intenso e dal finale sapido.

Tra i rossi prodotti con vitigni in purezza assaggiamo il Cjanorรฒs 2015, il Venezia Giulia Forgiarin IGT 2015, il Venezia Giulia Piculit Neri IGT 2014 e infine il Fumo Rosso 2015, realizzato con il vitigno fumat. Proprio questโ€™ultimo ci รจ piaciuto particolarmente per la spiccata personalitร , insieme al Picolit Neri.

Un bel bianco di carattere il Colli Tortonesi Timorasso Il Cantico 2013 di Daglio, che presenta unbouquet giร  in evoluzione verso note resinate, dโ€™idrocarburo e di pietra focaia.

Interessante il recupero dellโ€™antico vitigno autoctono invernenga, da parte della Cantina Pusterla. Lโ€™Azienda coltiva un vigneto urbano di quattro ettari nella cittร  di Brescia e produce due vini. Il Pusterla Bianco 2015 si apre con delicati profumi floreali, ha un sorso fresco e piacevole con finale leggermente ammandorlato; mentre il Pusterla 1037,realizzato con uve di vecchie vigne, vinificate con una breve macerazione sulle bucce, ha un bouquet ampio con aromi di frutta matura, vivace freschezza, finale secco e deciso.

I vincitori

Dalla Puglia arriva una bella etichetta di fiano minutolo, vitigno autoctono che finalmente sta riconquistando terreno nel tavoliere. IlPuglia Fiano Minutolo Kimia IGT 2015 delle Tenute Chiaromonte esprime belle note aromatiche e floreali, ha un sorso vivace di piacevole freschezza agrumata, con finale sapido e minerale.

La Cantina Nesci di Palizzi, in provincia di Reggio Calabria, ci regala due belle versioni di nocera in purezza. Lโ€™antico vitigno a bacca rossa dโ€™origine greca รจ presente da secoli sulle due sponde dello stretto di Messina. Il Palizzi IGT Rosato Toto Corde 2015, nasce da una vinificazione in bianco senza macerazione. Ha un colore rosa tenue con freschi aromi floreali, agrumati e di melograno. Mentre il Palizzi IGT Frasanรฉ 2015 spicca per eleganza del bouquet caratterizzato da delicate note floreali, fruttate, sentori balsamici e di macchia mediterranea.

Altro vitigno di nobili origini รจ il pallagrello nero, coltivato nella provincia di Caserta e apprezzato fin dal tempo dei Borboni. Una bella etichetta il Terre del Volturno Pallagrello Nero IGT 2014 del Casolare Divino,un rosso di buona struttura con bouquet elegante, trama tannica ben integrata e piacevole freschezza.

Autochtona 2016

Sempre per restare in tema di rossi, interessante per tipicitร  territoriale, lโ€™Emilia IGT Malbone 2014 di TerraQuilia, prodotto con malbo gentile. Un vitigno che in passato era utilizzato come uva da taglio per dare colore e corpo, ma che vinificato in purezza dona un vino di bella struttura con aromi fruttati di mirtilli, more, prugne e delicate note speziate.

Meritorio il lavoro di recupero realizzato dalla Cantina Mannucci Droandi, impegnata a ridare vita a vecchie varietร  toscane come il pugnitello, la foglia tonda e la barsaglina. Ci รจ piaciuto in particolare il Toscana Pugnitello IGT 2011, un vitigno abbandonato per le sue bassissime rese, ma capace di regalare vini con intensi aromi fruttati, note terziarie di cuoio e tabacco, bella trama tannica e freschezza. Un vino che ha tutte le caratteristiche per dimostrare anche una bella longevitร .

Chiudiamo con laMalvasia di Castelnuovo Don Bosco Doc 2015 della Cascina Gilli. Bella versione di malvasia di Schierano in purezza, una varietร  a bacca scura della grande famiglia delle malvasie, diffuse in tutte il Mediterraneo. Aromatica e floreale, sprigiona un bouquet suadente di grande eleganza e finezza.

 

Autochtona awards

Alla fine dei due giorni di manifestazione e di degustazioni, la giuria di Autochtona, composta da wine journalist ed esperti del settore, presieduta da Stefania Vinciguerra, ha decretato i vincitori della tredicesima edizione scegliendo le 6 migliori etichette, tra le 70 finaliste:

Miglior Vino Rosso:Valpolicella Ripasso San Giacomo DOC 2014 - Villa Mattielli.

Miglior Vino Bianco:Colli Tortonesi Timorasso Cantico DOC 2014 - Giovanni Daglio

Miglior Vino Dolce:Malvasia di Castelnuovo Don Bosco DOC 2015 - Cascina Gilli

Migliori Bollicine: Metodo Classico Christian Bellei 2012 - Cantina della Volta

Miglior Vino Rosato: Marche Rosato Pinkonero IGT 2015 - Angeli di Varano

Speciale Terroir: Alto Adige Schiava Grigia Sonntaler DOC 2015 - Cantina Cortaccia.

 

a cura di Alessio Turazza

 

 
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