Consorzio Vino Chianti: i fondi Ue non bastano a rifare le vigne

5 Giu 2012, 18:08 | a cura di

Il 40% dei vigneti della Docg Vino Chianti, pari a 6.500ha, è vecchio e va rinnovato. Per farlo, le aziende toscane aderenti al Consorzio (circa 3.600) devono sostenere costi di reimpianto compresi tra i 50-60mila euro ad ettaro. Ma il contributo previ

sto dalla Regione Toscana per questa operazione, che può essere sostenuta attraverso i fondi Ocm vino, è pari solo a 12.350 euro.

 

Da qui la denuncia del presidente del Consorzio, Giovanni Busi al nostro quotidiano Tre Bicchieri: “Il tetto di spesa è inadeguato, perché rappresenta di fatto solo il 20%;  basti pensare che in alcune zone, solo per uno scasso collinare si spendono 20mila euro”. “Ci si deve rendere conto – continua – che la ristrutturazione di un vigneto non termina quando è stato piantato l'ultimo palo, ma finisce quando la vigna è in grado di produrre il primo grappolo d'uva. E di questo non si tiene conto”.

 

La richiesta del Consorzio (110 milioni di bottiglie per 400 milioni di fatturato, il 60% dall'export) è precisa: “Vogliamo che il contributo regionale arrivi almeno a 20mila euro, oppure, come recitano le norme Ocm Vino, al 50% della spesa sostenuta”. Per rinnovare tutto il vigneto Chianti, il Consorzio, che attende l'erga omnes entro questo mese, stima la spesa davvero iperbolica di 500 milioni di euro. “Purtroppo – sottolinea Busi – non c'è la volontà del sistema bancario di supportare questi investimenti. Per sostenere l'occupazione e la produzione di quest'area occorre che banche e imprese si mettano d'accordo, tramite le istituzioni. Questi sono stati anni in cui le cantine hanno accumulato debiti, sia nei confronti delle banche sia dei fornitori; anni in cui il vino è sceso anche a 60-70 euro ad ettolitro, a fronte di costi medi che si aggiravano intorno ai 120-130 euro. Oggi, per fortuna, i prezzi sono tornati in area di redditività a 100 euro ad ettolitro, con punte di 110 e 120, riportando la denominazione in equilibrio economico».

 

Eppure, nonostante la ripresa, molti produttori, fa notare Busi, preferiscono ancora non ristrutturare le vigne: “Le aziende non sono incoraggiate a investire. Per questo, ci appelliamo innanzitutto alla Conferenza Stato-Regioni e anche al ministro Catania, perché siano rivisti i parametri su cui si calcola il contributo”. In ogni caso la Regione Toscana ha fatto la sua parte elevando il tetto di spesa nel 2011 dai 9.500 euro ai 12.350 euro.

 

Non solo: ha chiesto in sede di Conferenza Stato-Regioni di incrementare il plafond a disposizione fino a 20mila euro per ettaro. Richiesta non ascoltata. Ma i numeri dei bandi della campagna di ristrutturazione 2011/2012, appena chiusa, segnalano una certa ripresa di  fiducia: il primo contributo di 12,4 milioni è stato elevato a 19,3 milioni che andranno a favore di 827 richiedenti (per un totale di 2.100 ha), in deciso aumento rispetto ai 668 del 2010/2011. In sostanza, si riusciranno a soddisfare tutte le domande presentate. “Ma questo non risolve il problema” conclude Busi che ha tutta l'intenzione di continuare questa battaglia.

 

 

Gianluca Atzeni

05/06/2012

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