Cronaca di un successo annunciato: la Guida dei Vini d’Italia torna a Shanghai

6 Nov 2012, 11:01 | a cura di

Un successo annunciato che si percepiva già nell’aria. I nostri produttori temevano solo di non avere vino abbastanza per accogliere gli ottocento prenotati al grande evento di degustazione di Shanghai. E la realtà, anche stavolta, ha superato le nostre aspettative.

 

Circa

mille partecipanti, in maggioranza rappresentanti del trade e ristoratori. Il Gambero Rosso, alla presenza del Console Generale d’Italia, Vincenzo De Luca (sotto, nella foto), e dei rappresentanti del nostro partner editoriale, la Big Coast Publishing di Guandong, ha presentato la seconda edizione di Vini d’Italia in lingua cinese. Un evento attesissimo che va a rafforzare l’immagine del Gambero Rosso, ma soprattutto quella dell’enologia italiana - nella città più ricca e importante per i consumi dell’intero paese.

 

 

Shanghai, la “Perla d’Oriente”, la “Parigi della Cina”, vanta 25 milioni di abitanti, è attraversata dal fiume Huangpu, che confluisce nel delta del Chang Jiang che sfocia sul Mar Cinese Orientale. Il suo porto è il più importante del mondo, ed è sempre stata una città raffinata, cosmopolita e modaiola. Il boom economico degli anni recenti l’ha trasformata in una modernissima metropoli dove accanto ai palazzi di fine ottocento del Bund, affacciati sul fiume, è sorta una avveniristica selva di grattacieli, tra cui la Shangai Tower. Una volta completata nel 2014 sarà alta 632 metri, sarà il secondo edificio più alto del mondo e sovrasterà lo Shanghai World Financial Center, icona della città, alto “solo”492 metri.

 

Tutto questo per spiegare lo straordinario clima culturale della città, che si riflette nei consumi di vino e di vino italiano in particolare, e nel gran numero di ristoranti delicati alla nostra cucina. «Il mondo del vino italiano è complesso e affascinante - ci ha raccontato Martin Hao, caporedattore di Winepress, elegante rivista dedicata ai grandi vini del mondo – i nostri lettori ci chiedono sempre più articoli e servizi sull’Italia. Un paese di grande fascino, con vini e cibi dal sapore unico. E che noi adoriamo…». E Vini d’Italia vuole svolgere un ruolo in questo senso.

 

Mrs Liu General Manager Guangdong Big Coast Publishing Company

 

Oggi la Cina è il sesto consumatore mondiale, ma solo il 6% del vino importato è italiano. Dobbiamo recuperare vent’anni di marketing francese, insomma, con i cugini che pesano per il 43% del mercato. Persino Australia (21%) e Cile (12%) ci precedono, ma stiamo recuperando velocemente. «Credo che ci sia un grande futuro per il vino Italiano in Cina - dichiara il dr. Sen Liu, uno dei maggiori importatori del paese, giunto appositamente da Pechino – è per questo che ho creato un’azienda ad hoc. Solo vino italiano, venduto da una grande catena di enoteche. Fino ad oggi ne abbiamo aperte 42, ma il progetto è di arrivare presto a 100». E c’è da credergli, visto che parliamo del popolo che ha inventato la pizza e gli spaghetti.

 

Appuntamento per la tappa finale del Tre Bicchieri World Tour in Asia a Hong Kong, il 7 novembre.

Stay tuned
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Marco Sabellico

 

06/11/2012

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