Due Territorialisti in nome di un Cru: il Castellero

19 Ott 2011, 12:29 | a cura di

In un periodo storico che non fa sconti a nessuno, ci si ritrova a dover fare gli straordinari per ottenere il dovuto: ma nelle difficoltà, come ben sappiamo, sono le persone meritevoli ad emergere.

 

Ecco che un grande enologo come Emiliano Falsini ed uno storico produttore come Claudio Fe

nocchio si trovano a collaborare in un progetto dal fascino innegabile. Come Protagonista il Barolo, inteso come mezzo di esaltazione di un territorio che mai come oggi ha bisogno di uscire da un periodo tra i più neri di sempre. Il confronto vedrà il giovane enologo toscano operare nella realtà di Bussia nel comune di Monforte d’Alba, teatro delle imprese enologiche di Claudio. L’entusiasmo ancor prima di iniziare è alle stelle.

 

Se da una parte l’azienda monfortina può usufruire delle indubbie doti di Falsini, per quest’ultimo sarà un’occasione imperdibile per evolvere e affinare le proprie conoscenze in una zona dalla storica vocazione vitivinicola. Uno scambio di idee e di impressioni che entrambi sono convinti porterà a risultati eccezionali. Un percorso che prevede come prima tappa la valorizzazione di un cru storico che mai prima della vendemmia 2011 era stato vinificato singolarmente: il Castellero.

 

Ma l’apporto del giovane enologo non si limiterà alla produzione di quello che nel 2015 uscirà come Anima Libera Barolo Castellero; il prossimo anno infatti avrà luce la sua prima creatura piemontese: un Barolo base da una selezione dei vigneti curata dall’azienda Fenocchio. Un produttore enologo  e un enologo produttore, due “territorialisti” che si incontrano in un grande terroir: il risultato dovrebbe essere sorprendente, non ci resta che aspettare.

Piergiorgio Votano
19/10/2011

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