Feudo Antico e Casadonna insieme per la ricerca

23 Nov 2011, 16:45 | a cura di

L’azienda di Tollo presenta l’avvio della sperimentazione del vigneto di montagna più alto d’Abruzzo: un progetto di valorizzazione che nasce a Casadonna, il centro polivalente dello chef Niko Romito.

 

La giornata, uggiosa e contraddistinta da una

pioggerellina autunnale e da temperature che fanno pensare all’inverno alle porte, non compromette nulla se ci si trova in un luogo bello ed esclusivo, per cui anche un clima grigio può risultare affascinante e piacevole. Siamo a Castel di Sangro, sud dell’Abruzzo. È qui che da qualche mese ha aperto i battenti Casadonna di Niko Romito. Luogo che è molto più che un ristorante. Casadonna è un ex convento da poco trasformato in un centro di formazione di alto livello dove insegnare a tanti giovani cuochi come diventare le promesse della gastronomia nazionale. Ma le idee e l’estro del titolare del già conosciuto Reale di Rivisondoli non si sono fermate qui. Nei prossimi mesi si inaugureranno le sei camere dove poter dare ospitalità ai clienti del ristorante e in una parte della struttura è stata ideata una vera e propria serra che, a seconda delle occasioni, può diventare una grande sala per gli eventi. L’esterno è pura natura. Paesaggio di montagna, scenari incontaminati, boschi, altipiani, vallate. Il sogno di Niko è sempre stato quello di avere un vigneto sperimentale che completasse il progetto legato sostanzialmente alla formazione. Ed è grazie a questa idea che nasce la collaborazione con Feudo Antico, azienda costola della Tollo che opera principalmente all’interno della Doc Tullum. La cantina tollina supera i confini della più piccola denominazione d’Italia per sposare in pieno il progetto di un vigneto sperimentale di alta quota, posto attorno a Casadonna, a circa 1000 metri di altezza s.l.m. Un vigneto sul quali sono stati impiantate nei mesi scorsi le prime barbatelle che vedono protagonista il Pecorino, ma anche varietà internazionali ideali per certe altitudini come Traminer, Riesling o Pinot Nero.

 

L’obiettivo è quello di rendere la viticoltura un elemento di valorizzazione culturale e paesaggistica, ma anche quello di realizzare il primo vigneto di montagna per l’Abruzzo, perfetto per studiare la qualità di un vino prodotto ad altitudini montane.

Il progetto vede anche la preziosa collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e con lo staff del professor Attilio Scienza.

 

“Feudo Antico è una piccola azienda con radici che affondano nella tradizione abruzzese – afferma Andrea Di Fabio alla guida dell’azienda –. Siamo stati i primi a produrre la doc Tullum, una delle più piccole d’Italia.  Siamo ora orgogliosi di aver appoggiato questo progetto innovativo nato su basi di amicizia e di aver dimostrato che l’Abruzzo sa fare sinergia in un mondo tendenzialmente individualista. Ci aspettiamo risultati qualitativi che forse sorprenderanno chi non conosce i vini di alta montagna - prosegue Di Fabio - ma su cui noi di Feudo abbiamo puntato. La scelta di impiantare i vigneti a quasi 1000 metri può sembrare un azzardo, ma nelle nostre intenzioni risiede in maniera decisa l’idea di fare ricerca in zone dove la vite può dare sorprese inaspettate soprattutto nel valorizzare i nostri vitigni autoctoni.”

 

Ora, come si vede dalla foto, le barbatelle sono innestate e iniziamo a vedere le prime foglioline verdi. Sullo sfondo Casadonna. A noi, appassionati di vino e della cultura che ruota intorno a lui, non resta che avere un po’ di pazienza per vedere il vigneto in produzione. E avere i bicchieri colmi per poter brindare a un progetto innovativo che profuma già di successo.

 


Giuseppe Carrus

24/11/2011

 

 

 

 

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