Franciacorta, evoluzione sostenibile. Vol. 2: la degustazione

27 Ott 2015, 09:28 | a cura di

Una degustazione di 19 vini per raccontare la Franciacorta, il suo territorio e un panorama vitivinicolo in evoluzione, che cresce per numeri, qualità, e capacità di sviluppare un'economia sostenibile a tutto tondo.

Come sta andando la Franciacorta? Bene, benissimo. È uscita dalle selezioni della nostra guida Vini d'Italia con un risultato complessivo che va oltre le singole bottiglie ma riguarda tutto il territorio, che rappresenta oggi un modello di sviluppo sostenibile a tutto tondo. Ma di questo vi abbiamo parlato ieri (LINK). Oggi vi vogliamo parlare di alcuni vini che abbiamo selezionato durante le finali della guida di Vini d’Italia 2016. Sono i migliori Franciacorta, vini al top della produzione italiana, figli di un terroir che punta a crescere in sintonia con l’ecosistema e con i principi della sostenibilità, non solo ambientale.

 

La degustazione

 

Barone Pizzini | Franciacorta Naturae 2011

Ormai un classico franciacortino. L’azienda è interamente convertita al regime biologico, e le uve di chardonnay e pinot nero alla base della cuvée vengono dalle vigne più alte dell’azienda, quelle di Pian delle Viti, su suoli interamente calcarei. Elegante, armonico, ha una bella tensione acida, profumi eleganti di frutti bianchi ed effervescenza cremosa. Al palato – pur non dosato – rivela una pienezza e una morbidezza notevoli.

 

Bellavista | Franciacorta Riserva Vittorio Moretti 2008

Complessità, eleganza, finezza. Rimarrete incantati dai suoi delicati profumi floreali, di gelsomino, di miele e di spezie orientali, dalle sfumature di frutta bianca e d’agrume. Al palato è sapido e teso, con eleganti note boisé e minerali che donano dinamismo e complessità ad un vino che è anche straordinariamente invitante da bere. Dopo sette anni sui lieviti si presenta polposo e vitale, di grande persistenza aromatica.

 

Fratelli Berlucchi | Franciacorta Freccia Nera Nature 2010

Questa cuvée dominata dallo chardonnay con un 15% di pinot nero fa della finezza e dell’eleganza la sua arma vincente. Con un dosaggio minimale di zuccheri, si fa apprezzare per le eleganti note di spezie e di lieviti all’olfatto, per la finezza del perlage e per la struttura solida e nervosa. Bel finale, morbido ma rigoroso, all’insegna della vaniglia e del frutto.

 

Guido Berlucchi & C. | Franciacorta Palazzo Lana Riserva Extrême 2007

La storica maison della famiglia Ziliani ha nella linea Palazzo Lana le sue etichette di vertice. Il Brut Extrême è un pinot nero in purezza da vigne di Borgonato che matura oltre sei anni sui lieviti prima della sboccatura. È un vino di tensione, freschezza e mineralità, dove la struttura e la pienezza da blanc de noirs si dispiegano con eleganza e complessità, e una seducente paletta d’aromi. Lungo finale di agrume e di frutti rossi, marino e sapido.

 

Bersi Serlini | Franciacorta Extra Brut 2011

Maddalena e Chiara Bersi Serlini elaborano eleganti cuvée dalle vigne di proprietà, a Provaglio d’Iseo. È davvero interessante il loro Extra Brut ’11, che nasce da una cuvée di chardonnay e pinot bianco. Ha un bouquet complesso all’insegna della rosa, del pompelmo e della pesca bianca, che al palato si apre soffice e cremoso, sapido e nitido, e chiude armonico e lungo sulle note del frutto e dell’agrume.

 

Ca’ del Bosco | Franciacorta Vintage Collection Dosage Zero Noir 2006

Una delle etichette più interessanti attualmente sugli scaffali. Le uve di pinot nero provengono da tre corpi di vigna della tenuta Belvedere, a 450 metri di altitudine, sulle sponde meridionali del Lago d’Iseo. Dopo oltre otto anni di maturazione sui lieviti si presenta con un bel colore paglierino ramato e brillante, e un finissimo perlage. Ha profumi suadenti e complessi, dove le note speziate e boisé si compenetrano al frutto, e al palato è solido, a tratti austero, per risolversi poi in un finale speziato e suadente.

 

CastelFaglia | Franciacorta Monogram Dosaggio Zero 2011

Le uve di chardonnay e pinot nero alla base di questo Franciacorta vengono dalle migliori vigne dell’azienda, a Calino di Cazzago San Martino. Ha un colore paglierino brillante e una bollicina finissima. Al naso s’apre elegante su note di erbe aromatiche, agrume e frutti bianchi. Al palato è solido e avvolgente, sapido e nitido, di grande freschezza e integrità.

 

Castello Bonomi | Franciacorta Brut Cru Perdu 2004

La famiglia Paladin ha rivitalizzato questa storica maison franciacortina, e da alcuni anni ci regala eleganti tirature limitate di millesimi maturi sboccati di fresco. Il 2004 del Cru Perdu nasce da una cuvée di chardonnay e pinot nero da vecchie vigne, e ha maturato oltre 10 anni sui lieviti prima della sboccatura. Ha un colore paglierino verdolino carico e brillante, un naso elegante e complesso all’insegna delle spezie e del frutto tropicale. Al palato è minerale, complesso e allo stesso tempo straordinariamente godibile.

 

Contadi Castaldi | Franciacorta Zero 2011

Il Dosaggio Zero è ormai una specialità della maison di Adro. Nasce da una cuvée paritaria di chardonnay e pinot nero, e matura oltre tre anni sui lieviti. Questo 2011 vi appassionerà per freschezza espressiva, per le sue nuance floreali e per la struttura piena e nervosa e la cremosità che riesce ad esprimere al palato. È intenso, sapido, ricco di frutto e chiude lungo su note d’agrume e di frutto.

 

Derbusco Cives | Franciacorta Brut Doppio Erre Di

Doppio Erre Dì vuol dire “ritardato dégorgement – recentemente degorgiato”, quindi si tratta di una cuvée frutto di una lunga maturazione sui lieviti (oltre 30 mesi). Si tratta di un blanc de blancs dai nitidi profumi di frutta bianca e lieviti con sfumature di vaniglia e liquirizia, che al palato è solido, sapido, ricco e avvolgente, si risolve cremoso e lungo su note di susina, pompelmo e spezie.

 

Ferghettina | Franciacorta Extra Brut 2009

L’Extra Brut della famiglia Gatti è un’altra etichetta che non delude mai. Anche con il millesimo ’09 si presenta in forma smagliante: ha un bel colore paglierino brillante e finissimo perlage, al naso il suo fruttato bouquet è vitale e invitante come pochi. Al palato è un elegante compromesso tra una struttura solida e nervosa, ricca di tensione acida, e una beva invitante e piena all’insegna del frutto tropicale e delle spezie.

 

Enrico Gatti | Franciacorta Brut Nature

Questa maison familiare ha creato un suo preciso stile fatto di opulenza di frutto, struttura e mineralità, doti tipiche dei Franciacorta di Erbusco, senza che questo incida minimamente sulla facilità e la piacevolezza della beva. Esemplare in questo senso il Nature, che è ricco, compatto nella struttura e cremoso nell’effervescenza. Sapido, teso, minerale, è di grande armonia, ricco di nuance di frutto e di straordinaria appagante piacevolezza.

 

Il Mosnel | Franciacorta Satèn 2011

Il Satèn è uno stile tipico del Franciacorta: vuol dire blanc de blancs, quindi elaborato da uve chardonnay e pinot bianco, con una pressione di non più di 5 atmosfere, quindi una in meno dei normali Franciacorta, il che conferisce doti di cremosità e scorrevolezza al vino. Tra i migliori in assoluto quello dei fratelli Lucia e Giulio Barzanò, titolari di questa storica azienda di Passirano. Ha sentori di vaniglia, opulenza, una bocca tonica e vitale all’insegna della frutta tropicale.

 

Lantieri de Paratico | Franciacorta Riserva Dosaggio Zero Origines 2009

Da uve chardonnay con un generoso apporto di pinot nero (25%), questa Riserva matura ben cinque anni sui lieviti prima della sboccatura. Ha perlage finissimo, un bouquet fresco e complesso dove all’agrume succedono le sfumature di erbe mediterranee e nitide note di frutto bianco. Al palato è ampio, complesso, avvolgente, minerale e nitido.

 

Le Marchesine | Franciacorta Riserva Dosage Zero Secolo Novo ’08

Le Marchesine di Passirano è un’azienda a conduzione familiare con oltre 40 ettari di belle vigne a Passirano. Loris Biatta ci propone un’elegante Riserva ’08, elaborata da chardonnay in purezza, che matura oltre 5 anni sui lieviti prima della sboccatura. Questa versione si mette in mostra per la ricchezza della materia e la finezza del perlage, per la struttura ampia e solida e la freschezza espressiva.

 

Lo Sparviere | Franciacorta Riserva Dosaggio Zero 2008

La famiglia Gussalli Beretta propone ottimi Franciacorta dalla sua tenuta di Monticelli Brusati, che vanta oltre venti ettari di vigne in ottima posizione. Ottimo quest’anno il Dosaggio Zero ’08, un blanc de blancs complesso e sapido, fitto e ricco di toni di frutto, rischiarato va una vivida nota acida che sorregge un fruttato intenso e fine. Finale lungo e complesso all’insegna del tostato, della frutta secca e dell’agrume.

 

Monte Rossa | Franciacorta Dosaggio Zero Coupé

Emanuele Rabotti elabora eleganti cuvée nella storica tenuta di famiglia, che vanta 70 ettari di belle vigne nel comprensorio Cazzago San Martino. Quest’anno vi segnaliamo il Coupé, un non dosato ottenuto prevalentemente da uve chardonnay. Ha un bel naso dolce, complesso e articolato, con sfumature floreali e di pasticceria. Al palato è scattante, sapido ma anche morbido e ricco di frutto.

 

Ricci Curbastro | Franciacorta Extra Brut 2011

L’Extra Brut è una tipologia da sempre nelle corde di questa maison di Capriolo, che vanta 27 ettari di vigne nelle migliori esposizioni del comprensorio. Il 2011 è raffinato, elegante ricco di toni di frutta bianca, lieviti e crosta di pane all’olfatto. Ha perlage finissimo e in bocca è armonico, lungo e di carattere.

 

Villa | Franciacorta Brut Limited Edition Cuvette Expo 2007

Ogni anno la Villa di Alessandro Bianchi propone una raffinata serie di Cuvée elaborate dalle uve dei suoi vigneti (circa 40 nettari) situati prevalentemente a Monticelli Brusati, intorno al borgo seicentesco che dà il nome all’azienda. Questo Brut ’07 ha un bouquet elegante e complesso che rimanda ai fiori bianchi e alle erbe aromatiche. Al palato è sapido ed elegante, ha sfumature vanigliate e di frutto bianco, e chiude nitido e cremoso su ricordi di erbe fini ed agrume.

 

a cura di Marco Sabellico

 

Per leggere Franciacorta, evoluzione sostenibile. Vol. 1: il territorio clicca qui

 

Articolo uscito sul numero di Settembre 2015 del Gambero Rosso. Per abbonarti clicca qui

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