Gambero Rosso mensile. Storia di copertina: Lady Dominga Cotarella e la nuova era del Falesco

4 Nov 2015, 10:30 | a cura di Stefano Polacchi

Riccardo e Renzo Cotarella sono due punti di riferimento assoluti nell'enologia mondiale. La figlia di Riccardo, Dominga, รจ al vertice commerciale dell'azienda di famiglia. E racconta la nuova era di Falesco, a partire dal progetto Syrah. Proprio lei, figlia di Mister Merlot...

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Quanto costa una bottiglia di Poggio dei Gelsi, lei non lo sa. โ€œDovrei guardare il prezzarioโ€ si schermisce imbarazzata Dominga Cotarella (a cui รจ dedicata la storia di copertina del mensile di novembre in edicola). Ma cosa c'รจ dentro lo racconta benissimo: โ€œOra contiene il 40 per cento di roscetto, un vitigno locale che a Montefiascone รจ sempre stato presente e che fino a qualche tempo fa poteva andare nell'Est! Est!! Est!!!, per disciplinare, solo fino a un massimo del 5%. Cambiato il disciplinare, siamo rientrati nella denominazione. Mio padre Riccardo รจ sempre stato curioso e ha sempre amato quel vitigno. Lo abbiamo studiato con l'Universitร  della Tuscia e abbiamo visto come sia splendido quando raccolto nel momento giusto, quando la buccia รจ quasi color ruggine. รˆ un parente del greco. E dร  una particolare eleganza a un vino che finora non aveva mai brillato nella considerazione internazionale: la nostra non era una polemica col mondo dellโ€™Est! Est!! Est!!!, ma il desiderio di andare avanti e di migliorare la qualitร  di quel vinoโ€.

 

Dominga Cotarella

Dominga il vino lo vende, รจ il direttore marketing di Falesco, la cantina del mitico Riccardo Cotarella e di suo fratello, l'altrettanto mitico Renzo, direttore di Antinori. Lei non lo fa, il vino. Eppure sa meglio come รจ fatto che non quanto costi. โ€œIo voglio raccontare cosa c'รจ dentro e dietro il bicchiere: questo รจ il mio lavoro. L'ho sempre saputo, anche quando ho deciso di iscrivermi ad Agraria, a Viterbo. Mio padre mi chiese se volevo seguire la strada sua e di mio zio, ma io non avevo dubbi: no, io volevo raccontare la nostra storia e costruire una squadra in grado di portarla nel mondo. La scelta della facoltร  รจ legata alla mia testardaggine, perchรฉ volevo sapere cosa ci fosse dietro all'etichetta, conoscere il mondo dell'enologia: con il professor Gabriele Anelli sono stati anni davvero intensiโ€. E c'รจ un momento in cui lei capisce perfettamente quale sarร  la sua strada: una situazione che al tempo stesso le fece odiare anche se solo per un momento il padre. โ€œIl problema della seconda generazioneโ€sorride Dominga โ€œรจ che bisogna sempre dimostrare di avere valore, specialmente quando la prima generazione ha avuto giร  molto successoโ€. Poi parte col suo racconto: โ€œAvevo 13 anni, non sapevo pressochรฉ nulla del mondo del vino, e mio padre mi chiese di andare a Montefiascone per raccontare la nostra azienda. Lo avrei strozzato, non volevo, era una prova piรน grande di me... Lui non ha ceduto e alla fine sono andata. รˆ stata dura, ma bella! E da allora ho saputo quale fosse la mia stradaโ€.

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Due famiglie in una

L'importanza di chiamarsi Cotarella... vantaggi e svantaggi? โ€œIntanto, noi siamo due famiglie in una. Io ho due padri e due madri, sono figlia unica, ma ho due sorelle: Marta ed Enrica, le figlie di Renzo. Siamo sempre vissuti tutti insieme, io dormivo con loro fino a quando mi sono sposata... Il giorno e il luogo del mio matrimonio lo ha deciso zio Renzo: e sono stata d'accordoโ€. Problemi? No: โ€œIl bello di una grande famiglia. Lo svantaggio รจ che alla fine non si smette mai di parlare di lavoroโ€. Sono tutti coinvolti nell'azienda:Marta si occupa della parte amministrativa ed Enrica segue con Dominga la parte commerciale e marketing; il marito di Dominga, Pierpaolo, segue tutta l'azienda e con il marito di Enrica, Nicola Tantini, si occupa dell'azienda di consulenza di mio padre; infine Paulo De Carvalho, il marito di Marta segue il mercato delle Americhe e un po' con Dominga l'Italia. E lei? โ€œIo mi sono occupata molto di Roma, che assorbe il 50% del nostro mercato domestico, anche se ora sto per lanciarmi nella sfida del mercato statunitenseโ€.

Cosa รจ stato piรน importante nella vita di Dominga? Il cognome o lo studio? โ€œBeh, il figlio di un grande cantante non sempre รจ intonato e il figlio di un enologo non รจ detto che ami il vino! Io credo di avere avuto quel po' di fortuna che certo nella vita serve sempre. E ho potuto confrontarmi con due grandi del vinoโ€. Ma ha anche lavorato sodo, per : โ€œSono stata per dieci anni a Castello della Sala: dal 2000 abbiamo condiviso la forza vendita con Antinori e io sono stata al fianco del direttore marketing, Enrico Chiavacci, con lui ho condiviso tutti i progetti e tutti i processi dal cambiamento di etichetta alla rete dei venditoriโ€.

 

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Falesco e il progetto di un Syrah internazionale

Dominga non fa il vino... eppure c'รจ lei dietro all'operazione che porterร  Falesco a essere una delle cantine di riferimento per il Syrah a livello internazionale... E pensare che il padre si รจ conquistato il nomignolo di Mister Merlot! โ€œIo adoro il Syrah, e non per trovare qualcosa di nuovo rispetto a papร ! Noi giร  facciamo il Tellus, ma ora abbiamo una tenuta di 50 ettari nellโ€™area della Tuscia e lรฌ ci stiamo concentrando lรฌ anche per un progetto futuro: un Syrah internazionale, elegante e verticale, che guarda piรน alla Cรดte Rotie che non all'Australia o alla Californiaโ€.Del resto, anche in Francia il syrah รจ un vitigno meno considerato rispetto a merlot, cabernet o pinot noir, ma non meno interessante:โ€œbasta guardare ai risultati che ottiene nella valle del Rodanoโ€ dice โ€œuna realtร  piรน timida ma che merita sicuramente di essere raccontata. E poi, il Lazio insieme alla Sicilia e alla Toscana รจ una delle regioni di riferimento per il syrahโ€. Il nome del nuovo vino? โ€œTellus Oneโ€ sorride Dominga. A quando la prima etichetta? โ€œSpero nel 2016, ma non saprei. Ogni volta che lo chiedo a mio padre, lui risponde: tu crei emozioni, ma io creo il vino, decido io quando รจ pronto!โ€

 

Lavoro di squadra e passioni sportive

Il segreto del lavoro di Dominga? โ€œMetterci entusiasmo e saperlo trasmettere. E poi, una cosa che mi ha insegnato papร  che รจ un grande allenatore: saper fare squadra. La squadra รจ davvero ciรฒ che ti permette di pensare che sia possibile realizzare un sogno. Se riesci ad avere una squadra con il tuo stesso entusiasmo e la tua passione, allora puoi vincere. Oggi che non c'รจ annata uguale all'altra, senza una grande squadra non sarebbe pensabile fare ogni anno il Montiano. Poi, la squadra serve all'esterno, con la forza vendita. E la squadra va costruita anche con i clienti...โ€. Montiano a parte, a proposito di squadra: per chi tifa Dominga? โ€œIo e mio zio siamo irriducibili milanisti. Quando ci fu la finale di Champion's con Milan e Juve, guardammo la partita separati da mio marito che รจ juventino. Prima ero davvero una tifosa da curva! Poi, quando sono nati i miei due figli โ€“ Riccardo che ha 9 anni e Giovanni che ne ha 6 โ€“ mi sono ammorbidita: con mio marito abbiamo deciso che sarebbero stati allevati da juventini... e ora mi ritrovo a essere una milanista quasi juventina, mi dispiace vederli soffrire se perde la loro squadra. Se lo sapesse Renzo!โ€.

Calcio a parte, quali sono le passioni di Dominga? โ€œLo sport: una mia carissima amica, Francesca, mi apre la sua palestra al mattino prestissimo cosรฌ posso allenarmi cinque giorni a settimana... Del resto devo pareggiare con il fatto che per il reso del giorno mangio e bevo, tra cene, clienti e degustazioni! E poi ho un'altra grande passione, tramandatami da nonna Grazia che adoravo: la cucinaโ€. Una nonna famosa nel circondario in particolare per la cacciagione: il suo salmรฌ era mitico, aveva 15 ingredienti e nessuno ha mai saputo quali fossero. โ€œUna notte, da bimba, dormivo con lei nel lettone e sognai che moriva senza lasciarmi i 15 ingredienti: ero angosciata. Al mattino glielo raccontai e la convinsi a darmi il suo segreto. Ma lei fece di piรน: raccolse tutte le ricette in un quaderno che poi mi ha regalato. รˆ un gioiello che custodisco con tutto l'amore possibileโ€.

 

Vespa Montiano

Si chiama Intreccci il nuovo progetto che Dominga ha realizzato con le sue due cugine (sorelle) e con l'azienda Bottega Conticelli di Orvieto: cuoio messo a bagno nelle barrique con un vino rosso ricco di antociani che gli danno il colore. Con quel cuoio nascono oggetti di design, tra cui il rivestimento completo di una Vespa Piaggio: una vera chiccheria. Gli altri progetti guidati da Dominga per Falesco, invece, sono I Custodi del Montiano ed Enos. โ€œIl primo nasce quando con la nuova etichetta del Montiano, voluta da me, mi sono scontrata con mio padre: lรฌ, in un unico punto di colore rosso, viene stilizzata la porta che era prima in etichetta. La porta significa affidarsi, ma anche fidarsiโ€.

 

Nuovi progetti

Ma il vino, per Dominga e i Cotarella tutti, รจ anche una questione di emozioni.โ€œCon i Custodi, che sono i nostri clienti con cui maggiormente condividiamo passione ed entusiasmo e non quelli che comprano piรน vino, condividiamo esperienze emozionali: abbiamo fatto una verticale di Montiano e poi cenato nella Cappella Sistina, dopo averne aperto insieme la porta; e siamo andati a vedere gli 8 Chateaux piรน belli di Bordeaux, in Haut Medocโ€. C'รจ poi un altro progetto: Enos. Di cosa si tratta? โ€œรˆ un progetto di avvicinamento al vino che รจ nato quando mio figlio venne a casa da scuola e mi disse: abbiamo studiato la bussola, sai che una volta trovato il Nord tutti gli altri punti cardinali sono determinati di conseguenza? Cosรฌ ci riflettei su e decisi di condividere con i nostri clienti e con i loro clienti l'esperienza di trovare ognuno il proprio Nord nel mondo del vino: che sia syrah, ma anche merlot o pinot o nebbiolo... Non beviamo solo i nostri vini, ma condividiamo l'emozione del vino. Questo รจ importante. Questo รจ ciรฒ che voglio fare nella vita e in aziendaโ€.

Ci alziamo e ci salutiamo, con Dominga. Poi lei ci ripensa e si sofferma: โ€œSai, davvero credo che l'entusiasmo sia il segreto piรน grande, non solo per il lavoro ma per la vita. L'entusiasmo รจ virale e contagioso, come il raffreddore. E ti fa vedere il bicchiere sempre mezzo pienoโ€.

 

a cura di Stefano Polacchi

 

Articolo uscito sul numero di Novembre 2015 del Gambero Rosso. Per abbonarti clicca qui

 

 

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