Gli artigiani della Fivi s’incontrano all’Expo di Piacenza

29 Nov 2013, 09:56 | a cura di
Torna nel fine settimana a Piacenza il Mercato dei Vini della Federazione italiana dei Vignaioli Indipendenti. Ecco le anticipazioni dei protagonisti, con le proposte legislative per snellire l'iter burocratico. Parola d'ordine, semplificare.

L’edizione del Mercato dei vini 2013 di Piacenza” annuncia subito Matilde Poggi, presidente della Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti “vuole soprattutto mettere in evidenza il concetto di artigianalità della produzione vinicola in relazione al ruolo del vignaiolo”. Insomma non solo una scelta di campo, ma anche una rivendicazione di identità da parte di una piccola, ma significativa realtà che riunisce 750 associati, spalmati nelle varie regioni del Paese, in più di 7 mila ettari di vigneti di proprietà. La novità di quest’anno, oltre alla consueta presentazione dei vini da parte dei produttori - senza mediazione di sommelier o agenti di commercio - sta nel programma di incontri che sabato e domenica coinvolgeranno gli artigiani di altri settori merceologici. Come spiega Elena Pantaleoni, produttrice piacentina del comitato Fivi per l’organizzazione della mostra: “Abbiamo pensato fosse più interessante ridare al vino il suo ruolo conviviale e accompagnare una chiacchierata tra uomini e donne, stilisti e pastai, ceramisti e torrefattori, calzolai e vignaioli, per rafforzare quella dialettica unica capace - se solo ne fossimo tutti consapevoli - di innescare un circolo virtuoso di grande aiuto per il futuro dell'Italia”.

Si tratta di sei incontri nei quali si confronteranno diverse modalità di intendere lo stile, il rispetto dei tempi, la tradizione come idea innovativa, la frontiera del buono, la sapienza dei gesti. Un’immagine che anche il logo della mostra mercato ha voluto evidenziare: l’illustratrice, Monica Zani, ha scelto di disegnare delle bottiglie che contengono i volti stilizzati dei vignaioli come delle etichette/bottiglie che racchiudono le vite di grandi artigiani della vigna e della cantina. “Noi tramandiamo un sapere antico e con la nostra sensibilità ed esperienza, trasformiamo l'uva in vino come fa un ebanista quando modella il legno, con cura e sapienza artigiana” continua Elena Pantaleoni “L'artigianalità storicamente rappresenta il linguaggio italiano e la ricchezza dei suoi campanili”. Un modo di sentire condiviso anche da Giulia Cavalleri dell’omonima azienda franciacortina: “Quello del vignaiolo artigiano” dice “è un modello in grado di offrire vini che narrano una storia: quella di chi li produce e della terra dalla quale nascono. Si tratta di un modello economico attraverso il quale si tutela lambiente e il paesaggio, si garantisce crescita culturale e ricaduta economica nel territorio. Prendersi cura della vite e dei suoi grappoli significa prendersi cura di territori e paesaggi che sono patrimonio di tutti”.

La mostra di Piacenza sarà anche un’occasione per affrontare una serie di argomenti più direttamente “politici”, su cui l’impegno della Fivi è stato costante in questi anni. A partire dal tema dei temi, cioè l’annosa questione “Vino e burocrazia” che tanto affligge le nostre aziende vitivinicole. La proposta, che si va ad aggiungere a quelle già contenute nel dossier esistente, la anticipa al Gambero Rosso Michele Fino, esperto di legislazione vitivinicola: “L’obiettivo primo è quello di mutare il rapporto esistente fra burocrazia e vignaiolo ovvero che la struttura burocratica non sia più solo controllore delle aziende ma diventi cooperatore delle stesse”. La proposta, in sostanza, è di cambiare la filosofia dei controllori, di fornire delle linee guida più facili in modo di evitare gli aggravi di spesa dovuti all’assunzione di consulenti, di chiedere che le modifiche/adeguamenti richiesti siano a costi affrontabili per le aziende. “Ciò riguarda, ad esempio, le etichette dove la confusione regna sovrana e le interpretazioni delle norme sono assolutamente confuse, anche fra struttura centrale di controllo e suoi uffici periferici” prosegue Fino “Questa disomogeneità all’interno degli stessi enti di controllo non fa che esasperare i vignaioli che non hanno alcuna chiara indicazione di cosa possono o non possono fare e si vedono comminare sanzioni per errori che non sanno nemmeno di aver commesso”. Tra le altre proposte dei Vignaioli Indipendenti, c'è anche il codice unico di etichettatura valido per tutti i Paesi Ue, in modo che venga semplificato il lavoro dei produttori, ma anche la lettura da parte dei consumatori.

Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti | Piacenza Expo | sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre dalle ore 11 alle 19 | Biglietto ingresso: 15 euro, catalogo e calice degustazione inclusi | www.fivi.it

a cura di Andrea Gabbrielli

Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 28 novembre. Abbonati anche tu se sei interessato ai temi legali, istituzionali, economici attorno al vino. E' gratis, basta cliccare qui.

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