Hong Kong, la strada del vino per la China

12 Nov 2013, 09:30 | a cura di
Appena concluso l'Hong Kong Wine&Spirits Fair, e appena sbarcati nel quartiere North Point anche i vini del Tre Bicchieri World Tour Gambero Rosso, facciamo un focus su consumi e importazioni di vino nella regione autonoma cinese. Italia a quota 25 milioni di euro.

Quando si guarda al mercato dei vini di Hong Kong sono due gli elementi da considerare: il primo riguarda le previsioni di crescita di questa regione speciale della Cina, che parlano di una progressione delle vendite in volume dell'11% annuo da qui al 2017; il secondo riguarda il fatto che oltre il 40% del vino in ingresso viene riesportato verso la Cina e verso l'altra regione speciale cinese di Macau. Va da sรฉ che Hong Kong (7 milioni di abitanti) sia da considerarsi una tra le tappe obbligate per chi si affaccia in Estremo Oriente. In questo vero e proprio porto franco, hub strategico per i competitor internazionali dove, grazie all'abolizione nel 2008 dei dazi sul vino, sono quasi triplicate le importazioni fino a superare il miliardo di dollari nel 2012, l'Italia รจ ben piazzata nella top ten dei Paesi fornitori. Non รจ certamente in grado di insidiare la leadership francese (che ha oltre il 50% delle quote), ma naviga intorno alla quinta posizione con uno share del 3 per cento in valore. E il trend รจ positivo: secondo dati Istat, l'Italia ha esportato vino a Hong Kong per tre milioni di litri nel 2011 per 22,4 milioni di euro (rispetto ai 15,5 milioni del 2010). Nel 2012, l'export del Belpaese รจ salito toccando i 3,3 milioni di litri per 25,3 milioni di euro. Considerando, infine, il periodo gennaio-luglio 2013, sono entrati a Hong Kong 1,9 milioni di litri, per 14,6 milioni di euro (+1% sullo stesso periodo 2012).

โ€œPur essendo questo un mercato relativamente piccolo, i suoi abitanti sono molto ben disposti nei confronti dei vini occidentali e di quelli italiani, in particolareโ€, osserva Gianluca Mirante, direttore Italia dell'Hong Kong Trade Development Council, l'ente organizzatore della Wine & Spirits Fair. Una fiera di settore molto attesa, giunta alla sesta edizione, che convoglia in questa metropoli mille espositori provenienti da 40 Paesi. I padiglioni di Italia e Francia contano assieme circa 300 espositori. Un evento che รจ stato anticipato dalla tappa del Tre Bicchieri World Tour del Gambero rosso svoltasi presso l'Harbour grand Hong Kong. โ€œHong Kongโ€ aggiunge Mirante โ€œรจ diventata uno dei poli delle aste tra i piรน importanti al mondo, superando progressivamente Londra e New York. Qui il vino รจ considerato un bene su cui investire. Basti pensare che sempre piรน spesso accade che i facoltosi cinesi che si aggiudicano grandi partite di vino nelle aste preferiscono aprire delle wine cellar a Hong Kong piuttosto che far entrare il prodotto in Cina, dove i dazi sul vino non sono ancora stati cancellati, nonostante gli accordi sul libero scambio firmati con Pechinoโ€. Un dato su tutti: il 18% dei cosiddetti fine wine di tutto il mondo รจ posseduto da collezionisti di Hong Kong (anche se solo il 20% รจ stoccato qui, il resto si trova a Londra e in Europa).

L'ex colonia britannica vanta un consumo pro capite di vino superiore ai cinque litri, rispetto ai 2,4 del Giappone, ai 2,2 di Singapore e all'1,2 della Cina. I consumatori preferiscono i vini rossi per l'80% (su tutti Merlot, Cabernet Sauvignon e Shiraz) e scelgono lo Chardonnay tra i bianchi (60% delle relative vendite); la metร  degli acquisti di vino si registra nei supermercati rispetto a un 42% dei negozi specializzati. La cittร  รจ meta principale dei flussi turistici e d'affari dalla Cina: oltre 37 milioni di visitatori giungono ogni anno in questa metropoli. โ€œSiamo di fronte a un mercato molto maturo dove รจ fondamentale creare continuamente occasioni per avvicinarsi ai prodotti italianiโ€ fa notare Mirante โ€œe le fiere e gli eventi enogastronomici sono ideali per questo obiettivoโ€. Ma come si puรฒ conquistare questo mercato? โ€œUna delle difficoltร  che ci viene segnalata spesso dai produttori รจ legata al fatto che i distributori locali non riescono a promuovere a dovere le etichette. Allora, il passo successivo potrebbe essere aprire un ufficio dotato di un piccolo magazzino, assumere personale locale e affiancare cosรฌ l'attivitร  del distributore facendo in modo che una persona sul posto abbia a disposizione uno stock di bottiglie con cui prendere parte a tutti gli eventi sul territorio. Si spende di piรน ma si hanno sicuramente piรน opportunitร . Il passo ulteriore รจ l'apertura di un punto vendita, ma รจ una cosa piรน difficileโ€. Per l'Italia e i suoi vini il lavoro da fare รจ tanto: โ€œOccorre affiancare a questi l'agroalimentare Made in Italy perchรฉ, se pensiamo a Hong Kong come porta di ingresso verso la Cina, il mercato รจ da considerarsi ancora vergineโ€, sottolinea il direttore Italia di HKTDC che aggiunge: โ€œNoi cerchiamo di esaltare le eccellenze italiane, consapevoli del fatto che รจ presente in questa cittร  una classe medio alta che riconosce la qualitร  e giร  apprezza i nostri prodotti e i nostri vini, recandosi regolarmente nei ristoranti italiani". Gambero Rosso, dal canto suo, ha scelto di puntare sull'educazione e sulla formazione alimentare, firmando un'intesa con il Vocational training council (Vtc) che aprirร  la strada a nuove future collaborazioni in ambito enogastronomico.

a cura di Gianluca Atzeni

Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 7 novembre. E' gratis, basta cliccare qui.

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