I grandi Roadshow del Gambero. Un bilancio delle tappe asiatiche

5 Giu 2016, 14:30 | a cura di

Con Singapore, Bangkok e Manila, il Gambero Rosso chiude la nona edizione del Top Italian Wines. E giร  si preparano le nuove date internazionali. Il messaggio รจ chiaro: se il vino si presenta compatto รจ piรน facile far breccia anche nei mercati piรน difficili.

Il vino italiano viaggia a favore di vento. Singapore, Bangkok e Manila completano il tour della nona edizione del Top Italian Wines Roadshow del Gambero Rosso. Oltre sessanta aziende hanno traghettato nel mondo le storie dei territori piรน vocati, raccontando vitigni autoctoni, pezzi di costa, vigne di montagna, vini di culto e piccole denominazioni. Non solo degustazioni ma anche lezioni di geografia, storia e stili, grazie a un confronto continuo con operatori e media locali: tre i seminari per tappa tenuti da Marco Sabellico e Lorenzo Ruggeri. Tutto รจ cominciato da Seoul lo scorso novembre, poi Seattle a febbraio, San Paolo ad aprile.

Ed eccoci a riportare le impressioni delle ultime tre tappe. Il 40% del consumo di vino in Asia non riguarda la Cina ed รจ appannaggio di Paesi dove sono solo una manciata i produttori connazionali presenti. Paesi che bisogna conoscere e toccare con mano per valutarne sensibilitร  e gusti, per creare contatti e posizionarsi sul mercato con un piano di ampio raggio.

 

Manila

Partiamo dallโ€™ultima tappa del tour 2015/2016, ovvero Manila. Lโ€™etร  media delle Filippine รจ di 22 anni โ€“ sรฌ, non รจ un refuso โ€“ la sola Manila conta 12 milioni di abitanti, che arrivano a 18 se si considera lโ€™intero quadrante metropolitano. Se il divario tra le classi sociali rimane profondo, la crescita economica degli ultimi anni รจ stata fortissima, con un Pil che viaggia su tassi di crescita del 6%. Lโ€™inglese รจ parlato perfettamente, la cucina italiana รจ amatissima. โ€œQui nelle Filippine ci sono piรน ristoranti di cucina italiana che locale. La cucina italiana ha soppiantato la cucina francese, diventando la cucina di tutti i giorni perchรฉ รจ molto piรน facile da replicare con minori investimentiโ€, ci racconta Alexander T. Lichaytoo, presidente di Bacchus International, il piรน grande importatore di vini e specialitร  italiane nelle Filippine: โ€œLa tassazione sui vini รจ blanda: cโ€™รจ unโ€™imposta del 7% piรน il 12% di I.v.a. Va molto bene la Toscana, il sangiovese รจ la varietร  che vendiamo di piรน, ma sono in crescita i bianchi: su tutti Pinot Grigio e Verdicchio; mentre lโ€™interesse per gli spumanti rimane molto basso. Sono visti come vini solo da occasioni speciali, matrimoni o compleanniโ€. La classe media filippina รจ ancora debole ma i consumi stanno crescendo, i vini con fascia di prezzo intermedia sono quelli che soffrono di piรน.

A livello quantitativo, la fanno da padroni due bulk wines: Novellino (prodotto dalla Calabria Company Limited) e Carlo Rossi; dโ€™italiano hanno solo il nome, nel primo caso leggiamo โ€œCon uve selezionate in tutto il mondoโ€ฆโ€. Ma ci sono anche collezionisti con selezioni monumentali e molto profonde, con un classe abbiente con altissime capacitร  di spesa. โ€œI produttori italiani devono capire che venire qui รจ lโ€™unico modo per posizionarsi su un mercato come il nostro e che ci sono potenziali enormi nel lungo periodoโ€, dice AdrianoStefanutto,ex diplomatico che ha aperto il primo delizioso wine bar italiano in cittร : i Trulli. Offre una gran bella selezione di vini italiani e prodotti di livello, insieme a capi artigianali made in Italy. Gli fa eco Luciano Paolo Nesi, maremmano trapiantato a Manila dal 1994: oggi il suo Opera Group ha 26 ristoranti in Asia, ben 22 solo nelle Filippine. โ€œQuando sono arrivato si cenava a cognac, oggi il mercato รจ aperto e molto recettivo, bisogna puntare tantissimo sulla formazione senza lasciare che siano solo i francesi e americani a occuparseneโ€.

 

Bangkok

Prima di Manila โ€“ mai era stata organizzata in cittร  una degustazione con 300 vini italiani โ€“ il tour aveva fatto tappa a Bangkok: traffico e umiditร  restano a livelli dโ€™intensitร  pazzesca, ma il mercato del vino ha altre storie e peculiaritร . รˆ stato il secondo evento del Gambero in cittร : la risposta รจ stata estremamente convincente, a conferma di quanto questi mercati devono essere battuti e presenziati con costanza. La legislazione sul vino รจ molto severa, lโ€™attivitร  di lobby dellโ€™industria interna dei superalcolici รจ fortissima, la tassa dโ€™importazione varia tra il 54% e il 60%, oltre ad accise e imposte interne che fanno lievitare lโ€™imposta totale anche al 400%. Numeri, tra i piรน alti al mondo, che non frenano la voglia e lโ€™interesse per il vino, con tantissimi wine bar aperti negli ultimi anni.

Secondo i dati forniti dallโ€™Ice, lโ€™Italia detiene la quinta quota di mercato, il 6% del totale, piazzandosi dietro a Francia, Australia (che puรฒ vantare accordi ad hoc), Usa. e Chile. Il vino al ristorante strappa prezzi elevatissimi, ma i 14 milioni di turisti lโ€™anno e le fasce piรน giovani della popolazione spingono la domanda. I seminari, anche qui tutti e tre sold out, sono stati condotti insieme a Pairach Intaput, presidente della Thai Sommelier Association: entusiasmo, interesse e una fascia di trader giovani, prevalentemente femminile. โ€œSono qui in Thailandia per educare i nuovi appassionati. Nonostante la temperatura, i rossi morbidi e strutturati hanno un grande successo. Anche se all'esterno si superano i 35 gradi, allโ€™interno lโ€™aria condizionata รจ al massimoโ€, commenta LiepaOlsauskaite, brand ambassador di Pernod Ricard Thailand. E negli alberghi si dorme rigorosamente con piumoni da montagna.

 

Singapore

Altro passo a ritroso e ci troviamo allโ€™evento di Singapore, in una cornice inusuale quanto affascinante nella city: la chiesa sconsacrata Chijmes. Quinta volta del Gambero Rosso in cittร , la partecipazione รจ stata straordinaria per quantitร  รจ qualitร  degli operatori. Singapore รจ un hub e ospita un numero elevatissimo di trader indipendenti, piccole catene e grandi catene con rami in tutta lโ€™Asia. La cultura enologica รจ estremamente elevata, i riferimenti sono tutti francesi ma negli ultimi anni tantissimi importatori sono riusciti a inserirsi con successo con portafogli italiani, come lโ€™Italian Wine Club di Sandro Giorgi. Il panorama gastronomico รจ tra i piรน stimolanti in Asia, lโ€™offerta di corsi sul vino รจ un settore fiorente. โ€œNei primi mesi del 2017 avvieremo lโ€™Italian Wine Scholar program, riservato al trade a Singapore. Cโ€™รจ tanta richiesta, ci focalizzeremo sugli abbinamenti con la cucina localeโ€, racconta Lim Hwee-Peng, che ha fornito la sua assistenza nei seminari del Gambero. Lโ€™Italia, a Singapore, รจ la terza forza di mercato nelle importazioni, dopo Francia e Australia (fonte Ice). E i dati del 2015 sono in linea con quelli del 2014.

 

Il messaggio del sistema Roadshow รจ chiaro: quando il vino italiano si presenta compatto, con tutta la sua ricchezza e con una cornice ben individuabile, trova sbocchi anche nei mercati piรน lontani e complicati. Intanto, prende forma lโ€™itinerario della prossima edizione del Roadshow, la decima, che includerร  anche una serie di verticali e serate speciali. Per la prima volta il tour approderร  in Sud Africa, a Johannesburg, e in Vietnam, ad Hanoi, altra piazza interessantissima in prospettiva; poi, Sydney, nuovamente Singapore, completano Osaka e Taipei, sulla scia delle felici esperienze degli ultimi anni. In totale, quattro tappe su sei in Asia: la sfida del vino italiano si gioca qui.

 

a cura di Lorenzo Ruggeri

 

Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 1 giugno

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