Il Gambero rosso approda sul Pearl River Delta

3 Nov 2011, 10:35 | a cura di

E' un crescendo rossiniano il tour asiatico del Gambero Rosso in Asia. Le prime tre tappe, quella di Mumbai, quella di Singapore e quella di Seoul, come avrete letto nei giorni scorsi sono state dedicate ai produttori del Top Italian Wines Roadshow.

 

Ieri invece a Hong Kong 700 persone hanno

festeggiato i produttori arrivati con i Tre Bicchieri della guida Vini d'Italia, che il 7 novembre verrà presentata ufficialmente a Shangai, ultima tappa del viaggio.

  

 

Dalle 14 alle 20 il pubblico si è riversato senza soluzione di continuità nel salone degli eventi dell'Island Shangri-la Hotel, al centro di Hong Kong. Ha aperto l'evento il Console Generale dell'Italia, la signora Alessandra Schiavo (sopra nella foto), che ha dato un caloroso benvenuto ai produttori e ai rappresentanti della stampa locale e di settore accorsi numerosissimi all'evento. «Il brand del Gambero Rosso, che gode di un grande prestigio a livello internazionale  -  ha ricordato il Console -  è il modo migliore per presentare l'élite della nostra enologia ad un pubblico colto, raffinato e di alto profilo economico come quello di Hong Kong, la vera porta d'ingresso alla Cina».

 

Così per alcune ore importatori, ristoratori, traders e giornalisti specializzati hanno avuto l'opportunità di assaggiare oltre 250 etichette della nostra migliore produzione, di conoscere di persona i produttori intervenuti. Non è stata la prima volta del gambero Rosso a Hong Kong, comunque. Già lo scorso anno la presentazione dei Tre Bicchieri aveva attirato numerosi appassionati ed operatori al Dynasty Club ponendo le basi al successo di ieri.

 

Hong Kong è ormai la prima piazza mondiale per le aste di vino pregiato, stando ai dati della casa d'aste Acker, Merral e Condit, avendo brillantemente superato negli ultimi due anni prima Londra e infine New York. Protettorato inglese fino al 1997, Hong Kong oggi con i suoi 7 milioni di abitanti è una regione a statuto speciale della Repubblica Popolare Cinese, gode di una sua costituzione e di ampie autonomia economica, e da sola rappresenta l'undicesima economia mondiale.

 

Un successo straordinario e crescente, facilitato da infrastrutture efficientissime e da regimi fiscali favorevoli. Dal 2008, ad esempio, come è accaduto in Corea del sud lo scorso anno, è stata eliminata totalmente la tassazione del 40% sul vino e questo ha di fatto triplicato le importazioni, facendo du Hong Kong un grande hub per la Cina e i paesi vicini, dove viene girato circa il 20% dell'import.

Con una crescita record del 65% nei soli primi mesi del 2011, durante quest'anno Hong Kong è avviata a superare la cifra record di un miliardo di dollari in valore di vino importato. Da sempre la Francia domina il mercato, e nel 2010 ha fatturato 495 milioni di dollari ovvero il 58% del totale importato. L'Italia cresce velocemente, e lo scorso anno è arrivata a 19 milioni di dollari, ma è quinta in volume e settima in valore, preceduta però oltre che dalla Francia, paese produttore, da altri paesi tradizionalmente “trader” di vino (anche italiano, quindi), come il regno Unito, Singapore, la Svizzera, che hanno rapporti commerciali ormai consolidatissimi con l'ex protettorato Britannico.

 

Il ritorno del Gambero Rosso ad Hong Kong era un evento attesissimo, come testimoniano le numerose interviste rilasciate dallo staff del Gambero Rosso e dai produttori presenti alle testate specializzate e generaliste, tra le quali citiamo Cru, Wine Luxe, The Standard, South China Morning Post, RTHK Tv e radio, dove su Radio 3 poche ore fa uno scatenato Phil Whelan ha voluto sapere tutto, ma proprio tutto, su “the making of” Vini d'Italia 2012 nel corso di Morning Brew, trasmissione di culto del seguitissimo canale radiofonico.

E' un mercato da presidiare attentamente quello del Pearl River Delta, un'area economica che racchiude oltre Hong Kong anche Macao e nove importanti città della regione del Guandong. E' la più ricca e sviluppata della Cina. I margini di crescita per il vino e la cultura enogastronomica italiana sono elevatissimi. A patto di inverstirvi.

 

Tra i grattacieli di Hong Kong c'è ancora molto posto per il vino e la gastronomia italiana, accanto alle boutique di alta moda che celebrano i più preziosi marchi del made in Italy, che qui sono da sempre uno status e realizzano i loro fatturati più significativi nel mondo.

 

Marco Sabellico
3 novembre 2011

Rassegna stampa

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