Il lunedì nero delle denunce

16 Gen 2012, 16:13 | a cura di

L'Agea accusa le Regioni, le Regioni chiedono ad Agea più tempo, i Centri d'assistenza agricola sono in affanno, gli enti certificatori impossibilitati a stabilire se un vino deve essere Doc o Igt, e i produttori che ancora una volta non sanno che fare.

 

E', in sintesi, la situazione di oggi alla scadenza  del ter

mine per la dichiarazione di vendemmia, produzione e rivendicazione dei vini Dop e Igp. Stamani, nelle stanze e negli uffici dei Caa di molte regioni, c'era rabbia e preoccupazione per la totale incertezza e assenza di chiare comunicazioni su come muoversi per effettuare le dichiarazioni vendemmiali, che sono complessivamente oltre 400mila.

 

A sentire Agea, incaricata di gestire il sistema informatico, molte Regioni (competenti per lo schedario viticolo dal 2001) avrebbero dovuto fare la loro parte, visto che era facilmente prevedibile che il refresh aereo dei vigneti tramite il sistema Gis avrebbe provocato numerosi disallineamenti di superficie. Invece, ci si è mossi in ritardo, confidando da un lato nella consueta proroga e, dall'altro, sottovalutando il problema.

 

A sentire il numero uno degli assessori regionali all'agricoltura, Dario Stefàno, le anomalie del Sian “erano state da tempo segnalate al Mipaaf e all'Agea perché non è la prima volta – dice a Tre Bicchieri – . Tuttavia, occorre usare il buon senso e, per questo, ritengo utile una proroga di qualche giorno , perché non sarebbe tollerabile scaricare questo fardello solo sulle imprese”.

 

Essendo il 16 gennaio una scadenza comunitaria, nessuna proroga può essere concessa per la comunicazione dei dati vendemmiali e produttivi; invece, per la rivendicazione della produzione, Agea potrebbe concedere tempo per completare le pratiche. Nel frattempo, gli organismi di certificazione, nel caso in cui il Sian non dovesse funzionare, potranno accettare le dichiarazioni in formato cartaceo.

 

In sostanza, chi certifica dovrà prendere per buone le dichiarazioni dei produttori. Ma questo ha delle conseguenze: offrire il fianco proprio a quegli episodi di frode che la creazione della denuncia unificata per via informativa vuole evitare.  Ma ci vogliono tempo e molto lavoro. A livello territoriale ci sono notevoli differenze tra Regioni che hanno uno schedario viticolo aggiornato e altre che sono molto indietro.

 

Una situazione a macchia di leopardo, come si fa notare dal Caa della Cia, che testimonia come il problema sia stato sottovalutato da più parti, in primis dalle Regioni. “In questo momento – è questo l'appello dei Caa – occorre salvaguardare l'impresa. In un periodo di crisi, il sistema Italia non può certo permettersi tutto questo caos”.

 

di Gianluca Atzeni

16/01/2012

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