In Emilia Romagna il primo Ruc, il Registro unico dei controlli sul vino. Meno burocrazia aiuta il vino

30 Set 2014, 11:45 | a cura di Gianluca Atzeni
Il progetto pilota parte dall'Emilia Romagna. Da ora, una verifica fatta da un ente avrร  valore di sei mesi anche per gli altri organismi. I produttori: passo avanti ma occorre chiarezza sui ruoli degli enti coinvolti.
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Non รจ andato perduto il lavoro della filiera vitivinicola italiana che in oltre un anno e mezzo ha discusso, elaborato e, successivamente, presentato al Ministro per le politiche agricole, Maurizio Martina e alle Camere, il Testo Unico della vite e del vino. Documento che, all'articolo 54, dร  al Mipaaf la facoltร  di istituire il Registro unico dei controlli (Ruc): uno degli strumenti piรน attesi in funzione anti-burocrazia. Ora il Ruc รจ realtร  in Emilia Romagna, non ancora in tutta Italia, ma qualcosa si sta muovendo, dopo anni di richieste rimaste inascoltate, grazie all'inserimento dell'iniziativa nel piano di rilancio dell'agroalimentare contenuto nel decreto Campolibero' Il progetto pilota sul Ruc fa cosรฌ dell'Emilia Romagna la regione apripista. "Ciรฒ che faremo qui sarร  uno dei pilastri di quanto faremo a livello nazionale", ha detto il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha voluto battezzare il Ruc a Bologna: "Un provvedimento utile e concreto" ha sottolineato "che si pone realisticamente il tema dello snellimento della burocrazia". Il passo ulteriore sarร  l'annunciato invio al Ministero dell'Interno della bozza di decreto attuativo proprio sul registro unico, in maniera da renderlo operativo. A quel punto, una serie di riunioni tecniche tra i soggetti interessati dovranno definire competenze, tempi e modi del funzionamento, aprendo la strada a una vera semplificazione.

Nel caso emiliano romagnolo, con l'istituzione del Ruc, tutti i dati delle verifiche a vari livelli degli enti competenti (Arpa, Unioni dei Comuni, Carabinieri, Gdf, Asl e cosรฌ via) saranno condivisi. Ma cosa accadrร  nel concreto? Prima di ogni ispezione, l'ente controllore dovrร  verificare che non ne esistano di simili e precedenti; in questo caso, i risultati sono validi per ogni altro ente per sei mesi; in caso contrario, dovrร  concordare con gli altri interessati un'unica visita in azienda. A sua volta, l'azienda potrร  accedere al Ruc e conoscere l'esito della verifica. "Il risultato" spiega l'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni"ร‚ร‚ร‚ย รจ una diminuzione dei controlli nelle aziende e dell'impegno della Pa. In tal modo, si darร  un taglio alla burocrazia che grava sugli imprenditori". Anche se molto dipenderร  da cosa farร  l'Europa. E Rabboni chiama in causa il nuovo commissario Ue all'Agricoltura, Phil Hogan: "Questo รจ quello che puรฒ fare la Regione ma ci attendiamo altre cose importanti dal Governo e dall'Ue. Hogan ha annunciato che farร  qualcosa per ridurre la burocrazia e noi sappiamo che la burocrazia ha la sua impronta fondamentale da Bruxelles".

La creazione dell'archivio digitalizzato dei controlli รจ un'innovazione che sfrutta le nuove tecnologie informatiche. Il Ruc emiliano romagnolo รจ infatti integrato con il sistema informativo agricolo regionale (Siar), รจ attivo giร  da agosto scorso e oggi contiene gli esiti di oltre 50mila verifiche fatte da 55 enti. La Regione conta di far risparmiare tempo e denaro a istituzioni e imprese, prevedendo anche un passo ulteriore. Da ottobre, proprio a partire dal settore vino, sarร  attivo un altro strumento di semplificazione, basato sul silenzio-assenso per gli adempimenti in agricoltura: il meccanismo ridurrร  i tempi di risposta della PA e si applicherร  alle domande di correzione delle anomalie sulle superfici vitate e a quelle di espianto e reimpianto dei vigneti. L'avvio di questo sistema dipenderร  dai tempi di digitalizzazione dell'anagrafe delle aziende agricole, che l'assessorato di Tiberio Rabboni conta di chiudere a breve.

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Come funziona il Ruc? Costato circa 100 mila euro, il Registro unico dei controlli รจ attivo in Emilia Romagna da agosto, รจ stato previsto da una legge del 2011 e implementato tra 2012 e 2013. Contiene ad oggi oltre 51 mila controlli eseguiti da 55 enti diversi sul territorio, relativamente a 128 tipologie (il sistema ne puรฒ contenere fino a 172 tipi). Ogni controllo ha una โ€œdata di scadenzaโ€ di 180 giorni. Entro tale termine lโ€™esito รจ valido non solo per lโ€™amministrazione che lโ€™ha effettuato ma anche per le altre, grazie a specifici accordi di mutuo riconoscimento. Le aziende possono accedervi (direttamente con apposita smart card o attraverso i Centri di assistenza agricola), conoscere risultati e relativi documenti.

Per quanto riguarda l'estensione del Registro unico dei controlli alle altre Regioni italiane, il fulcro della sua applicazione potrebbe essere rappresentato dal fascicolo aziendale, inserito nel Sian (Sistema informativo agricolo nazionale che fa capo ad Agea). Dal punto di vista tecnico, la condivisione dei dati e l'aggiornamento a livello regionale รจ giร  da oggi possibile. Si tratterร  di capire quali saranno le direttive del governo centrale. Di fronte a questa novitร , i Consorzi dei produttori si dicono soddisfatti, ma chiedono anche tempi rapidi. "Il sistema dei controlli era ormai divenuto incontrollatoโ€ afferma il direttore del Consorzio del Pignoletto Doc, Giacomo Savorini โ€œnel senso che le verifiche erano spesso ripetitive e facevano andare in confusione i produttori. I Consorzi sono i primi a pretendere che i controlli siano fatti e, allora, ben venga questo progetto pilota, ma ancora oggi mancano le linee guida: ovvero, non รจ ancora chiaro chi controlla cosa. Ci aspettiamo, quindi, rapiditร  nell'attribuire i ruoli ai diversi enti"."Nessuna impresa vuole stare fuori dalle regole" ribadisce Ermi Bagni, direttore del Consorzio di tutela vini Emilia "ma certamente รจ necessario che i controlli siano armonizzati. Solo cosรฌ tempi e costi si ridurranno". Anche Confagricoltura chiede una "rapida applicazione" del Registro unico: "Cosรฌ come รจ fondamentale lโ€™integrazione con gli altri attori del sistema quali Accredia e le sue banche dati sugli enti di controllo. Semplificare non vuol dire minori controlli, ma piรน efficacia nel controllare le vere cause delle frodi".

a cura di Gianluca Atzeni

Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 25 settembre.
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