La forza della Comunità, vino e molto altro a Menfi

12 Set 2012, 18:13 | a cura di

Ma quante Sicilia del vino esistono? Svariate. C'è chi parla di zone, c'è chi preferisce discutere di territori. Tra i quattro punti cardinali è possibile fare esperienze diversissime. Dal vulcano al mare, dalle colline alla pianura. Ci sono vini di montagna e vini che sanno di iodio. Ci sono terroir in grande spolvero - prendi l'Etna - altri che faticano a rendersi riconoscibili.


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Un esempio è quello Menfitano, in provincia di Agrigento che rientra nelle Strade del vino Terre Sicane. Siamo nella Sicilia sud-occidentale e qui la coltura della vite è predominante e regge l'intera economia agricola della zona. Se parli di vino a Menfi dici soprattutto Cantine Settesoli, una cooperativa che conta duemila soci e seimila ettari di vigneti. In pratica, il distretto d'uva più grande d'Europa. La parola magica è comunità: quella di Menfi ha legato il suo destino a una visione produttiva vissuta tra casa e vigna e cantina. E' la cultura contadina che si fa imprenditoria.  Il 70 per cento delle cinquemila famiglie menfitane infatti sono coinvolte a vario titolo nell'attività dell'azienda. La media degli ettari per socio non è altissima: parliamo di tre ettari e mezzo. Il che significa massima cura delle uve da parte del viticultore. Anche perché il compenso cresce di pari passo alla qualità del prodotto conferito e ad oggi l'85 per cento delle uve portate in cantina rientra in fascia A.

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Da quest'anno le Cantine Settesoli hanno un compito in più da portare avanti: il Mandrarossa Vineyard Tour. L'occasione è stata la vendemmia 2012 di Mandrarossa, il marchio di Settesoli distribuito nel canale Horeca. Nove giorni di avanscoperta del territorio menfitano accompagnati da vino e cibo locali. Il Mandrarossa Vineyard Tour è alla sua prima prova su strada, ma i numeri sono incoraggianti. Sono state quasi 4000 le presenze registrate a spasso tra vigneti e case di campagna. L'obiettivo era quello di far conoscere un angolo di Sicilia rurale e al contempo dall'intelligente vocazione turistica. Non a caso si parla di una presenza del format alla prossima Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Si punta a un pubblico interessato all'enogastronomia ma anche a vacanze eco-sostenibili.

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Durante i nove giorni del tour infatti i visitatori sono andati a cavallo, in canoa, in bici, ma anche in deltaplano. Il più gettonato è stato il  veliero in rada a Porto Palo, un bialbero che ha portato i passeggeri lungo la costa menfitana.

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L'idea è nata nelle Cantine Settesoli e alla sua realizzazione hanno lavorato 140 persone, quasi tutti volontari. La formula verrà ripetuta, come assicura Vito Varvaro, neo presidente della grande azienda cooperativa: "Il nostro intento era quello di far emergere il profondo legame di Cantine Settesoli, e Mandrarossa in particolare, con la comunità, i nostri soci conferitori e le loro famiglie. La vocazione produttiva vitivinicola - spiega il presidente Varvaro - deve continuare a sposarsi con la rivalutazione culturale del nostro territorio e lo sviluppo di un turismo colto, motivato e qualificato. Su questo orizzonte Cantine Settesoli intende fare la sua parte con coerenza ed incisività. Menfi può diventare la capitale eno-gastronomica della Sicilia rurale".

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Altro asso nella manica è stata la brigata della Cucina di Mandrarossa, 25 signore di Menfi
che hanno spiegato e preparato piatti della tradizione coordinate dalla chef siciliana Bonetta dell'Oglio. I corsi di cucina sono andati letteralmente a ruba. Insomma, la formula di un viaggio a tutto tondo pare funzioni. Piace il legame stretto con la comunità, con la gente del posto, senza che questo si traduca in una visione olografica della Sicilia. Tutti concetti che tornano con forza nelle parole delle persone intervistate nel video.

Questo è vero Menfi proud!

testo e video di Francesca Ciancio

13/09/2012

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