La riscossa del Chianti Classico d'annata

23 Feb 2012, 13:07 | a cura di

Trecento anni fa il territorio del Chianti era già tutelato. Fu il Granduca di Toscana Cosimo III a ufficializzarne il nome. Nel 1716 furono fissati i confini della zona di produzione che ancora corrispondono approssimativamente agli attuali 70mila ettari. Di fatto possiamo parlare di un primo esempio di DOC ante litteram. L'accezion

e di Classico compare nel 1932 e diviene DOCG autonoma nel 1996. 

Quante vite ha avuto il Chianti Classico?
Tante quante sono state le variazioni di gusto. Quello d'annata,  fino a fine anni '90, era fortemente svantaggiato a favore della Riserva. Per poter bere un vino all'altezza dei Chianti Classico odierni bisognava buttarsi sui vini da tavola - quelli che poi sono diventati IGT. Erano questi a raccogliere le partite migliori di sangiovese. I Chianti d'annata, nel migliore dei casi, erano spesso aciduli e magri; nel peggiore, difettosi. La grossa novità degli ultimi anni racconta un'inversione di tendenza che va a favore del vino "digest" come lo chiamano gli inglesi, quel vino "digeribile, fresco e beverino" che non si contrappone alla Riserva - il grande rosso da invecchiamento - ma semplicemente offre una beva per occasioni diverse. 

 

Certo, la dicitura "Riserva" non è sufficiente a rendere credibile la distinzione. Qui il lavoro del Consorzio deve essere rigoroso. Negli anni troppi vini rimasti a lungo in cantina perché invenduti sono stati assurti a categoria superiore, senza essere stati pensati come Riserva.

 

Ma veniamo alle annate degustate, partendo dal 2010. Non dissimile dal 2008, anche se con una marcia in più, questo millesimo si distingue per freschezza e per una maturazione piuttosto lenta: il frutto che ne esce è croccante e vivace. Questa maggiore freschezza e presenza di acidità invogliano alla beva. Non parliamo tuttavia di vini sottili. Al contrario non lesinano in corpo e struttura.
Il 2009 riserva qualche delusione. Una vendemmia penalizzata da colpi di calore ha dato vini penalizzati sulle acidità e con tannini piuttosto asciutti. Ci si aspetterebbe quindi beve di corpo che invece rivelano  in bocca note verdi. La colpa forse è da addebbitare a raccolte anticipate. Il timore che il grado zuccherino andasse troppo su, ha indotto i produttori a raccogliere l'uva troppo presto. Anche un eccesso di siccità può aver contribuito a non portare a compimento una giusta maturazione fenolica.

 

Francesca Ciancio
23/02/2012

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