Più mondo nelle carte dei vini

20 Dic 2011, 13:44 | a cura di

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Un mondo di vini, nel vero senso della parola. La ristorazione italiana segue il gusto sempre più internazionale dei propri clienti e adegua le carte dei vini. Lo evidenzia Veronafiere in un'indagine dal titolo "Vinitaly incontra la ristora

zione" dove emerge  che i ristoranti italiani hanno aumentato l'offerta di bottiglie estere a discapito di una contrazione del numero di etichette. Come dire che in carta c'è meno offerta, ma questa è sempre più internazionale.

 

I bianchi parlano francese, tedesco e austriaco; i rossi vedono in testa ancora Francia, seguita da Spagna, Cile, Stati Uniti, Argentina e Sud Africa. Lo zoccolo duro di "patrioti enoici" resiste comunque. Il 37 per cento di ristoratori  non propone vini bianchi stranieri; si arriva al 40 per cento per i rossi. I rosati sono indubbiamente italiani ( scelti dal 72 per cento), mentre si riconosce ancora una supremazia estera alle bollicine (solo il 20 per cento dei ristoratori sceglie quelle nostrane).

 

Chi beve vini "fuori confine" adora la Francia: percentuali sora il 90 per cento per bollicine, bianchi, rosati e rossi. Molto distanti sono i vini "latini", con preferenze per spagnoli e cileni ( tra il 40 e 50 per cento) . Si va in lande più fredde per i bianchi: qui la Germania spopola con un 49 per cento. Suscitano sempre più interesse bottiglie neozelandesi e australiane.

Dati interessanti anche sulla metodologia di consumo: il 60 per cento dei clienti chiede vino in bottiglia, contro il 26 per cento che ordina al bicchiere. Ancora "impopolare" l'idea del bottle sharing (scambi di bottiglie tra i tavoli) con un risicato 1 per cento. Rimaniamo su una cifra (6 per cento) anche per il doggy bag, la possibilità di portarsi a casa la bottiglia non finita. C'è ancora molto da fare sulla scelta al bicchiere: solo il 26 per cento dei ristoratori viene incontro ai desideri dei propri clienti. Il restante decide la lista del consumo a calice secondo i parametri della territorialità (62 per cento) e del prezzo (38 per cento).

 

 

Francesca Ciancio

20-12-2011

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