Roma incontra la Champagne

3 Ott 2012, 17:34 | a cura di

2 ottobre 2012 - “Giornata Mondiale dello Champagne” è qualcosa che già dal nome dice molto. Roma è stata lo scenario per un evento che ha coinvolto 67 marchi e ben 190 cuvée, riservato esclusivamente ai professionisti del settore, dagli importantori, ai ristoratori - pronti a cogliere nuo

ve idee per la loro carta dei vini - fino ai giornalisti. La Giornata è stata organizzata dal Bureau Champagne in Italia, gruppo che rappresenta il prestigioso Comité Champagne di Epernay. La manifestazione non ha solo offerto un prezioso assaggio delle più importanti Maison francesi, ma è stata utile per diffondere e trasmettere un segnale di attenzione per una produzione che tuteli i terroir storici e il loro ambiente.

 

 

Le belle e ampie sale del palazzo di Santo Spirito in Saxia, nei pressi del Vaticano, hanno ospitato i numerosissimi invitati che hanno assaggiato marchi noti e meno noti, scambiato opinioni e spunti per conoscere e approfondire l’universo dello Champagne. L’Italia è il sesto Paese consumatore di Champagne nella classifica mondiale, grazie ai 7,6 milioni di bottiglie vendute, con un aumento del 6.3% rispetto allo scorso anno e una netta preferenza per i millesimati e i grandi marchi. A testimonianza della buona salute delle bollicine francesi in terra italiana, c’era una presenza importante di personaggi del settore, un fermento palpabile e una curiosità contagiosa per assaggiare e anche scoprire le tante realtà presenti.

 

 

Impossibile menzionare tutte le Maison, ma sicuramente aver avuto la possibilità di degustare tanti nomi importanti ci ha permesso di cogliere alcune loro caratteristiche o peculiarità. Françoise Bedel, con il suo Robert Winer 1996, ha regalato impressioni affascinanti, antiche, quasi da vino da meditazione con un gusto intenso e affumicato, sicuramente inusuale per uno Champagne; il Grande Année di Bollinger aveva una bellissima carbonica, oltre ad una tensione e un nerbo giovane e scattante; Belle Epoque 2004 di Perrier-Jouët è un classico e tale si conferma con note di biscotto, freschezza e croccantezza molto spiccata al palato; il blanc de blancs Grand cru di Legras & Haas ha deliziato con il suo pinot nero in purezza dal sapore ampio e persistente; il Première Cuvée di Bruno Paillard, con la sua dolcezza e la sua eleganza, ha donato al palato un gusto delicato e vellutato; il Millésimé Exception 2005 di Drappier ha mostrato fragranza e finezza; interessante il Cuvée Désir di Marguerite Guyot, per le sue note mediterranee e la sua particolare sapidità che conferisce freschezza già dal primo assaggio; il Blanc de Blancs di Ruinart è apparso al palato leggero, dal carattere agrumato e dalla facile beva.

 

 

La Champagne è un territorio che da secoli preserva i suoi vigneti e la sua tradizione enologica. Gli storici complessi architettonici e urbani arricchiscono il suo paesaggio, lo rendono unico ed eccezionale tanto che i suoi abitanti hanno avvertito un forte bisogno di preservarlo e custodirlo. Su iniziativa del Comité Champagne, tutte le Maison e i viticoltori della regione hanno avviato un progetto di candidatura per l’Unesco, col fine di stabilire il valore universale e mondiale di questo territorio. Se il tutto andasse a buon fine, la Champagne entrerebbe a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2014. Un traguardo complesso da raggiungere, ma il prestigio di questo storico vino francese legittima le ambizioni.

 

Alessio Noè e Stefania Annese
03/10/2012

 

 

Film ufficiale della candidatura dello Champagne al Patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO): www.youtube.com/

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