Turismo del vino: quale ritorno per il territorio?

23 Giu 2017, 12:56 | a cura di

Non solo cantine. Il XIII rapporto sull'enoturismo appena presentat delle Cittร  del Vino studia l'impatto dell'incoming sull'intera comunitร  e si interroga sul ruolo attuale delle Strade del Vino. Se ne parlerร  nella convention in corso in Umbria, insieme alla proposta di legge in discussione al Senato


Vino: produzione, consumi, turismo

Se in passato l'enoturismo era considerato una sorta di appendice della filiera vino, oggi รจ di diritto entrato all'interno della stessa, come veicolo non secondario di promozione e vendita. Su queste consapevolezza si basa il XIII rapporto sul turismo del vino in Italia, delle Cittร  del Vino, presentato oggi all'interno della convention nazionale dell'Associazione: quattro giorni (22-25 giugno) tra Torgiano, Montefalco e Orvieto.

โ€œIn questo momento per lโ€™Italia si ripropone un quadro ormai ben notoโ€ spiega il presidente delle Cittร  del Vino Floriano Zambon โ€œproduzione a livelli molto elevati, consumi interni in calo o al massimo in stagnazione, necessitร  piรน che opportunitร  dโ€™inventarsi nuovi mercati oltre a quello domestico, con conseguente spinta verso lโ€™export. In questo contesto, la visita in cantina costituisce non soltanto un modo convincente per promuovere il prodotto, ma anche una profittevole tipologia di vendita, anche considerando il recente continuo incremento degli arrivi turistici stranieri in Italiaโ€. Arrivi stimati da Ciset - Caโ€™ Foscari in circa 65 milioni nel 2017. Tra questi, i turisti del vino nel 2016 sono stati piรน di 14 milioni, considerati tra pernottamenti ed escursioni, per un fatturato complessivo tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro, destinati a salire nel 2017.

 

Il XIII rapporto sull'enoturismo

Passiamo alla ricerca, svolta dall'Osservatorio sul Turismo del Vino con il coordinamento scientifico dello staff del corso di perfezionamento universitario e aggiornamento culturale in Wine Business dellโ€™Universitร  degli Studi di Salerno sui Comuni aderenti alle Cittร  del Vino (116 su 420) e sulle Strade del Vino (25 su 133).

Da quanto emerge dal Rapporto, gli enoturisti che arrivano nel territorio comunale, in termini di percentuale sul fatturato delle aziende vitivinicole della zona, sembrano incidere in media per il 26,94%. Invece, l'incidenza degli arrivi in termini di percentuale sul fatturato delle altre aziende della filiera enoturistica (ristoratori, albergatori, altri produttori tipici, ecc.), sembrano incidere per il 34,15%.

 

Punti deboli

Una percentuale importante che riflette il livello dei servizi, promossi dagli intervistati con una piena sufficienza (6,76 in media). Da rivedere, invece, la qualitร  delle infrastrutture di collegamento, giudicate per lo piรน insufficienti (5,85 in media).

Alla domanda โ€œin quali attivitร  dovrebbero investire gli operatori del settore per migliorare i servizi offerti agli enoturistiโ€, il 30,77% degli intervistati ha risposto 'pubblicitร ', a seguire 'accoglienza in azienda' (23,08%) e 'formazione' (21,15%). Quest'ultima, in particolare, rappresenta un passaggio fondamentale per il miglioramento dei servizi, basandosi soprattutto sullo studio del marketing del territorio e della padronanza delle lingue straniere, che in definitiva significano 'inglese'.

Tra i punti deboli del sistema vengono evidenziate: l'assenza per la maggior parte dei Comuni di un ufficio turistico e, lรฌ dove c'รจ, l'inadeguatezza nel fornire stime ragionate delle presenze enoturistiche; oltre che la poca interazione tra operatori del settore e Comuni delle Strade del Vino. โ€œDiventa sempre piรน urgenteโ€ si legge nel Rapportoโ€œistituire una cabina di regia a livello nazionale e almeno regionale per studiare con sistematicitร  il fenomeno dellโ€™enoturismo in Italia. Il passo piรน semplice da fare in questa direzione sembra essere quello di rafforzare lโ€™Osservatorio del Turismo del Vino di โ€œCittร  del Vinoโ€ tramite la collaborazione con enti istituzionali (in primo luogo, il Ministero dei Beni e delle Attivitร  Culturali e del Turismo) e con enti associativi (costituiti da operatori pubblici e/o privati)โ€.

Dal punto di vista del reperimento delle risorse, non manca un capitolo dedicato alla tassa di soggiorno che, da quanto emerso, non viene applicata da 3 Comuni su 4. Eppure, il Rapporto dimostra che lรฌ dove รจ prevista, rappresenta una possibilitร  in piรน per la politica turistica. Tra i progetti realizzati con l'impiego della tassa, risultano ad esempio il Palio Nazionale delle Botti delle Cittร  del Vino di Arvier; l'Ecomaratona del Chianti a Castelnuovo Berardenga; il Palio del Chiaretto, la Festa dell'uva e del vino di Bardolino; l'apertura dell'ufficio turistico di Suvereto.

 

Strade del Vino: quale ruolo nell'offerta turistica?

In particolare, il focus sulle Strade del Vino, mette in evidenza come quelle che hanno risposto al questionario siano state solo 25 su 133. Fanno notare le Cittร  del Vino che la difficoltร  maggiore sia stata proprio reperire i contatti: โ€œIn molte avevano cessato di funzionare oppure non avevano aggiornato web/email/telefono, o non avevano mai avviato la loro attivitร โ€. Quelle virtuose, quindi, rappresentano solo dei casi sporadici, nonostante la categoria sia riconosciuta istituzionalmente dalla legge 268/99, oltre che oggetto di specifico interesse nel Testo Unico della Vite e del Vino introdotto il 12 gennaio 2017. Relativamente alla parte digital, si veda che il 96% delle Strade sentite hanno un sito web e solo il 24% un'app dedicata alle proprie attivitร . Tuttavia, si legge nel rapporto โ€œessendo Strade giร  virtuose, colpisce negativamente che il 4% non abbia ancora un proprio sito webโ€.

E, sebbene l'84% degli operatori turistici considerino le Strade del Vino importanti per gli arrivi turistici sul territorio, le conclusioni delle Cittร  del Vino non possono, esimersi dall'osservare come sia โ€œdoveroso un esame di coscienza da parte di tutti gli organismi interessati a vario titolo allโ€™organizzazione e alla promozione delle Strade del Vino per capire se e come riprendere e rilanciare questo veicolo enoturistico, che al momento presenta troppe contraddizioni di funzionamento da un territorio allโ€™altro e piรน in generale da una regione allโ€™altraโ€.

Ancora piรน critico su questo punto il Movimento Turismo del Vino, che sarร  presente alla Convention delle Cittร  del Vino, in rappresentanza delle 950 cantine socie. โ€œCi siamo mai chiesti perchรฉ non ne esistano in zone ad alta vocazione enoturistica, come ad esempio quelle del Barolo o del Brunello?โ€ dice senza giri di parole il presidente Mtv Carlo Pietrasanta โ€œLe Strade del Vino sono un fallimento. A parte le poche davvero attive, come quella del Prosecco o quella della Franciacorta, le altre andrebbero chiuse. O andrebbero trovate vie sinergiche, come รจ successo in Trentino, dove si รจ scelta la soluzione dell'accorpamento di 11 Strade in un'unica realtร โ€.

 

L'iter del ddl sull'enoturismo

E proprio Pietrasanta sarร  tra i protagonisti della Convention umbra nell'incontro Sviluppo dellโ€™enoturismo italiano e nuovo inquadramento normativo, insieme al senatore Dario Stefร no e alla deputata Colomba Mongiello. Il suo compito sarร  anche quello di trovare una convergenza tra i testi proposti dai due politici per poter arrivare a una legge unica entro fine legislatura. โ€œNon trovare un punto di incontro sarebbe l'ennesima follia della politica italianaโ€ cidice โ€œnon abbiamo di certo bisogno di sgarbi politici, ma di risultati concreti per far andare avanti il Paese e soprattutto le cantine italianeโ€.

Nello specifico, se sulla parte della promozione enoturistica le due bozze hanno un approccio simile, si differenziano, invece, lรฌ dove si parla dei soggetti interessati: solo aziende agricole per quanto riguarda il testo Mongello; cantine - comprese quelle industriali - nel testo Stefร no. โ€œCredo che l'apertura a tutte le diverse tipologie di cantine sia la soluzione miglioreโ€ continua Pietrasanta che ribadisce, perรฒ, l'importanza di non lasciare troppo spazio alle singole amministrazioni โ€œleggi e leggine regionali alimenterebbe solo i campanilismi all'italianaโ€.

Sul lato pratico, oltre a migliorare la qualitร  dell'offerta enoturistica e mettere le aziende vitivinicole nella condizione di fare davvero accoglienza, anche attraverso la fatturazione delle attivitร  di incoming in cantina, Pietrasanta รจ convinto anche del ritorno economico per tutto il Paese: โ€œIncentivare l'accoglienza in cantinaโ€ sottolinea โ€œsignifica anche formare nuove figure professionali che parlino non solo le lingue straniere, ma anche il linguaggio digitale, oggi indispensabile per stare sul mercato. In definitiva, quindi, significa, assumere in media una, due persone a cantina che, moltiplicato per il numero di realtร  vitivinicole italiane, non รจ di certo un'ineziaโ€.

Gli fa eco il presidente delle Cittร  del Vino, Zambon: โ€œOggi รจ giunto il momento di avere una nuova legge a sostegno di un segmento che non รจ piรน una nicchia. Cโ€™รจ bisogno di norme che favoriscano lo sviluppo dei territori, il finanziamento di progetti enoturistici, nuove opportunitร  aperte dai PSR. Insomma, oggi piรน che mai il settore ha bisogno dโ€™investimenti perchรฉ puรฒ creare tanta occupazioneโ€.

Non manca, infine, nei testi Mongello-Stefร no il riferimento all'Osservatorio del Turismo in cantina: โ€œPer renderlo piรน funzionaleโ€ chiosa Pietrasantaโ€œe senza contare troppo sui finanziamenti statali, si potrebbero trovare degli accordi con istituti bancari e centri studio. Ma soprattutto, si potrebbe pensare a una sinergia tra parte pubblica, rappresentata dalle Cittร  del Vino, e parte privata, rappresentata dal nostro Mtv, visto che parliamo delle due facce - non in concorrenza tra loro - della stessa medagliaโ€.

A sancire questa unione di fatto, ci sarร  tra poco piรน di un mese (dal 3 al 14 agosto, con momento clou la notte di San Lorenzo) Calici di Stelle, l'evento che mette insieme le due associazioni per portare il vino italiano nelle piazze e nelle strade delle maggiori cittร  del Belpaese.

 

 

a cura di Loredana Sottile

 

Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 22 giugno

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